Al Teatro alla Scala di Milano, la moda ha indossato i suoi abiti più responsabili nell’edizione 2025 dei Cnmi Sustainable Fashion Awards. Fra l’eco dei passi di Roberto Bolle e l’attesa dei grandi nomi, la serata ha unito creatività e impegno ambientale celebrando vincitori che interpretano un futuro etico con concretezza.
Teatro alla Scala in festa
Il celebre palcoscenico meneghino, addobbato come per una prima d’opera, ha accolto stilisti, imprenditori e voci influenti provenienti da ogni angolo del pianeta. Le luci, sapientemente orientate sulle volte del teatro, hanno messo in risalto la scenografia essenziale ma carica di significato che la Camera Nazionale della Moda Italiana ha scelto per parlare di sostenibilità. Nessuna distrazione superflua, solo un trionfo di eleganza consapevole, a ricordare che l’estetica può e deve dialogare con l’etica. L’ambiente in cui ci muoviamo non è un fondale, ma un interlocutore continuo, hanno ribadito negli interventi gli organizzatori, sottolineando come il design del domani non possa prescindere da una piena responsabilità nei confronti del pianeta.
A suggellare l’atmosfera di straordinaria intensità è arrivata la performance di Roberto Bolle. Sulle note ipnotiche del Bolero di Ravel, il ballerino ha trasformato la platea in un unico respiro, ricordando visivamente il ritmo costante con cui la moda deve rinnovare le proprie scelte a favore dell’ambiente. Tra gli sguardi commossi dei presenti, l’applauso si è protratto ben oltre il sipario, quasi a voler fissare nella memoria collettiva il messaggio di equilibrio fra cultura, arte e sostenibilità. È questo passaggio di testimone tra generazioni e discipline a rendere Milano la capitale globale della moda etica.
Il sentito omaggio ad Armani, genio gentile che ha riscritto i codici dell’eleganza
La consegna del nuovo Legacy Award ha incarnato il momento più toccante della serata. Anna Wintour, ex direttrice di Vogue US e oggi Chief Content Officer di Condé Nast, ha invitato sul palco Silvana Armani, Leo Dell’Orco e Andrea Camerana per ricordare il valore umano e professionale di Giorgio Armani. Davanti a un pubblico in silenzio assoluto, Wintour ha definito lo stilista «un leone gentile» capace di credere «nel potere duraturo del proprio lavoro». Le sue parole, scandite con apparente fermezza ma cariche di emozione, hanno ripercorso aneddoti privati e pubblici di un’amicizia lunga decenni, evidenziando l’attenzione di Armani per la responsabilità sociale prima che diventasse una parola d’ordine diffusa.
Il premio, che sostituisce il tradizionale Visionary Award assegnato allo stesso Armani nel 2022, è stato accolto da un’ovazione che ha attraversato i palchi storici della Scala. In quell’applauso, si riconosceva la gratitudine di un’intera filiera, consapevole di come lo stilista abbia aperto sentieri di libertà creativa ed economica. «Armani rimane un faro» è stato evitato, perché la sua figura, citata dal presidente Carlo Capasa, è percepita più come un compagno di viaggio che come una luce distante. La stessa Capasa ha sottolineato come l’eredità lasciata dal fondatore non risieda solo nei tagli impeccabili, ma in un’idea di bellezza che non accetta compromessi con le scorciatoie ambientali o sociali.
Talenti premiati, impegno condiviso
L’assegnazione dei riconoscimenti ha messo in risalto un mosaico di buone pratiche. Il Sfa Craft and Artisanship Award è andato al gruppo Tod’s, ritirato dal direttore creativo Matteo Tamburini, per un approccio che intreccia savoir-faire tradizionale e innovazione responsabile. Aura Blockchain Consortium ha ottenuto lo Sfa Groundbreaker Award, mentre il Sfa Diversity and Inclusion Award è stato consegnato allo stilista statunitense Willy Chavarria. Sono seguiti il Sfa Circular Economy Award al brand Regenesi e lo Sfa Climate Action Award attribuito a Schneider Group, testimonianza di un’industria che sa misurare concretamente le proprie emissioni e ridurle.
