Parigi, 26 settembre 2025 – L’ex presidente Nicolas Sarkozy è stato condannato dal tribunale correzionale di Parigi a cinque anni di reclusione per association de malfaiteurs nell’inchiesta sui presunti fondi libici alla campagna del 2007. La pena è esecutiva subito: scatta un mandato di deposito a effetto differito. Tradotto: l’appello non sospende l’ingresso in carcere.
Sarkozy non viene portato via oggi. Riceverà una convocazione con data e struttura di destinazione; le indicazioni che circolano parlano di un orizzonte di circa un mese.
Il collegio lo ha invece assolto dalle accuse di corruzione e finanziamento illecito: per i giudici non è provato che denaro libico sia finito nella campagna. Resta però accertato che, tra 2005 e 2007, l’allora leader avrebbe consentito ai suoi collaboratori di cercare quel supporto, configurando così la condotta associativa.
Alle pene principali si aggiungono una multa da 100.000 euro e cinque anni di ineleggibilità e di interdizione dai pubblici uffici, misure efficaci salvo riforma in appello.
«Se vogliono che dorma in prigione, lo farò, ma a testa alta», ha detto all’uscita dal palazzo di giustizia, definendo la decisione «scandalosa».
Cosa significa “mandato di deposito a effetto differito”
Nel dispositivo, i giudici hanno disposto un mandato di deposito con esecuzione provvisoria: l’imputato non viene prelevato in aula, ma riceverà una convocazione entro pochi giorni per la traduzione in carcere, e l’eventuale appello non sospende l’ingresso in detenzione. È una misura rara per reati economico-finanziari, esercitata in ragione della “gravità eccezionale” dei fatti, secondo la presidente del collegio.
Gli altri imputati: condanne e assoluzioni
Nel medesimo procedimento sono stati condannati Claude Guéant (ex segretario generale dell’Eliseo) e Brice Hortefeux (ex ministro), mentre Éric Woerth (tesoriere della campagna 2007) è stato assolto. Per Guéant e Hortefeux sono previste pene detentive (in parte da eseguire o da trasformare in misura domiciliare), oltre a sanzioni pecuniarie e interdizioni; i dettagli variano caso per caso.
Il dispositivo segue tre mesi di dibattimento: in marzo il Parquet national financier aveva chiesto 7 anni di reclusione, 300.000 euro di multa e 5 anni di ineleggibilità. Dopo l’appello annunciato da Sarkozy, anche il PNF ha reso noto che impugnerà il verdetto.
Un verdetto storico per la Francia
È la prima volta nell’era contemporanea che un ex capo di Stato francese affronta il carcere: finora le condanne ai presidenti (come Chirac nel 2011) erano sospese o senza detenzione effettiva.
Le ragioni dell’assoluzione sugli altri capi d’imputazione
Secondo la sentenza, mancano prove che denaro libico sia confluito o sia stato utilizzato nella campagna 2007; resta però accertata la messa in moto di un piano per ottenerlo, con contatti tra emissari libici e l’entourage di Sarkozy quando lui era ancora ministro dell’Interno.
Il nodo Takieddine
A 48 ore dal verdetto è morto a Beirut il franco-libanese Ziad Takieddine, figura-chiave che negli anni aveva accusato (e poi in parte ritrattato) di aver trasportato valigie di contanti dalla Libia alla Francia. La sua scomparsa ha pesato sul quadro probatorio finale.
Gli altri guai giudiziari di Sarkozy (e perché contano ora)
- Affaire des écoutes (Bismuth): la Cassazione ha confermato nel dicembre 2024 la condanna per corruzione e traffico d’influenze (3 anni, di cui 1 anno al braccialetto elettronico), pena divenuta definitiva; il dispositivo è stato eseguito nel 2025 con successiva liberazione condizionale.
- Bygmalion (spese 2012): nel febbraio 2024 la Corte d’appello ha confermato la colpevolezza ma ha ridotto la pena a un anno (di cui 6 mesi sospesi e 6 mesi eseguibili in forma alternativa); il ricorso in Cassazione è indicato come pendente nei dossier di sintesi.
Le 5 cose da sapere, in 60 secondi
- La pena: 5 anni di carcere, esecuzione immediata con ingresso in cella entro ~1 mese salvo modalità operative.
- I reati: colpevole di associazione a delinquere (2005–2007); assolto da corruzione e finanziamento illecito di campagna.
- Le sanzioni accessorie: 100.000 € di multa + 5 anni di ineleggibilità e divieto di cariche pubbliche.
- Gli altri imputati: Guéant e Hortefeux condannati; Woerth assolto.
- Cosa succede ora: Sarkozy ha annunciato appello, ma andrà in carcere; anche il PNF impugna.
FAQ
Perché va in carcere anche se fa appello?
Perché i giudici hanno disposto esecuzione provvisoria abbinata a mandato di deposito a effetto differito: l’appello non sospende l’incarcerazione.
Quando potrebbe entrare in cella e dove?
Entro un mese dalla sentenza; secondo ricostruzioni di stampa sarà convocato per fissare data e modalità. Nella rosa dei possibili istituti citati dai media figura La Santé a Parigi (non confermato ufficialmente).
Se non sono stati provati i soldi libici, perché la condanna?
Il tribunale ha ritenuto che la ricerca di quei fondi tramite la rete di contatti costituisca associazione a delinquere, a prescindere dall’effettivo afflusso di denaro nella campagna.
Questa è la prima volta per un ex presidente francese?
Sì, è senza precedenti che un ex capo dello Stato francese debba scontare pena in carcere effettivo.
Cronologia essenziale
- 2005–2007 – Nelle motivazioni, i giudici collocano in questo periodo la condotta associativa contestata.
- 2011–2012 – Le prime rivelazioni pubbliche sui presunti fondi libici.
- Marzo 2025 – Il PNF chiede 7 anni di reclusione.
- 25 settembre 2025 – Sentenza: 5 anni, esecuzione immediata a effetto differito.
- Ottobre 2025 (atteso) – Convocazione per ingresso in carcere e/orientamento sulla struttura detentiva.
Reazioni e politica
La condanna ha prodotto un terremoto nel centrodestra francese, dove Sarkozy resta figura influente; il diretto interessato parla di ingiustizia e annuncia battaglia legale.
