Tre giorni d’autunno che trasformano il Gazometro Ostiense in un caleidoscopio di invenzioni, idee e opportunità: dal 17 al 19 ottobre torna la tredicesima edizione di Maker Faire Rome – The European Edition, con oltre 380 stand chiamati a dimostrare come la creatività possa diventare impresa e futuro.
Alla tredicesima edizione, Roma diventa crocevia dell’innovazione europea
La grande struttura industriale riqualificata dell’Ostiense ospita un panorama di progetti che spazia dall’internet delle cose alla robotica, dall’intelligenza artificiale alle applicazioni di realtà aumentata. L’atmosfera che abbiamo respirato durante le anteprime stampa ricorda più un laboratorio a cielo aperto che un classico salone espositivo: ogni stand invita il pubblico a interagire con prototipi, modelli in stampa 3D o esperienze immersive, dimostrando come l’innovazione non sia un concetto astratto ma un gesto quotidiano che si può toccare, sperimentare, migliorare. In questa cornice, la collaborazione pluridecennale tra Eni e la fiera – riconfermata per il dodicesimo anno consecutivo – rafforza la vocazione del sito quale polo dell’innovazione energetica della Capitale, con spazi dedicati a Joule, ROAD e Eni2050Lab.
L’organizzazione, targata Camera di Commercio di Roma, si avvale della nostra verifica in partnership con l’agenzia stampa Adnkronos, che ha controllato dati e dichiarazioni. Un segnale di rigore che ben si sposa con lo spirito del presidente Lorenzo Tagliavanti, deciso a non temere il cambiamento ma a chiamare a raccolta innovatori, imprese e appassionati per costruire, insieme, un ecosistema fertile. Del resto, sono i numeri a dimostrarlo: la Capitale oggi supera la media nazionale in digitalizzazione ed è seconda in Italia per numero di startup, un risultato impensabile solo pochi anni fa, ottenuto – come ricorda lo stesso Tagliavanti – grazie a un lavoro che prosegue durante tutti i dodici mesi dell’anno.
Tre direttrici tematiche, un unico obiettivo: ispirare
Il cuore della manifestazione batte lungo tre assi portanti: innovazione, creatività e scoperta. Questi macro-temi non restano compartimenti stagni ma si intrecciano in dimostrazioni che fondono economia circolare, agritech e analisi di big data. Camminando tra i padiglioni, ci si imbatte in sistemi intelligenti per l’agricoltura di precisione, modelli di economia circolare che trasformano rifiuti in risorse, piattaforme di apprendimento basate sul machine learning e prototipi per la gestione di ambienti virtuali nel metaverso. Ogni esposizione è studiata per stimolare non solo la curiosità ma la partecipazione attiva del visitatore, che diventa parte di un processo di co-progettazione diffuso.
Accanto agli stand, un’ampia area Educational & Gaming offre laboratori, lezioni interattive e percorsi ludici con cui i più giovani – ma non solo – possono capire, sperimentare, sbagliare e imparare. Le proposte spaziano dalla programmazione creativa con micro-controller ai workshop di robotica collaborativa, fino ai corsi rapidi di modellazione 3D. Questa scelta didattica, sottolineata da Luciano Mocci, presidente di Innova Camera, punta a rafforzare la cultura dell’open innovation, facendo leva sulla contaminazione delle competenze come volano per la transizione digitale ed ecologica.
La rete di scuole, università e aziende alla prova del pubblico
La tredicesima edizione chiama in gioco 28 scuole secondarie con oltre 200 progetti e 20 università che ne presentano 92: un esercito di studenti, ricercatori e docenti che mette in scena soluzioni reali ai problemi di oggi. Dai droni per il monitoraggio ambientale alle app dedicate alla valorizzazione del patrimonio artistico, ogni banco dimostra come la formazione possa diventare impatto sul territorio. La presenza di multinazionali, imprese strutturate e startup ambiziose crea un dialogo virtuoso: i prototipi degli under-18 si confrontano con processi industriali consolidati, generando sinergie immediate.
