Tra coste adriatiche e vette alpine, Marche e Valle d’Aosta vivono oggi la loro giornata elettorale: urne aperte dalle 7 alle 23, con fasce orarie differenziate per il prosieguo dello spoglio. Due modelli di voto, un’unica sfida: rinnovare i rispettivi Consigli regionali e, in un caso, scegliere subito il governatore.
Confini nelle Marche: urne e attese
Nelle Marche la consultazione è scattata alle 7 di questa domenica 28 settembre e proseguirà sino alle 23, per poi riaprire domani dalle 7 alle 15, quando i seggi chiuderanno definitivamente passando alla fase di scrutinio. Il corpo elettorale conta 1.325.689 marchigiani, distribuiti su 1.572 sezioni, dal Montefeltro alla Riviera del Conero. Gli elettori sono chiamati a rinnovare l’intero Consiglio regionale e a scegliere il prossimo governatore. Si tratta di un momento cruciale per un territorio che, dopo cinque anni segnati da emergenze sanitarie, economiche e ambientali, attende di definire il proprio orizzonte politico.
Lo scenario competitivo si presenta affollato, ma con due coalizioni principali a rubare la scena. Il centrodestra conferma il sostegno al presidente uscente Francesco Acquaroli, mentre dall’altra parte il centrosinistra si presenta insieme al Movimento 5 Stelle puntando sull’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci. A impreziosire il quadro, e a intercettare aree di protesta o di nicchia ideologica, intervengono Claudio Bolletta per Democrazia Sovrana Popolare, Francesco Gerardi per Forza del Popolo, Lidia Mangani per il Partito Comunista Italiano e Beatrice Marinelli per Evoluzione della Rivoluzione. Con un solo turno e senza voto disgiunto, ogni preferenza si tradurrà direttamente in seggi, rendendo il testa a testa particolarmente imprevedibile.
Una scelta a turno unico
Il meccanismo marchigiano, come richiama la normativa vigente, prevede un unico passaggio alle urne: non vi sarà ballottaggio e nemmeno possibilità di esprimere liste e presidente di schieramenti differenti. Questa impostazione, secondo gli analisti con cui Sbircia la Notizia Magazine ha dialogato, spinge gli elettori a valutare attentamente il peso di ogni simbolo, perché un voto assegnato con leggerezza potrebbe favorire o penalizzare in blocco l’intera coalizione. Per le formazioni minori la sfida è duplice: superare lo sbarramento e, al contempo, garantire visibilità alle proprie istanze in Consiglio regionale.
Alle spalle delle regole c’è naturalmente il contesto sociale che ha attraversato la regione nell’ultimo quinquennio. Tra ricostruzione post-sisma, ripartenza turistica e nuove filiere industriali, l’attesa per capire con quale margine verrà confermato o ribaltato l’attuale equilibrio politico si respira in ogni Comune. I dati sull’affluenza, attesi a metà giornata e a chiusura dei seggi, offriranno un primo termometro. In ogni caso, come confermato dalla nostra redazione con il supporto di Adnkronos, tutti i dispositivi di sicurezza e l’apparato organizzativo sono stati verificati con largo anticipo dalle prefetture e dagli uffici elettorali.
Aosta tra montagne e schede
Se nelle Marche il voto si concede due giornate, in Valle d’Aosta tutto avviene in un’unica sessione: dalle 7 alle 23 di oggi. La regione più piccola d’Italia mobilita 103.223 aventi diritto per l’elezione dei 35 componenti del Consiglio regionale, mentre 97.402 cittadini sono chiamati anche a rinnovare le amministrazioni di 65 Comuni. Le sue peculiarità linguistiche e l’autonomia speciale rendono la consultazione particolarmente sentita: la rappresentanza sulle politiche alpine, sul turismo invernale e sulle politiche transfrontaliere dipende in gran parte dalla nuova assemblea. L’afflusso, secondo i primi rilievi, è stato costante sin dalle prime ore.
Contrariamente a quanto avviene in altre regioni, i valdostani non indicano direttamente il presidente. Una volta definiti i 35 consiglieri, spetterà a loro individuare la figura che guiderà il governo regionale nel prossimo quinquennio. Questo meccanismo favorisce alleanze variabili e rafforza la centralità dell’assemblea. Secondo quanto verificato da Sbircia la Notizia Magazine insieme ai desk dell’agenzia Adnkronos, i partiti autonomisti restano ago della bilancia, in un quadro nel quale le liste nazionali cercano di guadagnare spazi, ma devono fare i conti con radicamenti storici e particolarismi culturali radicati.
