Se n’è andato in silenzio, lasciando il ricordo nitido di una voce familiare a generazioni di sportivi calabresi. Con la scomparsa di Santi Trimboli, ottant’anni, il mezzogiorno perde uno dei suoi narratori più autorevoli, volto storico di Tgr Calabria e celebre presenza a ’90esimo Minuto’.
Una vita dedicata al giornalismo sportivo
Portatore di un timbro inconfondibile e di un rigore professionale maturato in quasi mezzo secolo di cronache, Santi Trimboli era nato a Reggio Calabria ma si era poi trasferito stabilmente a Cosenza, dove si è spento dopo una lunga malattia. Il suo ingresso nella redazione RAI risale agli anni Settanta, quando la Televisione di Stato decise di rafforzare la finestra informativa regionale. Fin dall’inizio conquistò telespettatori e colleghi per la capacità di restituire il pathos delle partite, combinando sintesi, passione e precisione di dettaglio, doti che gli valsero la nomina a vicecaporedattore.
La nostra redazione di Sbircia la Notizia Magazine, in sinergia con l’agenzia stampa Adnkronos che ha verificato minuziosamente ogni dato, ha ricostruito le tappe di una carriera iniziata ufficialmente nel 1973 con l’ottenimento del tesserino da giornalista professionista. Da allora, Trimboli non ha mai abbandonato il campo: dalle rubriche sportive del primo mattino, fino alle maratone domenicali di ‘90esimo Minuto‘, la sua presenza diventò un appuntamento irrinunciabile. Al contempo prestava la voce a ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, arricchendo la narrazione radiofonica con aneddoti che rendevano vive azioni e protagonisti.
Collaborazioni prestigiose e traccia indelebile
Accanto all’impegno in Rai, Santi Trimboli intrecciò rapporti con testate capaci di amplificarne la firma, fra cui il prestigioso Corriere dello Sport. Per il quotidiano romano firmò analisi tecniche sempre puntuali, frutto di sopralluoghi continui negli stadi del Meridione e di una rete di fonti accuratamente selezionate. La sua penna, come un filo che unisce tribune e lettori, riusciva a trasformare dati freddi in ritratti umani, in grado di valorizzare tanto il centravanti di grido quanto il mediano di provincia. Questo approccio inclusivo contribuì a far crescere la reputazione dell’intero movimento calcistico calabrese.
Dalla carta stampata al piccolo schermo, il salto fu naturale: la sua dialettica elegante, unita a toni mai sopra le righe, fece di Trimboli un ospite richiesto in programmi come ‘Stadio Sprint’ e ‘La Domenica Sportiva’. Colleghi più giovani ricordano ancora le lunghe riunioni di scaletta in cui il cronista calabrese si soffermava sui nomi propri da pronunciare correttamente e sui dettagli statistici da verificare, convincendoli che la competenza fosse un atto d’amore verso il pubblico. L’eredità più forte è proprio questa: la fedeltà feroce alla verità dei fatti.
L’eco della scomparsa e il ricordo di una regione intera
La notizia della scomparsa, confermata nella serata di ieri dagli ambienti ospedalieri di Cosenza, ha suscitato un’ondata di messaggi sui social e sulle emittenti locali. Anime diverse – tifosi, colleghi, dirigenti sportivi – si sono riconosciute nel comune saluto a un cronista che non si limitava a raccontare il pallone ma lo interpretava come segno identitario di una terra. In un momento storico in cui la Calabria lotta per affermare la propria immagine positiva, la figura di Trimboli risuona come esempio di professionalità e orgoglio.
La famiglia ha scelto di mantenere riservati i particolari sulle esequie, optando per una cerimonia intima. Tuttavia, la Testata Giornalistica Regionale ha annunciato uno speciale televisivo che ripercorrerà servizi d’archivio e interviste rare, materiali già messi a disposizione dalla Teche. Grazie alla collaborazione con Adnkronos abbiamo potuto confermare che la RAI valuterà l’intitolazione di una sala di montaggio al suo storico vicecaporedattore. Un gesto simbolico, certo, ma anche un modo per ricordare ai giovani reporter che l’accuratezza non passa mai di moda, nemmeno davanti alla velocità dell’informazione digitale.