Il risultato? Un palcoscenico dove il know-how accademico trova sponda nella concretezza aziendale. Esperienze come la Casa delle Tecnologie Emergenti – sostenuta da Roma Capitale e raccontata dall’assessora Monica Lucarelli – offrono programmi di accelerazione dedicati alle giovani realtà imprenditoriali. Parallelamente, la Regione Lazio porta in fiera il proprio arsenale di misure per l’innovazione: 100 milioni di euro per il venture capital e 110 milioni destinati alle tecnologie strategiche, come sottolinea la vicepresidente Roberta Angelilli. Un impegno tangibile che trasforma Maker Faire in un vero hub di matchmaking tra finanza e talento.
Le voci istituzionali che sostengono il progetto
“Non affrontiamo con timore l’innovazione”, ripete Lorenzo Tagliavanti, e la frase risuona nei corridoi della fiera come un mantra. Per il presidente della Camera di Commercio, l’evento è l’anello visibile di un lavoro sotterraneo fatto di consulenze alle imprese, percorsi di formazione e sostegno alle startup. Di pari passo, Luciano Mocci ricorda lo sforzo di raccontare, ogni anno, qualcosa di nuovo e sorprendente: la scelta di spalmare l’iniziativa su tutti i mesi dell’anno permette al tessuto produttivo romano di crescere su tecnologie che, fino a poco tempo fa, sembravano fantascienza.
L’impegno delle istituzioni non si limita alla retorica. Al Gazometro collabora l’Istituto Superiore Antincendi, prezioso per le dimostrazioni di sicurezza e per l’accoglienza di parte degli stand. Le parole dell’assessora Lucarelli sottolineano anche l’importanza di dare visibilità al lavoro di ragazze e ragazzi che hanno completato programmi di accelerazione con il Comune. “In un Paese dove fare impresa non è semplice – afferma – dimostrare che Roma investe in innovazione è fondamentale”. Quanto all’orizzonte regionale, Angelilli evidenzia il ruolo di Lazio Innova e l’azione su larga scala: bandi, misure, incentivi che puntano a un “contagio” virtuoso di idee e progettualità.
Civico 30: il racconto live della transizione digitale ed ecologica
Tra le novità di quest’anno spicca Civico 30, il canale principale della fiera sponsorizzato dal Gruppo Ferrovie dello Stato. Trasmissioni in diretta, talk con ospiti di rilievo internazionale e la possibilità, per il pubblico, di assistere comodamente seduto su sedie ricavate da plastica riciclata e stampate in 3D dalla neonata startup Mediterranea. In quello spazio convivono il racconto giornalistico, il networking e la convivialità di un caffè: la forma è informale, ma i contenuti spaziano dalle sfide della transizione energetica ai quesiti etici dell’intelligenza artificiale.
Per noi di Sbircia la Notizia Magazine, Civico 30 rappresenta l’osservatorio ideale sulla trasformazione in atto: professionisti, makers e ricercatori si alternano sul palco, dando corpo a una narrazione collettiva che non teme di affrontare argomenti complessi. La formula “open mic” consente alle startup di presentarsi in pochi minuti a una platea di investitori, mentre le aziende consolidate condividono case history su riduzione delle emissioni e modelli di economia circolare. Tutto questo, verificato in tempo reale dal team di Adnkronos, che garantisce l’accuratezza dei dati diffusi.
Robotica e sicurezza: dalle competizioni alla prevenzione nei luoghi di lavoro
In parallelo alla manifestazione si svolge I-RIM 3D 2025, la settima edizione dell’evento curato dall’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti. Accademici, professionisti e aziende si incontrano per illustrare i progressi nella robotica collaborativa, condividere sfide di ricerca e ipotizzare scenari futuri. Il momento clou arriva domenica 19 ottobre con le competizioni: la Human Aware Navigation Challenge per robot mobili e la Human Robot Collaborative Manipulation Challenge per robot antropomorfi. Una palestra scientifica che mette alla prova algoritmi di percezione, controllo e interazione uomo-macchina.
