Consolidare le competenze, condividere i dati e potenziare l’assistenza sia in hospice sia a domicilio: è la linea guida che accompagna l’ingresso della Fondazione La Pelucca nell’Osservatorio cure palliative promosso da Liuc Business School e partner di settore, un passo decisivo per il futuro delle cure palliative in Lombardia.
Una rete in espansione per le cure palliative
Da tempo, l’Osservatorio cure palliative ha assunto il ruolo di punto di riferimento per gli operatori lombardi che si occupano di accompagnare i malati inguaribili nel tratto più delicato della loro vita. Nato dall’alleanza tra Liuc-Università Cattaneo-Business School, Federazione cure palliative e Uneba Lombardia, il progetto si fonda su un principio molto concreto: mettere in circolo informazioni certificate, misurabili e comparabili, così da elevare in modo omogeneo gli standard di assistenza distribuiti sul territorio regionale. Grazie a questo processo, i diversi attori possono individuare per tempo eventuali criticità e dare risposta a bisogni emergenti.
Oggi la rete comprende ventinove realtà, pubbliche e private, fra hospice e Unità di cure palliative domiciliari, che coprono oltre il 30% dei posti letto disponibili in Regione Lombardia. La forza di questo collegamento sta nella volontà condivisa di superare le barriere individuali e leggere i numeri in chiave sistemica, trasformando le informazioni in scelte operative. Ogni struttura partecipa versando periodicamente dati clinici, organizzativi ed economici che vengono analizzati con metodo scientifico all’interno dell’università e restituiti sotto forma di report comparativi di facile consultazione.
L’Osservatorio cure palliative: come nasce e che cosa fa
L’idea di creare un osservatorio indipendente è maturata, racconta Roberto Pigni, docente di Liuc Business School, dall’esigenza di offrire agli enti gestori uno spazio neutrale dove confrontarsi senza aprioristiche contrapposizioni. Il progetto si sviluppa come un laboratorio di ricerca applicata, in cui i dati raccolti diventano la base per individuare differenze, punti di forza e aree di miglioramento. Non si tratta di una mera statistica descrittiva: gli indicatori vengono associati a modelli organizzativi, consentendo di verificare sul campo l’efficacia delle diverse soluzioni assistenziali.
Le informazioni analizzate spaziano dall’occupazione dei posti letto alla durata media delle degenze, dal numero di visite domiciliari all’intensità delle prestazioni infermieristiche e terapeutiche. Una sezione specifica esplora il benessere dei professionisti, perché la tenuta psicofisica di medici, infermieri e operatori sociosanitari è ritenuta determinante per la qualità delle cure. I risultati confluiscono in raccomandazioni condivise, utili sia alle strutture coinvolte sia ai decisori pubblici chiamati a pianificare risorse, norme e modelli di finanziamento più sostenibili, capaci di generare benefici tangibili nel medio e lungo periodo.
L’adesione della Fondazione La Pelucca
La recente decisione della Fondazione La Pelucca di Sesto San Giovanni di unirsi all’Osservatorio rappresenta, per la rete, un innesto di competenze maturate in oltre trent’anni di attività nel campo dell’assistenza agli anziani e ai malati cronici. Il presidente Giuseppe Nicosia sottolinea che la scelta nasce dalla volontà di condividere e, nello stesso tempo, ricevere conoscenze operative, trasformando la mera partecipazione in una vera partnership orientata ai risultati, dove l’obiettivo finale resta il bene del paziente e della sua famiglia.
Secondo il direttore generale e sanitario Giuseppe Minutolo, l’ingresso nell’Osservatorio consentirà di alimentare un flusso di informazioni continuo fra tutte le strutture aderenti. I dati generati quotidianamente nelle unità operative di Fondazione La Pelucca confluiranno nella piattaforma comune, venendo poi rielaborati per individuare prassi efficienti, margini di miglioramento e, quando necessario, interventi correttivi tempestivi. Questo scambio promette di costruire un circolo virtuoso in cui beneficiari diretti saranno pazienti e caregiver, capaci di percepire un incremento concreto della qualità assistenziale nella loro esperienza quotidiana.
