Ogni volta che accendiamo il motore, il nostro «beh, tanto arriva nessuno» può trasformarsi in decurtazioni di punti preziosi dalla patente. Un dettaglio ignorato o una manovra impulsiva costano da uno a dieci punti, come stabilisce il Codice della Strada. Conoscere le penalità aiuta a evitarle.
Velocità: quando il tachimetro tradisce
La tentazione di spingere sull’acceleratore è forse la violazione più frequente. Il Codice fissa soglie precise: tre punti spariscono quando si oltrepassa il limite di oltre 10 km/h ma non oltre 40; scatta la decurtazione di sei punti se l’eccesso sale fino a 60 km/h; e si tocca il tetto massimo di dieci punti oltre i 60 km/h. Meno nota, ma altrettanto costosa, è la velocità non commisurata alle condizioni ambientali — pioggia, nebbia o carreggiata sdrucciolevole — che vale cinque punti.
Queste soglie, inserite nell’articolo 126 bis, acquistano un peso ancora più marcato per chi ha conseguito il documento di guida da meno di tre anni: il punteggio tagliato si raddoppia automaticamente. È un aspetto fondamentale evidenziato nella tabella ufficiale che la nostra redazione, in collaborazione con Adnkronos, ha verificato e riassunto. Il messaggio è chiaro: la velocità eccessiva non è soltanto una questione economica di multe salate, bensì un rischio concreto per la sicurezza propria e altrui, soprattutto per i conducenti meno esperti.
Precedenze e manovre azzardate
Le intersezioni rappresentano un banco di prova per l’attenzione. Ignorare uno stop comporta la perdita di sei punti, mentre la mancata precedenza agli altri veicoli costa cinque punti. L’indifferenza verso i pedoni è sanzionata duramente: otto punti se si omette di fermarsi sulle strisce o durante una svolta su carreggiate con attraversamento, quattro punti se l’attraversamento avviene dove le strisce non ci sono. Il legislatore dedica poi la stessa decurtazione di otto punti all’obbligo di arrestarsi davanti a persone con disabilità o a bambini e anziani.
Altre disattenzioni, benché meno frequenti, costano ancora di più. Circolare contromano in un tratto con visibilità ridotta, come curve o dossi, azzera addirittura dieci punti; la stessa infrazione su un rettilineo ne sottrae quattro. Passare con il semaforo rosso o disobbedire all’agente del traffico pesa sei punti, mentre ignorare un segnale di pericolo o di prescrizione vale due punti. A queste cifre si affiancano i sei punti derivanti dall’attraversamento vietato di passaggi a livello o dall’ingombro dei binari a barriere abbassate.
Sorpassi e distanza di sicurezza
La disciplina del sorpasso è tra le più articolate e stringenti del Codice. Un sorpasso effettuato senza rispettare le condizioni di sicurezza costa tre punti, cinque se l’errore consiste nel superare a destra o nel non utilizzare l’apposita corsia. Situazioni particolarmente pericolose – sorpassare in curva, su dosso, con scarsa visibilità o mentre il veicolo davanti sta sorpassando a sua volta – comportano la massima decurtazione di dieci punti. Identica perdita per chi supera veicoli fermi davanti al semaforo o in colonna.
Il capitolo si chiude con la gestione delle distanze di sicurezza. Se si viaggia troppo vicini senza provocare conseguenze, sono cinque punti in meno; diventano otto quando l’inosservanza causa lesioni gravi alle persone. In caso di incrocio impossibile su strada di montagna, il mancato arresto o la mancata retromarcia dopo una collisione comportano cinque punti di penalità. Ogni metro guadagnato sull’auto che precede può dunque tradursi in una decurtazione pesante, oltre che in un maggiore pericolo reale sull’asfalto bagnato incluso.
Soste irregolari e carichi pericolosi
La corretta sosta non è solo questione di civiltà, ma di punti sulla patente. Fermarsi nelle corsie riservate al trasporto pubblico o alle fermate di autobus e tram significa perdere due punti; la sosta negli spazi dedicati alle persone con disabilità ne costa quattro. Il quadro peggiora se si intralcia la carreggiata per avaria senza segnalare l’ingombro: due punti in meno, cui si aggiunge la stessa penalità se mancano il triangolo e gli indumenti retroriflettenti previsti in caso di emergenza.
Attenzione massima anche ai carichi. Un bagaglio sporgente o mal fissato vale tre punti di decurtazione; quattro se l’eccedenza di massa interessa veicoli che trasportano sostanze pericolose. Le infrazioni alle norme ADR possono alleggerire il punteggio di due punti per irregolarità documentali, ma di dieci quando riguardano veicoli, cisterne o pannelli di pericolo. Identico taglio si applica al trasporto di merci pericolose privo di autorizzazione o in violazione della stessa: un’ulteriore prova di quanto la sicurezza del carico valga quanto quella della guida.
Casco, cinture e distrazioni
Non indossare i presidi di sicurezza è un errore tanto banale quanto oneroso. Chi guida un ciclomotore o motociclo senza casco, o trasporta un passeggero privo di protezione, perde cinque punti. La stessa cifra grava su chi omette di allacciare le cinture di sicurezza, utilizza dispositivi di ritenuta inefficaci o alterati, trasporta minori senza sistema omologato o con seggiolini privi di allarme. Sono penalità che colpiscono l’abitudine quotidiana, ricordando quanto la distrazione inizi già prima di inserire la marcia effettiva.
