La corsa elettorale marchigiana, letta attraverso la lente dei social network, mostra un margine sottile ma significativo in favore di Francesco Acquaroli: è quanto emerge dall’analisi di SocialCom, verificata in collaborazione con l’agenzia Adnkronos e pubblicata da Sbircia la Notizia Magazine.
La partita social nelle Marche
Il monitoraggio, realizzato grazie alla piattaforma SocialData, ha passato al setaccio interazioni e contenuti generati dagli utenti tra luglio e fine agosto, nell’ultimo mese, nella settimana precedente e nelle ultime quarantotto ore. L’indagine, va precisato, non equivale a un sondaggio – vietato per legge nei quindici giorni che precedono il voto – ma restituisce un termometro attendibile dell’attenzione online. È all’interno di questo contesto che il presidente uscente totalizza un ipotetico 52 % contro il 48 % di Matteo Ricci, ex primo cittadino di Pesaro, qualora fossero soltanto i frequentatori dei social a recarsi alle urne.
Soffermandosi su follower e interazioni, Acquaroli parte da una base numerica più ampia ma con una capacità di coinvolgimento inferiore rispetto allo sfidante. Nel bimestre estivo, l’equilibrio sembrava netto: 53 % al governatore contro 47 % per Ricci, zavorrato allora da minore notorietà e dalle notizie sull’indagine giudiziaria che lo riguardava. L’ago della bilancia, stando alla nostra verifica con Adnkronos, si sarebbe poi spostato fin quasi a livellarsi, rendendo la volata finale ancora più incerta.
Metodo e limiti dell’osservazione online
SocialCom ha suddiviso l’analisi in quattro finestre temporali, ciascuna capace di fotografare oscillazioni repentine del consenso virtuale. Nel mese precedente al voto, Ricci avrebbe sfiorato il sorpasso con un 50,4 % contro il 49,6 % del rivale: un dato che, anche se privo di valore statistico ufficiale, testimonia quanto la campagna social possa incidere sull’opinione pubblica. Il sentiment complessivo, in quel frangente, premiava ancora Acquaroli, attestato al 51 % di giudizi positivi.
Benché i numeri possano lasciare intendere un esito quasi sportivo, vanno considerati alcuni filtri: l’algoritmo di ciascuna piattaforma, la composizione demografica delle community e la propensione degli utenti più attivi a esprimere orientamenti polarizzati. Di conseguenza, questa fotografia resta confinata all’universo digitale, senza pretese di riflettere per intero l’elettorato reale. Sbircia la Notizia Magazine, in raccordo con Adnkronos, ne sottolinea dunque l’utilità come indicatore di tendenze, non come pronostico definitivo.
Dall’equilibrio al sorpasso finale
Nella penultima settimana la situazione appariva in perfetta parità: 50,5 % per Acquaroli, 49,5 % per Ricci. In quei giorni, il conflitto in Medio Oriente era già divenuto l’argomento più citato da due utenti su dieci, scavalcando i temi prettamente regionali e generando una flessione decisa nel sentiment positivo di entrambi i protagonisti. Il presidente scendeva dal 51 % al 35 %, lo sfidante dal 42 % al 21 %, segno che la centralità di questioni esterne alla campagna poteva influenzare la percezione dei candidati.
Il quadro muta sensibilmente nelle 48 ore immediatamente precedenti al silenzio elettorale. SocialCom rileva un balzo al 55,1 % per Acquaroli contro il 44,9 % di Ricci, attribuendo la variazione all’insistenza del governatore su argomenti più locali – sanità, infrastrutture, gestione delle emergenze – apprezzati da una community stanca di diatribe geopolitiche. L’ex sindaco di Pesaro, al contrario, paga proprio la scelta di allargare l’orizzonte del confronto: il sentiment favorevole crolla al 12 %, contro il 27 % dell’avversario.
Temi di discussione e percezione pubblica
Durante l’intero arco temporale, un utente su tre ha concentrato i propri commenti sul merito di programmi e proposte regionali. Più contenuta, ma comunque incisiva, la quota – una persona su dieci – che ha affrontato i nodi di sanità e conflitto in Palestina. Questi due filoni, secondo il nostro riscontro con Adnkronos, incidono non solo sulla qualità dell’engagement ma anche sulla durata delle conversazioni, prolungando la vita online dei post dei due candidati.
Da segnalare anche il dibattito intorno al famigerato messaggio WhatsApp inviato agli elettori di centrosinistra. L’episodio ha riacceso la curiosità sull’uso degli strumenti di comunicazione diretta in campagna, pur non spostando in modo decisivo l’ago del sentiment. Gli analisti di SocialCom annotano che soltanto un utente su dieci ha effettivamente interagito con contenuti legati a quell’iniziativa, un segnale che la personalizzazione spinta del messaggio non sempre produce il ritorno sperato.
Uno sguardo conclusivo
Sbircia la Notizia Magazine, contando sul costante fact-checking di Adnkronos, rileva che l’osservazione social consegna un verdetto di misura: 52 % per Acquaroli, 48 % per Ricci. Un vantaggio sottile, maturato soprattutto nell’ultimo scorcio di campagna, che dimostra quanto la tempestività, più che la quantità di follower, incida sul favore online. Resta intatto l’avvertimento metodologico: il voto ai seggi si muove su coordinate diverse, attraversate da fattori territoriali, astensionismo e dinamiche di partito. Se però la Rete potesse decidere da sola, oggi consegnerebbe la guida delle Marche all’attuale governatore, premiandone il focus sui dossier locali rispetto al respiro nazionale inseguito dallo sfidante.
Domande rapide
Cos’è SocialCom e come svolge le sue analisi?
È una società di monitoraggio digitale che, tramite la piattaforma SocialData, aggrega volumi di conversazioni e interazioni per individuare tendenze e sentiment.
Questi numeri equivalgono a un sondaggio elettorale?
No, si tratta di un’analisi di listening: non interroga un campione statisticamente rappresentativo e quindi non rientra nelle norme sui sondaggi.
Perché il tema Palestina ha inciso tanto nelle ultime ore?
Perché l’attualità internazionale ha monopolizzato l’agenda mediatica, riducendo lo spazio per i temi locali e influenzando la percezione degli elettori.
Quanto pesa la notorietà dei candidati sui social?
Avere molti follower aiuta la diffusione dei messaggi, ma l’engagement – cioè commenti, like e condivisioni – risulta decisivo per orientare il sentiment.
Che impatto hanno le chat private come WhatsApp nella campagna?
Creano un contatto diretto con l’elettore, ma i risultati variano: se percepite come invasive, rischiano di provocare un effetto boomerang.