La sicurezza sul lavoro, invece, trova spazio nello stand Inail, dove sono esposti progetti realizzati insieme a università e centri di ricerca. Colpisce l’Eye Tracker dedicato alla percezione del rischio: un sistema che analizza i movimenti oculari per capire come gli operatori individuano i pericoli in ambienti complessi. Ancora più futuristico è l’esoscheletro aptico Side, sviluppato con Sapienza Università di Roma: un dispositivo bi-articolare che riproduce le forze di contatto in realtà virtuale, permettendo un addestramento sicuro per chi opera in spazi confinati. Soluzioni che dimostrano come la tecnologia possa proteggere e formare, oltre che stupire.
Finanza e crescita: le startup in dialogo con Intesa Sanpaolo
Il percorso di Maker Faire non si esaurisce con l’esposizione. Allo stand Intesa Sanpaolo i visitatori incontrano esempi concreti di collaborazione tra finanza, robotica e impatto sociale. Bracci meccanici che servono caffè simulando attività di assistenza, piattaforme di automazione per strutture sanitarie e modelli di co-working tra operatori umani e macchine: sono dimostrazioni nate per far riflettere sul ruolo delle banche nel sostenere l’evoluzione tecnologica. Il gruppo bancario illustra percorsi dedicati alle startup — mentoring, accesso a capitali, contatti con partner industriali — con l’obiettivo di trasformare le idee in progetti scalabili.
Dal nostro incontro con i responsabili innovation di Intesa emergono dati incoraggianti: sempre più piccole e medie imprese, soprattutto del Centro Italia, si avvalgono di strumenti finanziari mirati a potenziare la ricerca. L’impressione è che la banca voglia posizionarsi come facilitatore, non semplice erogatore di credito. Una strategia in linea con la filosofia di Maker Faire: creare ponti tra mondi apparentemente distanti affinché la tecnologia generi valore condiviso, economico e sociale.
Uno sguardo oltre la tre giorni
Quando gli stand verranno smontati e le luci si spegneranno, resterà l’eredità di una rete che vive tutto l’anno. I programmi di matchmaking e i percorsi di formazione lanciati dal team Maker Faire continueranno a connettere idee e competenze, accompagnando le startup nel loro primo, delicato, salto di scala. La stessa Camera di Commercio di Roma — sottolinea Tagliavanti — ha potenziato i servizi di accompagnamento e orientamento, puntando su corsi di digital marketing, consulenze legali e accesso a finanziamenti europei.
Per noi di Sbircia la Notizia Magazine, la vera sfida comincia dopo il 19 ottobre: monitorare i progetti nati tra i padiglioni, raccontarne l’evoluzione, verificare — insieme ad Adnkronos — risultati e impatti. È in questa lunga maratona che si misura la capacità di un ecosistema di trasformare la creatività in valore duraturo. E Roma, oggi più che mai, sembra pronta a correre.
Domande lampo
Quando si svolge l’edizione 2025 di Maker Faire Rome?
Dal 17 al 19 ottobre negli spazi del Gazometro Ostiense e all’Istituto Superiore Antincendi.
Quanti stand sono previsti?
Oltre 380 espositori provenienti da imprese, scuole, università e centri di ricerca.
Quali sono i tre temi portanti della fiera?
Innovazione, creatività e scoperta, declinati in ambiti che vanno dall’IoT all’economia circolare.
Chi garantisce la verifica dei dati e delle dichiarazioni?
Sbircia la Notizia Magazine, in collaborazione con l’agenzia stampa Adnkronos.
C’è spazio per la formazione?
Sì, un’ampia area Educational & Gaming propone laboratori, lezioni e workshop interattivi.
L’innovazione che unisce: la nostra riflessione conclusiva
Maker Faire Rome non è soltanto uno spettacolo di tecnologie avveniristiche: è la prova che la contaminazione — tra scuole e industrie, tra finanza e ricerca, tra istituzioni e cittadini — può produrre valore concreto. Continuare a documentare e a verificare questa trasformazione, grazie al supporto di Adnkronos, è la missione che Sbircia la Notizia Magazine abbraccia con passione. Perché il futuro, quando si costruisce insieme, diventa più vicino, comprensibile e condiviso.
