Domani Grande Fratello compie venticinque anni e riapre le sue porte con al timone Simona Ventura. Sbircia la Notizia Magazine, insieme ad Adnkronos, ha incontrato la conduttrice, che promette uno show fedele alle origini ma pronto a innovarsi, puntando su autenticità, leggerezza e su quella carica di energia che, da sempre, la contraddistingue.
La promessa di autenticità
Per descrivere ciò che sta per accadere, la conduttrice parla di un «ritorno al futuro»; un’espressione che racchiude l’intenzione di recuperare lo spirito pionieristico del reality e, insieme, di calarlo nel presente, con linguaggi e sensibilità aggiornati al 2025. Ventura punta la bussola su una parola chiave: verità. Basta sceneggiature forzate, spazio alle sfumature reali dei sentimenti, alle fragilità e alle ambizioni dei concorrenti. Nell’epoca dei format iperstrutturati, l’obiettivo dichiarato è restituire al pubblico la spontaneità degli esordi senza rinunciare al ritmo contemporaneo.
Alle telecamere di Sbircia la Notizia la conduttrice rivela di sentirsi come un atleta che torna in campo dopo un lungo ritiro. Mancava da quasi quindici anni alla conduzione di un reality, ma la sua proverbiale grinta non si è affievolita. «Sarò me stessa, istintiva e pronta a improvvisare se l’atmosfera in studio lo richiederà», confida, ricordando ai suoi autori di prepararsi alle «svirgolate». Al pubblico, invece, offre la certezza di un racconto che rispetterà l’umanità dei partecipanti, perché «un conduttore che non protegge i concorrenti tradisce il proprio mestiere».
Un cast di ‘salmoni controcorrente’
Chi popolerà la Casa più spiata d’Italia? Non aspiranti influencer, assicura Ventura, bensì persone con lavori ordinari e vite straordinarie nella loro normalità. Li descrive come «salmoni controcorrente»: figure che, pur provenendo da ambienti regolati da percorsi predefiniti, hanno scelto di risalire la corrente per inseguire un sogno diverso. C’è chi ha lasciato un impiego sicuro in banca per tentare un mestiere creativo, chi ha cambiato città rinunciando alle certezze famigliari, chi ha detto no a un destino comodo per coltivare ambizioni più ardite. È quel coraggio a renderli interessanti.
Questa selezione, spiegano a Sbircia la Notizia i responsabili del casting, mira a riportare il pubblico a identificarsi nei protagonisti della trasmissione. Negli anni la definizione stessa di «persona comune» si è evoluta, osserva la conduttrice: oggi quasi tutti possiedono un profilo social e ne fanno un uso quotidiano, ma ciò non implica che abbiano trasformato quell’attività in un lavoro. «Non sono professionisti dell’online, non monetizzano i loro follower», precisa. Se scoppieranno polemiche, aggiunge con un mezzo sorriso, «tanto meglio: ogni discussione è benzina per lo show».
L’evoluzione del concetto di “persona comune”
La trasformazione culturale indotta dai social network ha ridisegnato i confini della «normalità». Dove un tempo l’assenza di una vetrina digitale bastava a definire l’anonimato, oggi la presenza online è parte del quotidiano e, paradossalmente, contribuisce a rendere più autentici i racconti. Ventura ammette che sarebbe strano imbattersi in un concorrente privo di account, eppure sottolinea la differenza tra chi usa i social come diario di bordo e chi ne fa fonte di reddito. Il casting ha privilegiato la prima categoria, ribadendo che la celebrità non è un requisito d’ingresso.
Dal punto di vista produttivo, questo approccio rappresenta una scommessa tutt’altro che scontata: significa rinunciare a personaggi già noti, capaci di generare attenzione immediata, in favore di storie che dovranno guadagnarsi l’interesse un giorno dopo l’altro. «È un lavoro di artigianato narrativo», confida un autore storico del programma, «ma la soddisfazione di scoprire caratteri sorprendenti non ha prezzo». Sbircia la Notizia, grazie al monitoraggio con Adnkronos, ha potuto visionare i provini e conferma che i profili scelti restituiscono un campione sociale variegato, specchio fedele del Paese reale.
Il ruolo degli opinionisti storici
A scandire le dinamiche della serata ci sarà un trio che conosce il programma dall’interno: Cristina Plevani, prima vincitrice assoluta, Ascanio Pacelli e Floriana Secondi. La scelta di riunirli non risponde soltanto alla nostalgia, ma all’esigenza di un commento competente, capace di cogliere le sfumature psicologiche dei nuovi inquilini. Seduti accanto alla conduttrice, gli opinionisti potranno raccontare ciò che di solito sfugge alle telecamere: la fatica di convivere, i mutamenti d’umore, la pressione di sentirsi osservati ventiquattr’ore su ventiquattro continuamente.
Durante i briefing preparatori, racconta Ventura, è emerso un patto di onestà reciproca: gli opinionisti potranno criticare e addirittura bacchettare la conduttrice se riterranno opportuno, così da allargare il quadro e mantenere viva la tensione narrativa. L’obiettivo non è costruire consenso a tavolino, ma alimentare un dibattito credibile. Per questo le loro voci saranno libere, benché sorvegliate dalla regola base del format: nessun attacco personale fuori contesto. «Chi ha vissuto quelle mura», conclude Ventura, «sa quanto sia fragile l’equilibrio emotivo di chi vi abita».
