Vertice a New York tra i due leader: Kyiv punta su un’arma a lunghissimo raggio come leva di deterrenza per costringere Mosca al tavolo. La Casa Bianca non promette, ma non chiude. Confronto con ATACMS e Storm Shadow, vincoli MTCR e tre scenari possibili.
Nel faccia a faccia a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, Volodymyr Zelensky ha chiesto a Donald Trump la fornitura dei Tomahawk, missili da crociera statunitensi in grado di colpire a circa 1.600 km. Secondo Axios, il presidente Usa non ha preso un impegno ma ha risposto: «we will work on it» (ci lavoreremo). La richiesta è stata confermata anche da Reuters, che riprende le fonti citate da Axios. Per Zelensky, anche solo disporre di un’arma così lunga gittata basterebbe ad aumentare la pressione su Vladimir Putin in direzione di un accordo.
Perché proprio i Tomahawk
I Tomahawk (RTX) hanno una gittata ben superiore a quella dei sistemi già in uso da Kyiv: gli ATACMS statunitensi arrivano fino a 300 km (circa 190 miglia), mentre gli Storm Shadow/Scalp anglo‑francesi superano i 250 km. Con i Tomahawk «mosse» più profonde nel territorio russo diventerebbero teoricamente possibili – «fino a Mosca», nota Axios – e con potenza e precisione maggiori rispetto ai droni ucraini.
Che cosa ha detto (e non ha detto) Trump
Nessun via libera immediato: Trump ha mostrato apertura ma senza promesse, lasciando intendere che il dossier resti condizionato da due fattori:
- Escalation: l’eventuale invio di un’arma capace di colpire nel cuore della Russia riaccende il dibattito sugli impieghi consentiti (già oggetto di restrizioni/deroghe con altre piattaforme).
- Scorte e tempi industriali: Axios segnala stock limitati e cicli di produzione lunghi per i Tomahawk.
Vincoli legali e precedenti
I Tomahawk ricadono nella Categoria I del regime MTCR, che prevede una «forte presunzione di diniego» all’export salvo rare eccezioni. Tuttavia esistono precedenti: il Regno Unito li impiega da anni e il Giappone ha firmato per 400 missili (Block IV e V) con prime attività di addestramento già programmate, a conferma che deroghe sono possibili per partner ritenuti affidabili e con robuste garanzie d’uso.
Come arriverebbero (in teoria) e cosa servirebbe a Kyiv
Oggi i Tomahawk sono integrati su unità navali e sottomarini; esiste anche l’opzione terrestre Typhon, in esercitazione in Giappone e capace di lanciare Tomahawk e SM‑6. Per l’Ucraina, beyond hardware, servirebbero lanciatori/integrazione, addestramento, intelligence e pianificazione compatibili con le regole d’ingaggio concordate con Washington. Tempi e complessità logistica restano quindi una variabile decisiva.
Cosa cambia sul campo (e cosa no)
- Deterrenza: Zelensky sostiene che la sola disponibilità ridurrebbe i calcoli di Mosca su infrastrutture e logistica militare. Trump, secondo Axios, avrebbe espresso sostegno a ritorsioni «simmetriche» su impianti energetici o depositi se colpiti dagli stessi russi.
- Capacità di deep‑strike: rispetto ad ATACMS/Storm Shadow, i Tomahawk estenderebbero raggio e massa d’urto, ma non risolvono limiti come la difesa aerea a strati e la necessità di targeting accurato.
- Rischio escalation: Mosca ha già minacciato ritorsioni su forniture Taurus; con i Tomahawk il rischio percepito non diminuirebbe.
Gli scenari nelle prossime settimane
- Via libera condizionato
Washington autorizza una fornitura limitata, con paletti d’uso (obiettivi militari, eventuali restrizioni territoriali). Effetto: forte messaggio politico e deterrente, impatto operativo da misurare su tempo e quantità. - No ai Tomahawk, sì ad altri long‑range
La Casa Bianca evita il salto di categoria ma concede ulteriori ATACMS/munizionamenti a lungo raggio, mantenendo la linea già vista nel 2024‑25. - Stallo prolungato
Tra MTCR, scorte e timori di escalation, la richiesta resta sul tavolo. Kyiv intensifica soluzioni nazionali (missili/droni) e pressing su partner europei (Taurus).
In 5 punti
- La richiesta: Zelensky ha chiesto a Trump i Tomahawk durante il meeting all’Onu.
- L’apertura: Trump non promette ma dice «ci lavoreremo».
- Perché contano: raggio fino a 1.000 miglia, molto più di ATACMS (190).
- I vincoli: export MTCR molto restrittivo; eccezioni già viste con UK e Giappone.
- I rischi: timori di escalation e scorte limitate.
FAQ rapide
Cos’è un Tomahawk in due righe?
È un missile da crociera statunitense a lunghissimo raggio (≈1.600 km) impiegabile da navi e sottomarini; in versione terrestre è lanciabile dal sistema Typhon.
Gli Usa hanno già venduto Tomahawk ad altri Paesi?
Sì: Regno Unito da anni e, più di recente, Giappone (fino a 400 pezzi tra Block IV e V).
Come cambia rispetto ad ATACMS e Storm Shadow?
Aumentano gittata e carico utile; ATACMS (fino a 300 km) e Storm Shadow/Scalp (oltre 250 km) restano più corti.
Trump ha posto condizioni?
Non ufficializzate. Axios riferisce che l’apertura è esplorativa e che pesano scorte e rischi di escalation.