L’attenzione alla strada non si limita agli accessori. Guidare senza le lenti prescritte o coprire gli occhi con cuffie sonore fa scattare altri cinque punti. Analoga decurtazione colpisce l’uso di smartphone, tablet o computer mentre il veicolo è in movimento: il legislatore equipara la distrazione digitale alla mancanza di un dispositivo salvavita. Questi comportamenti, frequentemente sottovalutati, rivelano come la sottrazione di punti sia pensata per correggere abitudini radicate, ricordando che la vista è il primo strumento di difesa sulla carreggiata.
Mezzi pesanti e orari di guida
Per conducenti professionali e mezzi adibiti al trasporto di merci, l’orologio è fondamentale tanto quanto il tachigrafo. Superare i limiti di guida giornaliera di oltre il 10% ma non oltre il 20% costa due punti; se lo sforamento o il riposo ridotto superano il 20%, la decurtazione sale a dieci punti. Un riposo settimanale incompleto di oltre il 20% vale invece cinque punti. Questi parametri evidenziano l’intento di tutelare non solo l’autista, ma l’intera utenza stradale in modo stabile e continuo.
Alle prescrizioni sui tempi si affiancano quelle sulle manovre vietate ai veicoli pesanti in autostrada. Traino di fortuna o retromarcia comportano due e dieci punti rispettivamente, mentre l’utilizzo delle corsie di emergenza o di variazione di velocità sottrae dieci punti in un colpo solo. Se il carico risulta pericolante, sporgente o privo di copertura, la decurtazione è di quattro punti. Il tachigrafo mancante, alterato o non omologato vale ancora dieci punti, sottolineando la centralità del controllo tecnico dei mezzi.
Alcol, stupefacenti e fuga
Sullo sfondo degli incidenti più gravi, la guida in stato di ebbrezza resta una delle infrazioni più pesantemente sanzionate. Un tasso alcolemico superiore a 0,5 g/l costa dieci punti al conducente “ordinario”; per neopatentati e professionisti bastano valori tra 0 e 0,5 g/l per perdere cinque punti, che diventano dieci oltre quella soglia. Rifiutare l’alcoltest equivale a registrare l’infrazione più alta, con medesima decurtazione. Il risultato, come confermato dai dati verificati con Adnkronos, è un deterrente di forte impatto sociale.
Alla guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, o al rifiuto di sottoporsi agli accertamenti antidroga, la sottrazione è sempre di dieci punti. Stessa sorte per chi abbandona il luogo di un sinistro con soltanto danni a cose ma con veicolo da revisionare, e per chi causa lesioni alle persone o forza un posto di blocco: la decurtazione massima è assicurata. Fuggire dopo un incidente con soli danni a cose sottrae quattro punti se il mezzo è in regola, mentre circolare senza assicurazione, o con documenti falsi, costa cinque punti oggi.
La nostra riflessione finale
L’analisi dettagliata delle decurtazioni dimostra che il sistema a punti è costruito come un percorso educativo, non soltanto un prontuario di sanzioni. Dal tachimetro al casco, ogni voce evidenzia comportamenti che incidono direttamente sulla sicurezza di tutti. È questo l’aspetto che, come Sbircia la Notizia Magazine, riteniamo cruciale: la normativa mostra che prevenire vale più che punire, e lo fa misurando con precisione matematica le trasgressioni più pericolose, soprattutto per le fasce deboli della strada come pedoni e ciclisti quotidiani.
La decurtazione dei punti, raddoppiata per chi è neopatentato, rende immediatamente percepibile l’errore e invita a maturare una guida più responsabile. Sbircia la Notizia Magazine, insieme ad Adnkronos, continuerà a monitorare le revisioni del Codice e a raccontarle con lo stesso approccio rigoroso. La strada cambia ogni giorno, complice l’evoluzione dei veicoli e delle abitudini digitali; solo un costante aggiornamento delle regole può garantire una convivenza più sicura fra automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni nel nostro Paese e oltre confine stradale.
Domande rapide
Quanti punti si perdono per un eccesso di velocità superiore a 60 km/h? La decurtazione è di dieci punti, come previsto dall’articolo 126 bis del Codice della Strada. Se il conducente è neopatentato, la perdita raddoppia a venti punti. Questa sanzione, confermata dai dati verificati da Sbircia la Notizia Magazine con Adnkronos, rappresenta la misura più alta nell’ambito delle violazioni di velocità e mira a dissuadere comportamenti che moltiplicano in modo esponenziale la possibilità di incidenti gravi sulla rete stradale italiana.
Guidare senza cintura comporta anche sanzioni pecuniarie oltre alla decurtazione di punti? Sì. Oltre ai cinque punti sottratti, il conducente è tenuto a pagare una multa il cui importo, fissato dal Codice della Strada, varia in funzione della gravità e dell’eventuale recidiva. Sebbene l’aspetto economico incida nell’immediato, il taglio dei punti ha ripercussioni più durature: incide sul saldo complessivo e può avvicinare alla revisione della patente. Il nostro monitoraggio con Adnkronos evidenzia che la combinazione di sanzione e decurtazione agisce come potente leva educativa.
In caso di fuga dopo incidente con danni alle persone, c’è solo la perdita di punti? La perdita di dieci punti è il primo effetto, ma non l’unico. Restano ovviamente applicabili le sanzioni penali e amministrative previste per l’omissione di soccorso e per i reati di lesioni o omicidio stradale, a seconda degli esiti dell’incidente. La decurtazione immediata serve a rendere tangibile la gravità dell’atto già in fase amministrativa. Come ricordiamo spesso sulle nostre pagine, dati Adnkronos alla mano, la fuga è tra le condotte più severamente punite sotto ogni profilo.