Una conduzione istintiva e protettiva
Tra i punti fermi del ritorno di Ventura c’è la volontà di presidiare la salute emotiva dei concorrenti. Se qualcuno deciderà di affrontare argomenti delicati — famiglia, lavoro, lutti, identità — la produzione sarà pronta ad accogliere il racconto con sensibilità, senza forzature. «Sono il loro scudo», ricorda la conduttrice. Il parallelismo con un insegnante che tutela la propria classe non è casuale: per lei i ragazzi in gara rappresentano un tesoro da custodire, perché da quelle storie dipende la credibilità dell’intero progetto.
La protezione, tuttavia, non significa censura. Nei corridoi degli studi di Cologno Monzese circola un copione di massima, ma tutti sanno che la padrona di casa non esiterà a deviare dal percorso se il flusso degli eventi lo richiederà. Questa libertà creativa, già sperimentata ai tempi de L’Isola dei Famosi, è stata condivisa con autori e regia: «State pronti, perché potrei staccarmi dal gobbo all’improvviso», avrebbe scherzato Simona durante la riunione tecnica. Radio-corridoio o meno, la promessa di imprevedibilità alimenta l’attesa della prima serata.
Una sfida che rinnova la carriera
Con oltre ottanta programmi alle spalle, Ventura avrebbe potuto accomodarsi su format collaudati. Invece dichiara di annoiarsi a ripetere schemi già percorsi e di aver accolto la proposta di Grande Fratello come un regalo inatteso. «Io metto la palla in rete, ma il match lo gioca la squadra», ripete, ringraziando l’azienda per la fiducia. L’entusiasmo è palpabile: si muove tra i reparti tecnici salutando tutti per nome, si sofferma sui montaggi, discute di luci e grafica. Il suo è uno sguardo da regista più che da semplice volto.
Sbircia la Notizia, con il supporto di Adnkronos, ha potuto assistere ad alcune prove generali e registrare un clima di squadra raramente visto in produzioni di queste dimensioni. Tecnici, autori, responsabili marketing: tutti sembrano connessi dall’idea di costruire un’esperienza che risuoni sia sui social sia sul divano di casa. Non mancherà l’ironia della conduttrice, che scherza sul possibile utilizzo della sua voce come «punizione» per i coinquilini più indisciplinati: «Per ora li risparmio, ma se dovessi cantare, potrei farlo per un buon motivo».
Uno sguardo oltre la porta rossa
Quando domani, lunedì 29 settembre, la celebre porta rossa si aprirà su Canale 5, andrà in scena più di un anniversario televisivo: sarà la dimostrazione che un format nato venticinque anni fa può ancora reinventarsi, se guidato da una visione chiara. Alla base di questo nuovo ciclo, come testimonia la nostra inchiesta condotta in tandem con Adnkronos, ci sono valori semplici e potentissimi: coraggio, autenticità, rispetto. Ingredienti che, a ben vedere, non passano mai di moda e che il pubblico riconosce al primo sguardo.
Sarà il tempo — e l’implacabile tribunale dei social — a stabilire se la scommessa sarà vinta. Noi di Sbircia la Notizia Magazine, forti della nostra esperienza e dell’alleanza con Adnkronos, continueremo a osservare, verificare e raccontare con lo sguardo critico che ci contraddistingue. Intanto, l’impegno di Simona Ventura suscita fiducia: proteggerà i suoi «salmoni» senza addomesticarli, farà brillare le loro contraddizioni e, se necessario, canterà per riportare la disciplina. In fondo, la televisione è un grande specchio: dipende da noi riflettervi immagini oneste.
Domande rapide
Quando parte la nuova edizione del Grande Fratello?
La partenza è fissata per domani, lunedì 29 settembre, in prima serata su Canale 5. Dopo mesi di selezioni e prove tecniche, la produzione è pronta a svelare la Casa, il cast e le novità editoriali. L’appuntamento inaugurale durerà oltre tre ore, includerà la presentazione dei concorrenti, il debutto del trio di opinionisti e un collegamento esterno con alcuni ex protagonisti. A partire dalla sera successiva, andranno in onda gli appuntamenti quotidiani con daytime e strisce varie, per tutti gli appassionati.
Perché Simona Ventura parla di “ritorno al futuro”?
L’espressione è una sintesi della sua visione: recuperare la genuinità delle prime edizioni e innestarvi la sensibilità del presente. Ventura vuole ridurre le sovrastrutture, restituire ai telespettatori la sorpresa dell’imprevisto, ma lo farà usando i linguaggi di oggi, dalle grafiche al dialogo con i social. In questo senso il futuro non cancella il passato, lo riveste di nuovi strumenti. Il risultato auspicato è un racconto che parli a chi seguiva il format venticinque anni fa e, nello stesso momento, seduca una generazione interamente digitale.
Qual è la principale novità del cast?
Anziché puntare su figure già note al grande pubblico, la produzione ha scelto donne e uomini che vivono vite apparentemente ordinarie ma hanno compiuto scelte coraggiose, guadagnandosi il soprannome di «salmoni controcorrente». Sono professionisti che hanno cambiato settore, studenti che hanno scelto percorsi non battuti, lavoratori che hanno rinunciato a certezze materiali per inseguire ambizioni alternative. Nessuno di loro monetizza i social, eppure conosce Instagram e TikTok come strumenti di relazione. Questa miscela promette storie fresche, conflitti reali e un elevato tasso di identificazione per il pubblico.