La prospettiva di Sbircia la Notizia Magazine
In qualità di osservatori privilegiati dell’evoluzione mediatica nel Mezzogiorno, riteniamo che l’eredità di Santi Trimboli vada oltre la semplice cronaca sportiva. Parlare oggi del cronista calabrese significa interrogarsi su come la televisione regionale abbia forgiato un senso di comunità, trasformando il racconto di una partita in un rito collettivo. Quando i riflettori si accendono sugli spalti di Catanzaro o sulle curve di Crotone, riecheggia ancora quel tono empatico che faceva sentire ogni spettatore parte di un’avventura condivisa, un’esperienza che i media nazionali spesso faticano a restituire.
Anche per questo motivo, la nostra redazione – forte del supporto costante di Adnkronos nel controllo incrociato delle fonti – si impegna a custodire la memoria di chi ha costruito ponti tra pubblico e informazione. Ricordare non significa idealizzare, ma comprendere ciò che ha funzionato del suo metodo: il rispetto delle cifre, la prudenza negli aggettivi, la chiarezza della sintassi. Valori che intendiamo riproporre in ogni nostra uscita editoriale, nella convinzione che il giornalismo, per essere al servizio dei cittadini, debba prima di tutto essere al servizio della verità fattuale.
Domande lampo sulla vita di Santi Trimboli
Quali tappe hanno definito la carriera di Santi Trimboli e perché vengono considerate fondamentali? Il suo debutto nella carta stampata calabrese, l’abilitazione da professionista nel 1973, l’ingresso nella grande famiglia RAI con il notiziario regionale, la chiamata in qualità di commentatore per ‘90esimo Minuto’, le collaborazioni radiofoniche nazionali, la firma fissa sul Corriere dello Sport e, infine, la nomina a vicecaporedattore sono episodi che delineano una traiettoria costante verso l’eccellenza, rendendolo un punto di riferimento per il giornalismo sportivo meridionale contemporaneo.
In che modo la voce di Santi Trimboli ha influenzato il modo di raccontare il calcio in Calabria? La sua narrazione, priva di enfasi gratuita ma ricca di dettagli tecnici, ha educato spettatori e colleghi a riconoscere il valore dell’analisi ponderata. Raccontando partite di serie inferiori con la stessa cura riservata ai grandi eventi, Trimboli ha elevato il discorso sportivo regionale, mostrando che professionalità e passione possono convivere e che la reale cifra di un telecronista risiede nella capacità di dare dignità a ogni competizione.
Perché, secondo Sbircia la Notizia Magazine, il ricordo di Trimboli resta attuale anche nell’era dei social? Nel pieno di un ecosistema dove la velocità informativa sembra contare più dell’attendibilità, la parabola professionale di Trimboli ricorda che la fiducia del pubblico si conquista con verifica meticolosa, linguaggio inclusivo e rispetto per gli avversari. Sono principi che la nostra redazione, supportata da Adnkronos nella verifica dei fatti, ritiene non negoziabili, e che rendono il suo insegnamento ancora vivo nei new media di oggi.
Impegno futuro e memoria attiva
As la cronaca cede il passo al ricordo, il nostro compito come testata rimane quello di accompagnare il lettore in un percorso di comprensione e non di semplice commozione. Sbircia la Notizia Magazine rinnova l’alleanza con Adnkronos al fine di garantire un’informazione verificata, capace di resistere alla tentazione della superficialità. La lezione di Trimboli, tutta incentrata sulla responsabilità di chi racconta, ci impone di alzare costantemente l’asticella, ponendoci ogni giorno la domanda più difficile: quanto siamo fedeli agli eventi che descriviamo?
Rispondere a questo interrogativo significa, per noi, adottare la stessa cura artigianale che il cronista calabrese metteva nello scegliere un aggettivo o una statistica. Ogni riga pubblicata deve poter superare l’esame del tempo, perché la reputazione si costruisce sul lungo periodo e si perde in un attimo. Nel salutare Trimboli, promettiamo di portare avanti quel modello di giornalismo che coniuga precisione e poesia, convinti che la verità, quando è raccontata con onestà, possieda già di per sé tutta la forza necessaria per toccare il cuore dei lettori.