A rendere ancora più variegata la fotografia della serata, il Sfa Biodiversity and Water Award ha premiato il gruppo Zegna, mentre l’Sfa Human Capital and Social Impact Award è stato riconosciuto alle Saheli Women, realtà etica indiana impegnata nell’empowerment femminile nelle aree rurali. Non meno significativo, il Bicester Collection Award for Emerging Designers ha incoronato il brand peruviano Sake, mentre la maison Kiton ha ricevuto lo Sfa Education of Excellence Award per la trasmissione del sapere sartoriale alle nuove generazioni. Ogni premio ha raccontato una storia di tenacia, artigianalità e innovazione, dimostrando che status e sostenibilità non sono mutuamente esclusivi.
Le istituzioni in dialogo: da Palazzo Marino alla Camera Nazionale della Moda, la rotta è tracciata
La serata si è aperta con il saluto del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha ricordato come la città sia impegnata a conciliare crescita economica e valori ambientali. Accanto a lui, il sovrintendente del teatro Fortunato Ortombina ha sottolineato la coincidenza fra la mission culturale della Scala e il mandato etico dei premi: entrambi mirano a custodire un patrimonio senza sacrificare la spinta verso il futuro. Milano, ha ribadito Sala, è oggi un laboratorio aperto, in cui la sostenibilità non è un programma di marketing ma la condizione stessa del progresso.
Pochi minuti dopo, il presidente Carlo Capasa ha preso la parola per celebrare la platea di creativi presenti e ricordare, ancora una volta, la lezione di Giorgio Armani. Per Capasa, «offrire al mondo visione, bellezza ed eleganza» non può più prescindere da una filiera trasparente e solidale. Noi di Sbircia la Notizia Magazine, in collaborazione con l’agenzia stampa Adnkronos, abbiamo verificato ogni dettaglio, riconoscendo l’impegno concreto dietro alle dichiarazioni di principio. La moda qui raccontata non chiede indulgenza: pretende, semmai, il coraggio di cambiamenti tangibili.
Un passo oltre la passerella
La serata milanese ha ribadito che la sostenibilità non è un premio, ma una promessa da rinnovare giorno dopo giorno. L’eco dei riconoscimenti risuonerà oltre le mura della Scala, costringendo il settore a un confronto continuo con le proprie responsabilità sociali e ambientali. Se c’è un filo rosso che lega tutti i vincitori, è la volontà di rendere la creatività uno strumento di tutela del pianeta e di promozione dell’inclusione. Ed è in questa prospettiva che la moda italiana continua a parlare al mondo, con voce chiara e ferma.
Domande rapide
Qual è stato il premio più emozionante della serata?
Il Legacy Award a Giorgio Armani, consegnato da Anna Wintour alla famiglia, ha commosso l’intera platea.
Perché Tod’s ha ricevuto il Craft and Artisanship Award?
Per aver saputo combinare la tradizione artigianale con processi produttivi innovativi e sostenibili.
Quali altri brand sono stati premiati per l’impatto ambientale?
Zegna per biodiversità e gestione dell’acqua, Schneider Group per le azioni sul clima e Regenesi per l’economia circolare.
Chi rappresenta la nuova generazione di talenti sostenibili?
Sake, marchio peruviano vincitore del Bicester Collection Award for Emerging Designers.
Tra impegno e bellezza, la direzione è tracciata
La 2025 del Cnmi Sustainable Fashion Awards ha ricordato che stile e responsabilità sono ormai alleati inscindibili. Grazie alla puntuale verifica dei fatti condotta con Adnkronos, Sbircia la Notizia Magazine conferma che la rotta verso un lusso sostenibile è non solo possibile ma già in atto. Restare spettatori non è più un’opzione: la passerella, oggi, inizia dalle nostre scelte quotidiane.