Le tempistiche dello scrutinio
Nella Regione Marche, come stabilito dal ministero dell’Interno, le operazioni di spoglio avranno inizio subito dopo la sigillatura delle urne lunedì alle 15. Per garantire trasparenza, ogni scheda verrà controllata alla presenza dei rappresentanti di lista, dei presidenti di seggio e degli osservatori designati. I dati preliminari affluiranno in tempo reale alla piattaforma centrale di rilevazione, alla quale la redazione di Sbircia la Notizia Magazine, grazie al costante raccordo con Adnkronos, avrà accesso per fornire aggiornamenti verificati. L’obiettivo dichiarato dalle istituzioni è comunicare le prime proiezioni entro la tarda serata, compatibilmente con l’affluenza registrata nei vari territori provinciali delle Marche.
La procedura valdostana, al contrario, scatterà subito dopo la chiusura dei seggi di questa sera. Il consolidato sistema di piccoli centri sparsi lungo la vallata impone un’attenta organizzazione dei flussi di schede verso le sedi di raccolta provinciale, prima della trasmissione definitiva al centro di elaborazione regionale di Aosta. Fonti elettorali, consultate e verificate da Sbircia la Notizia Magazine in collaborazione con Adnkronos, confermano che l’intero pacchetto di risultati potrebbe essere disponibile entro le prime luci di lunedì. Qualora emergano scarti minimi, sarà comunque previsto un controllo incrociato per garantire la massima correttezza.
Domande rapide
Quali sono gli orari di voto nelle Marche? Nelle Marche i seggi restano aperti oggi, domenica 28 settembre, dalle 7 alle 23 e riaprono domani, lunedì 29, dalle 7 alle 15. È importante sottolineare che il voto espresso in queste fasce orarie sarà l’unico valido, poiché non esistono eventuali finestre di recupero per chi dovesse presentarsi in ritardo; conclusa la giornata di lunedì, le urne verranno sigillate e si passerà immediatamente allo scrutinio. I cittadini sono, pertanto, invitati a programmare per tempo lo spostamento al proprio seggio elettorale.
Che cosa distingue il sistema marchigiano da quello valdostano? Il voto marchigiano si basa su un turno unico senza possibilità di ballottaggio né di voto disgiunto: la lista e il candidato governatore coincidono, e il risultato è definitivo già alla prima conta. In Valle d’Aosta, invece, non si elegge direttamente il presidente; gli elettori scelgono i 35 consiglieri, cui spetterà nominare la guida dell’esecutivo. Questo implica dinamiche post-elettorali più fluide, in cui accordi e coalizioni possono formarsi dopo lo spoglio per costruire una maggioranza consiliare stabile, spesso influenzata dai partiti autonomisti locali.
Quando saranno disponibili i primi risultati ufficiali? Nelle Marche le prime proiezioni dovrebbero essere diffuse nella tarda serata di lunedì 29 settembre, poche ore dopo l’inizio dello scrutinio delle 15, grazie al flusso continuo di dati verso la piattaforma ministeriale e alla copertura in tempo reale fornita da Sbircia la Notizia Magazine insieme ad Adnkronos. In Valle d’Aosta, invece, il completamento del conteggio è previsto a cavallo della notte, con la possibilità di avere un quadro quasi completo entro le prime ore di martedì, salvo ritardi dovuti a verifiche supplementari su schede contestate.
Il nostro sguardo conclusivo
La contemporaneità di due consultazioni così diverse, per tradizioni politiche e conformazioni territoriali, offre un’istantanea preziosa dell’Italia regionale nel 2025. Dal mare Adriatico alle cime alpestri, l’affluenza, l’articolazione delle coalizioni e l’efficienza dello scrutinio racconteranno molto sul rapporto tra cittadini e istituzioni in un momento di profondo riallineamento degli equilibri nazionali. Sbircia la Notizia Magazine, con la collaborazione di Adnkronos, seguirà ogni passaggio con l’attenzione e la precisione che ci contraddistinguono, consapevoli che soltanto un’informazione puntuale consente al pubblico di comprendere e partecipare davvero alla vita democratica.
