Una fotografia in bianco e nero, la scritta essenziale di un saluto, e il dolore che transita dai social al cuore dei fan: così Emma Marrone ha comunicato la scomparsa del nonno paterno Leandro. Un addio che si aggiunge alle ferite aperte dall’assenza del padre Rosario.
Un addio che attraversa tre generazioni
Nel messaggio affidato a Instagram, la cantante salentina ha scelto poche parole ma densissime di significato: «Ciao nonno Leandro. Salutami papà». Al post, una foto d’epoca in bianco e nero ritrae il volto sereno del nonno, figura familiare che per Emma ha rappresentato un pilastro silenzioso. Con quel gesto, l’artista stabilisce un ponte fra chi non c’è più e la comunità digitale che la accompagna, trasformando il feed in uno spazio di memoria condivisa. Una scelta narrativa semplice, quasi sussurrata, che amplifica la potenza del commiato senza cedere a retoriche vistose. L’eco del dolore, così, diventa corale.
La frase conclusiva, «Salutami papà», riverbera l’assenza di Rosario Marrone, scomparso il 4 settembre 2022 a soli 66 anni dopo una dura battaglia contro la leucemia. Quel piccolo inciso racchiude un doppio lutto: il nonno che se ne va e il padre che già manca, un filo emotivo che scorre attraverso generazioni. Chi legge avverte la carezza e la ferita insieme, perché in quello scambio tra cielo e terra ogni parola pesa. I follower rispondono con cuori e messaggi di vicinanza, confermando come la rete, talvolta, sappia farsi comunità empatica e discreta.
Il legame unico con il padre Rosario
Fin dagli esordi, Emma non ha mai nascosto la simbiosi con il padre: entrambi musicisti, si telefonavano ininterrottamente, otto volte al giorno era la regola, non l’eccezione. Nelle interviste la cantante ha spiegato che in famiglia le parole d’affetto non restavano sospese: «Ti amo, buonanotte papà» era il congedo quotidiano. Quella pratica costante di tenerezza, oggi, si trasforma in un archivio di ricordi che alimenta il presente. Essere stata al suo fianco fino all’ultimo istante le ha risparmiato il rimpianto, lasciandole però un’eredità di promesse da realizzare.
Quando, qualche mese dopo la perdita, l’artista è tornata a Domenica In, ha raccontato con compostezza quell’ultimo dialogo e le cose giurate al padre: tra queste, la volontà di portare avanti i progetti musicali con determinazione e di restare fedele alla propria autenticità. Rosario le aveva trasmesso passione, disciplina e la convinzione che la musica valga come casa, rifugio e comunità. Ora, nel congedo al nonno, quelle tre eredità sembrano saldarsi in una sola promessa generazionale, capace di guidarla anche nei giorni che odorano di assenza.
La forza dei ricordi che restano
Il 4 settembre di quest’anno, data che coincideva con il terzo anniversario della morte di Rosario, la cantante aveva affidato ai social un’altra confessione privata. Con una foto che ritraeva un quadro decorato dalla scritta ‘Rosario’, aveva raccontato il passare deformante del tempo: a volte trent’anni, a volte tre secondi, diceva. Nel flusso delle parole emergeva la stessa idea di casa evocata oggi nel saluto al nonno. Una casa fatta di presenza costante, anche quando la fisicità lascia posto al ricordo e la distanza sembra insopportabile.
Come sottofondo a quel post, Emma aveva scelto il brano ‘Lacrime’, pubblicato nel 2023. La scelta non era casuale: la canzone, con le sue tonalità sospese e il racconto di un dolore che si trasforma in determinazione, funziona da chiave di lettura anche per l’addio odierno. La musica, del resto, rimane il linguaggio con cui la cantante traduce i silenzi più difficili. Oggi, mentre gli utenti le inviano conforto, quell’accordo sonoro continua a vibrare come testimonianza di un’eredità familiare che non si spezza.
