Il 26 settembre 2025, le antiche mura di Ostia Antica accoglieranno una serata in cui il battito del corpo si intreccerà con la dimensione interiore: Ama Danza Prega torna per la sua terza tappa, promettendo un viaggio condiviso tra riflessione, arte e spiritualità, interamente dedicato al linguaggio universale della danza.
Un abbraccio fra arte e spirito
Nei mesi scorsi, i primi due appuntamenti di Ama Danza Prega hanno riunito fedeli, appassionati di discipline artistiche e semplici curiosi, creando un luogo di condivisione dove la meditazione incontra il movimento. L’imminente terza tappa continua questo percorso, riproponendo la stessa energia ma spostando l’attenzione esclusivamente sulla danza, considerata qui strumento di incontro tra identità diverse. Il tema del Giubileo rimane il filo conduttore, chiamando i partecipanti a rileggere la corporeità come linguaggio di preghiera e di rinnovamento interiore, rimarcando la forza di un gesto che parla prima ancora delle parole.
Scelta non casuale, quella di mettere la danza al centro: i promotori dell’iniziativa, l’Associazione Amici dell’OstiaMare, hanno voluto sottolineare come il gesto coreutico possa attraversare barriere culturali, generazionali e persino confessionali. Dal battito primordiale dei tamburi fino alle coreografie contemporanee, il movimento si fa ponte che unisce, racconta, guarisce. Ogni passo, ogni figura sarà proposto come un atto di gratitudine, in una serata pensata per far dialogare tradizione e innovazione, memoria e speranza, in perfetta sintonia con lo spirito giubilare che accompagna questo cammino.
Un programma intenso di testimonianze e movimento
A tratteggiare il filo narrativo sarà la voce di Fabrizio Silvestri, giornalista Rai chiamato a condurre l’evento sin dalle prime luci delle ore 18. Con la sua sensibilità, Silvestri presenterà Padre Nicodemus Antony Pam, parroco di Sant’Aurea in Ostia Antica, che offrirà una riflessione sull’intreccio fra liturgia, musica e danza. Nelle sue parole risuonerà l’eco di un tempo in cui le vibrazioni del tamburo accompagnavano i riti comunitari, ricordando come il corpo possa diventare veicolo di contemplazione e lode per tutti i presenti.
Subito dopo prenderanno la scena la danzatrice e insegnante Simona Fancello e il performer Wiktor Kiszka, pronti a dimostrare che la danza, oltre ad arte, è disciplina sportiva capace di beneficio fisico a qualunque età. La vaticanista Sara Nesci approfondirà il prossimo Giubileo dei giovani, evidenziando il ruolo fondamentale di musica e parola danzata per favorire relazioni autentiche. A seguire, ShantiHarmonica introdurrà il pubblico al Movement Medicine, fusione di suono e movimento pensata per il benessere psico-corporeo, mentre il fotografo Gabriele Albanese e la performer Veronica Tundis – volto del manifesto firmato da Monica Irma Ricci – completeranno il quadro con visioni d’immagini e gesti poetici.
Una chiusura di energia e bellezza
La serata troverà il suo apice nell’esibizione conclusiva degli allievi della scuola di ballo Bluemoon, giovani interpreti pronti a dare vita a coreografie pensate per accendere l’emozione collettiva. Nell’armonia di passi sincronizzati e sorrisi autentici, il pubblico potrà ritrovare la gioia originaria del movimento condiviso, quella che da secoli accompagna feste popolari e celebrazioni religiose. Il finale è concepito come un abbraccio collettivo, un invito a portare a casa la leggerezza e la gratitudine nutrite durante l’intera manifestazione, da ospiti e organizzatori.
L’appuntamento è fissato per le ore 18 di venerdì 26 settembre presso Ostia Antica e l’ingresso sarà gratuito, nel segno della partecipazione piena e inclusiva auspicata dal Giubileo. Chi sceglierà di esserci sperimenterà molto più di uno spettacolo: sarà parte di un cammino che unisce arte, sport, fede e ascolto reciproco. Ama Danza Prega si conferma così luogo d’incontro in cui la fisicità diventa preghiera e la preghiera, inaspettatamente, si fa danza. E, nel silenzio che seguirà all’ultimo applauso, resterà l’eco di un messaggio semplice: siamo corpo e spirito in perenne dialogo.
