Il Consiglio di Amministrazione dell’Università LUMSA ha scelto, nella seduta del 29 settembre 2025, il cardinale Angelo De Donatis come nuovo presidente. Una nomina che unisce esperienza pastorale e visione accademica, gettando le basi per un ulteriore slancio dell’ateneo romano e rafforzandone l’identità nel panorama universitario nazionale.
L’elezione del nuovo Presidente
Nella riunione del Consiglio di Amministrazione tenutasi lunedì 29 settembre 2025, i componenti dell’organo di governo universitario hanno espresso, all’unanimità, la loro preferenza per Angelo De Donatis. La scelta è maturata al termine di un confronto serrato e partecipato, durante il quale sono state valutate le competenze, la sensibilità pastorale e l’attenzione alla crescita culturale che il porporato ha sempre dimostrato. Il Rettore, professor Francesco Bonini, interpretando la voce del corpo accademico e degli studenti, ha tradotto in un caloroso augurio la speranza che questo mandato accompagni la LUMSA verso orizzonti ancora più ampi.
Il nuovo presidente succede a una storia amministrativa di cui raccoglie il testimone con spirito di servizio. Grazie alla sua esperienza in ruoli di guida ecclesiale, De Donatis conosce bene l’importanza di coltivare la dimensione umana oltre a quella accademica. La comunità universitaria intravede in lui un interlocutore capace di ascolto, pronto a sostenere lo sviluppo di percorsi formativi innovativi, senza smarrire i valori che da sempre contraddistinguono l’Ateneo. Il Consiglio auspica che, sotto la sua presidenza, infrastrutture e progetti di ricerca ricevano nuovo impulso.
Il saluto a chi lascia: riconoscenza al cardinale Giovanni Lajolo
La conclusione del mandato di Giovanni Lajolo costituisce un passaggio carico di significati per la LUMSA. Durante gli anni della sua presidenza, l’Ateneo ha conosciuto un avanzamento strutturale tangibile: nuove sedi rinnovate, biblioteche ampliate, servizi digitali potenziati. Dietro i numeri, tuttavia, restano le relazioni consolidate, l’attenzione alle esigenze di docenti e studenti, la pazienza nel favorire processi di partecipazione interna. Il suo stile discreto, unito a ferme scelte strategiche, ha innalzato la reputazione dell’università nel panorama italiano e internazionale odierno.
Ascoltando i ringraziamenti che arrivano da ogni settore dell’Ateneo, si percepisce l’eco di un percorso condiviso. Le parole rivolte a Lajolo dalle rappresentanze studentesche e dal personale amministrativo sottolineano il clima di fiducia che egli ha saputo costruire. La sua eredità non si limita a investimenti infrastrutturali: ciò che rimane è un modello di leadership che coniuga fermezza morale, trasparenza decisionale e costante apertura al dialogo. Un patrimonio simbolico che ora passa nelle mani del suo successore, convintamente riconosciuto da tutti.
Le radici pugliesi e la formazione accademica
Nato il 4 gennaio 1954 a Casarano, piccolo centro della provincia di Lecce, Angelo De Donatis porta con sé l’impronta del Sud e la solidità di un cammino formativo rigoroso. I primi passi nel discernimento vocazionale avvengono presso il Seminario di Taranto, successivamente proseguiti, con crescente convinzione, al Pontificio Seminario Romano Maggiore. In quegli anni matura la consapevolezza che studio e fede non siano mondi separati, bensì convergenti in una stessa tensione verso la verità e il servizio evangelico autentico.
La formazione universitaria, condotta presso la Pontificia Università Lateranense per la filosofia e poi alla Pontificia Università Gregoriana per la teologia, lo conduce fino al conseguimento della Licenza in Teologia morale. Ordinato sacerdote il 12 aprile 1980, viene incardinato nella Diocesi di Roma il 28 novembre 1983, dando inizio a un servizio pastorale variato e intenso. Dalla catechesi parrocchiale alla guida di uffici diocesani, ogni esperienza consolida la sua dedizione alla formazione delle coscienze e alla promozione culturale, sempre coerente e costante.
Servizio alla Chiesa universale
Il 14 settembre 2015, Papa Francesco lo nomina Vescovo Ausiliare di Roma, assegnandogli la sede titolare di Mottola. L’incarico segna l’inizio di una fase di responsabilità ancora più ampia: dal 26 maggio 2017 al 6 aprile 2024 ricopre l’ufficio di Vicario Generale del Pontefice per la Diocesi di Roma, oltre a quello di Arciprete della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano e di Amministratore Apostolico di Ostia. Tra visite pastorali, celebrazioni solenni e decisioni delicate, si rafforza la sua attitudine al governo ecclesiale.
Il Concistoro del 28 giugno 2018 lo vede elevato alla dignità cardinalizia con il Titolo di San Marco, ulteriore riconoscimento di una vita spesa per la comunità cristiana. Il 6 aprile 2024, sempre Francesco lo chiama a ricoprire l’ufficio di Penitenziere Maggiore, collocandolo al centro di un servizio che coniuga giustizia e misericordia. Parallelamente, la sua presenza nei Dicasteri per il Clero e per gli Istituti di vita consacrata testimonia la fiducia che la Santa Sede ripone nella sua competenza dottrinale e pastorale.
