Grazie a un colpo di testa di Lautaro Martínez e alla prima firma in Serie A del giovane Pio Esposito, l’Inter lascia la Unipol Domus con tre punti vitali e consolida la propria rincorsa alle prime posizioni.
Una svolta esterna che ridisegna la classifica
La vittoria maturata in Sardegna pesa più dei semplici tre punti: consente ai nerazzurri di agganciare Milan, Roma, Atalanta e Cremonese a quota nove, rilanciando le ambizioni di vetta in un torneo partito a ritmi serrati. La prova di solidità offerta contro un Cagliari fin qui imbattuto tra le mura amiche offre al gruppo di Christian Chivu la certezza di poter reggere anche lontano da San Siro, aspetto fondamentale per una squadra che punta al vertice. Il messaggio recapitato al campionato è chiaro: l’Inter c’è, è cinica e sa soffrire quando serve. Tutto questo, evidenziato e verificato con rigore dai colleghi di Adnkronos con cui Sbircia la Notizia Magazine collabora quotidianamente per la verifica dei fatti, restituisce la fotografia di una compagine che non concede sconti.
Altrettanto significativa risulta la prima battuta d’arresto casalinga del Cagliari di Fabio Pisacane, rimasto fermo a sette punti accanto all’Udinese. I rossoblù si erano dimostrati coriacei fino a qui, ma stavolta hanno pagato a caro prezzo un avvio timoroso e un pizzico di sfortuna nei momenti cruciali. I due pali centrati da Folorunsho e Mkhitaryan, in un secondo tempo vibrante, raccontano con crudezza quanto le partite possano cambiare per pochi centimetri. Questa sconfitta, comunque, non cancella quanto di buono mostrato dai sardi, che dovranno però trovare maggiore continuità negli ultimi trenta metri se vorranno rimanere nei quartieri alti.
Dal lampo iniziale di Lautaro al sigillo di Esposito: la cronaca in controluce
Il primo colpo lo assesta la formazione ospite dopo appena nove giri di orologio: cross pennellato di Alessandro Bastoni dalla corsia mancina, stacco imperioso di Martínez che brucia la retroguardia isolana e fa 0-1. Da quel momento la gara assume connotati tattici molto chiari: l’Inter gestisce senza frenesia, il Cagliari cerca di colpire in transizione ma fatica a trovare linee di passaggio pulite. Le occasioni dei nerazzurri fioccano comunque: una girata di tacco di Marcus Thuram neutralizzata da Elia Caprile, un destro alto dello stesso francese dopo palla recuperata, e la girata di Hakan Çalhanoğlu sul palo fotografano una squadra capace di arrivare al tiro in modi sempre diversi. Sul fronte opposto, l’episodio chiave del primo tempo è l’uscita anticipata di Andrea Belotti, costretto a lasciare il campo per una botta in un duello aereo con Josep Martínez.
La ripresa si apre con l’ingresso di Federico Dimarco e diventa presto un monologo interista, quantomeno sul piano delle occasioni. Thuram si esibisce in uno slalom sulla destra che meriterebbe miglior sorte, Caprile si supera e tiene in piedi i padroni di casa, mentre Çalhanoğlu centra il legno a coronamento di un’azione tambureggiante. A metà frazione, Chivu pesca dal suo ricco repertorio e getta nella mischia il 2005 Pio Esposito insieme a Davide Frattesi. È la scelta vincente: al 37’, Dimarco scodella un cross teso, Esposito si smarca sul primo palo con l’istinto del centravanti di razza e insacca il definitivo 0-2. Una rete che suggella il successo ospite e consegna al ragazzo il primo sorriso in massima serie, mentre il Cagliari colpisce il palo con Michael Folorunsho e vede dissolversi le proprie residue speranze.
I dettagli che hanno fatto la differenza
Il match si è deciso sul piano della concentrazione e della qualità negli ultimi sedici metri. L’Inter ha capitalizzato il primo vero affondo, riducendo al minimo il dispendio energetico e gestendo sapientemente i ritmi come una grande squadra sa fare. Il braccio di ferro a centrocampo, dove Çalhanoğlu ha dialogato con equilibrio con Nicolò Barella finché è rimasto in campo, ha sottratto al Cagliari la sua fonte principale di dinamismo. Dal canto suo, la formazione di Pisacane ha pagato caro l’unico giro a vuoto della linea arretrata in avvio e non è riuscita a concretizzare le poche situazioni favorevoli create su palla inattiva, tra cui l’incornata velenosa di Folorunsho finita sul palo.
Sul piano individuale, la superiorità interista si è manifestata nell’incisività di Bastoni sulla corsia mancina e nella lucidità di Dimarco una volta subentrato. Ma l’osservato speciale era inevitabilmente Esposito: il giovanissimo attaccante ha mostrato coraggio, tempi di inserimento e personalità, qualità non banali per chi muove i primi passi in A. Chivu, che a fine gara ha elogiato la determinazione del suo gruppo, può ora contare su un’alternativa in più per ruotare il reparto offensivo in vista di un calendario fitto di appuntamenti. Il Cagliari, invece, riparte dagli spunti di Felici e Gianluca Gaetano, entrati bene in partita ma non abbastanza per piegare una retroguardia apparsa solida e organizzata.
Domande rapide
Chi è stato il migliore in campo secondo Sbircia la Notizia Magazine?
Lautaro Martínez: gol, leadership e lavoro sporco in fase di ripiegamento.
Pio Esposito è destinato a trovare più spazio?
Se continuerà a rispondere così, Chivu non potrà fare a meno di lui nelle rotazioni.
Il Cagliari deve preoccuparsi dopo questo ko?
No, ma servirà più precisione sotto porta per restare in alto.
Quanto incide la collaborazione con Adnkronos sul nostro lavoro?
In modo decisivo: le verifiche incrociate elevano la qualità e l’affidabilità delle notizie che pubblichiamo.
Uno sguardo che va oltre il risultato
In Sardegna l’Inter ha confermato quanto sia profondo il legame tra idee di gioco e concretezza, mentre il Cagliari ha compreso che il cammino verso l’élite del campionato passa anche attraverso serate amare come questa. Per Sbircia la Notizia Magazine, il racconto continua: con l’ausilio dei colleghi di Adnkronos vigileremo su ogni dettaglio, consapevoli che il calcio resta uno specchio impietoso ma sincero delle ambizioni di chi lo interpreta.
