In pochi giorni di ottobre il sipario del Teatro Golden si alza su una commedia che promette risate, suspense e un pizzico di sana autocritica: “Arresti molto… molto domiciliari”.
Il debutto al Teatro Golden
La nuova stagione del Teatro Golden, condotta con passione da Andrea Maia, parte con un titolo inedito che inaugura il cartellone sotto il segno dell’entusiasmo. Dal 2 al 12 ottobre 2025 la platea si riempirà di umori, colori e applausi grazie alla vivace produzione Goldenstar AM srl Teatro Golden. L’atteso ritorno del pubblico in sala è accompagnato da un allestimento che unisce freschezza e professionalità, offrendo alla città un’occasione per ritrovarsi, lasciarsi coinvolgere e, perché no, interrogarsi su temi che ci toccano da vicino.
Sul palcoscenico si intrecciano i talenti di Enzo Casertano, Beatrice Fazi, Alessandra Merico, Mara Liuzzi e Andrea Mautone, guidati dalla regia di Toni Fornari e dalla penna arguta di Marina Pizzi. Un cast affiatato, abituato a dosare tempi comici e momenti di tenerezza, che si confronta con una drammaturgia costruita su ritmi serrati e continui cambi di prospettiva. Il risultato, garantisce la compagnia, sarà uno spettacolo capace di far sorridere e pensare allo stesso tempo, rispettando quella tradizione di qualità che ha reso il teatro un punto di riferimento per il pubblico romano.
Una trama scoppiettante di ironia e riflessioni
Tutto ruota attorno a Salvatore “Sasà” Gargiulo, geometra comunale e maratoneta per hobby, che si ritrova improvvisamente confinato tra le mura domestiche da un implacabile provvedimento di custodia cautelare. L’accusa – aver autorizzato la costruzione di un centro commerciale in zona sismica – lo catapulta in una quotidianità forzata, costringendolo a condividere ogni ora con moglie, suocera e figlia, in un crescendo di gag impensabili. La convivenza obbligata diventa una lente d’ingrandimento sui piccoli segreti di casa, trasformando il salotto in palcoscenico di scontri, riconciliazioni e rivelazioni inaspettate.
A complicare le cose ci pensa la smaccata ossessione salutista di Nora, moglie dall’energia travolgente e dalla gelosia mai sopita, che impone allo sfortunato marito digiuni crudisti e un ferreo regime di decluttering. Giuseppina, suocera iperattiva e orgogliosamente vedova, punzecchia ogni tentativo di pace, mentre Paola – figlia con la testa tra i libri di infermieristica – sperimenta tecniche mediche sul padre prigioniero. In questa arena domestica irrompe Antonio, agente di polizia ligio al dovere ma destinato, suo malgrado, a restare invischiato in una girandola di tranelli e improvvise confessioni.
Personaggi e dinamiche familiari
Il cuore pulsante dello spettacolo è il rapporto, fragile e combattivo, fra Sasà e le donne di casa. L’uomo, che si definiva “tranquillo e accomodante”, scopre cosa significhi vedersi sottrarre la libertà oltre l’uscio di casa: ogni stanza diventa terreno di scontro tra la sua esigenza di silenzio e l’irruenza degli affetti. Il pubblico riconoscerà la fatica di mantenere l’equilibrio quando gli spazi si restringono e le diversità caratteriali si svelano nella loro crudezza, tra piatti vegani dai sapori indimenticabili e armadi svuotati senza preavviso.
Accanto al protagonista, ogni figura alimenta la comicità con tratti ben delineati: Giuseppina rincorre il mito dell’eterna giovinezza tra creme e ritocchi, Paola alterna dedizione allo studio a bizzarre esercitazioni cliniche, e l’agente Antonio, sempre puntuale alle visite di controllo, finisce col trasformarsi in confidente, arbitro e vittima dei soliti equivoci. Sullo sfondo, il fantasma di Raffaele, ex fidanzato di Paola e vero motore della speculazione edilizia, rende la vicenda ancora più pirotecnica, regalando al racconto un continuo senso di prossimità al disastro – e alla catarsi.
Giustizia, legalità e patrocini
L’impianto narrativo si fonda su una riflessione leggera ma incisiva sul valore della legalità. Non a caso la commedia gode del patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Velletri, guidato dall’Avvocato Stefano Armati, e dell’Associazione “Tradizione & Innovazione Forense” di Roma e Velletri, presieduta dall’Avvocato Gaetano Parrello. Il sostegno delle due realtà forensi sottolinea l’interesse culturale per un testo che, dietro la risata, interroga il pubblico sull’etica di professionisti e cittadini, sulla responsabilità delle firme, sull’importanza di vigilare e di assumersi le proprie colpe quando occorre.
Tra una battuta e un colpo di scena, lo spettacolo ricorda che la vita non andrebbe derubricata a semplice sequenza di favoritismi e scorciatoie. La regia punta a evidenziare quel confine sottile che separa le buone intenzioni dagli illeciti, valorizzando la capacità di ognuno di scegliere la strada più onesta. E quando la verità affiora, il pubblico è invitato a riflettere sul fatto che le prove più dure possono trasformarsi in un’opportunità di crescita collettiva, perfino per chi si è ritrovato “prigioniero” senza averlo previsto.
Dettagli pratici per il pubblico
Chi desidera assistere alla pièce potrà farlo in diversi orari pensati per soddisfare abitudini differenti. Il sipario si apre alle 21.00 il giovedì e il venerdì, mentre il sabato propone una doppia replica – alle 17.00 e alle 21.00 – per poi chiudere la settimana con la pomeridiana domenicale delle 17.00. In ogni data, la sala sarà allestita in modo da offrire la massima comodità, preparando gli spettatori a un’esperienza che alterna comicità tagliente e momenti di toccante sincerità, coronata da un finale capace di sorprendere chiunque.
I biglietti sono già disponibili presso il botteghino del Teatro Golden, in Via Taranto 36 – Roma. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare lo staff al numero 06.70493826, dal lunedì al sabato negli orari di apertura. Prendersi un posto in sala significa regalarsi un’occasione per ridere di gusto, riconoscersi nei personaggi e uscirne, forse, un po’ più consapevoli di quanto il confine tra libertà e responsabilità sia sottile, ma anche incredibilmente ricco di possibilità.