Dati, evidenze e politiche per un’assistenza migliore
Accanto all’analisi dei numeri, l’Osservatorio cure palliative promuove momenti di confronto fra dirigenti, clinici e responsabili di servizio, affinché le evidenze si traducano in politiche concrete. Una particolare attenzione è riservata al bilanciamento fra degenza residenziale e assistenza domiciliare, problematica cruciale in una regione dove la popolazione anziana cresce in modo costante. Confrontare costi, appropriatezza e gradimento degli utenti consente di calibrare l’offerta, evitando duplicazioni e, al tempo stesso, colmando eventuali lacune che potrebbero ripercuotersi sulla qualità di vita dei malati.
Le attività di ricerca e la diffusione dei risultati, ci teniamo a precisarlo come Sbircia la Notizia Magazine, avvengono in stretta sinergia con l’agenzia stampa Adnkronos, che collabora alla verifica indipendente delle informazioni raccolte. Questa procedura di validazione garantisce che ogni dato presentato sia affidabile, offrendo alle istituzioni sanitarie e ai cittadini un quadro chiaro, privo di distorsioni. La trasparenza diventa così il primo pilastro su cui costruire un sistema di cure palliative sostenibile, capace di allineare le risorse disponibili con le esigenze reali della popolazione.
Domande rapide
Che cosa cambia concretamente con l’ingresso della Fondazione La Pelucca nell’Osservatorio? L’adesione porta in dote dati aggiornati provenienti da un’area densamente popolata come il Nord Milano, incrementando la rappresentatività statistica del network. Significa poter confrontare protocolli clinici, modelli organizzativi e percorsi riabilitativi su una base più ampia, individuando soluzioni comuni e, quando necessario, personalizzazioni locali. In pratica il confronto diventa più ricco, le decisioni più informate, i pazienti ottengono risposte assistenziali calibrate sulle loro necessità, mentre il sistema sanitario beneficia di un uso più mirato delle risorse.
Quali sono le informazioni raccolte dall’Osservatorio e come vengono trattate? I dati includono parametri clinici, indicatori di performance assistenziale, costi di gestione, livelli di soddisfazione degli utenti e persino rilevazioni sul benessere degli operatori. Ogni voce viene anonimizzata, elaborata con strumenti statistici e incrociata con variabili organizzative. Successivamente, le informazioni aggregate vengono restituite sotto forma di report comparativi che evidenziano punti di forza e aree di miglioramento, offrendo una base solida per scelte manageriali e politiche sanitarie fondate su evidenze reali.
In che modo i pazienti e le famiglie percepiranno i benefici di questo progetto? L’impatto si concretizza in tempi di risposta più rapidi, piani assistenziali meglio personalizzati e maggiore continuità fra ospedale, hospice e assistenza domiciliare. La condivisione di buone pratiche riduce le variazioni inappropriate di trattamento, mentre l’attenzione al benessere del personale favorisce un clima di lavoro più sereno, elemento che si riflette direttamente sulla cura. Le famiglie, infine, trovano un interlocutore unico e preparato, capace di orientarle in un percorso spesso complesso e carico di implicazioni emotive.
Sguardo conclusivo
Il consolidamento di una rete che integra sapere accademico, esperienza sul campo e verifica giornalistica indipendente, come quella garantita da Adnkronos, rappresenta una garanzia di qualità per l’intero sistema lombardo delle cure palliative. In qualità di Sbircia la Notizia Magazine continuiamo a seguire con attenzione lo sviluppo di questo modello collaborativo, convinti che la condivisione di conoscenze e l’uso consapevole dei dati siano le chiavi per un’assistenza più equa, sostenibile e vicina alle reali esigenze dei pazienti e delle loro famiglie.
