Napoli accoglie un nuovo capitolo nella lotta alla violenza di genere: l’alleanza fra Axa Italia e Fondazione Una Nessuna Centomila si rinnova e si trasforma in azione concreta, pronta ad entrare nelle scuole e nelle piazze italiane per ascoltare le voci dei più giovani e promuovere rispetto, cura e corresponsabilità.
Un impegno rinnovato per educare al rispetto
Nelle sale del Grand Hotel Oriente, i vertici di Axa Italia e della Fondazione Una Nessuna Centomila hanno illustrato la nuova strategia comune contro la violenza di genere, mettendo al centro il tema dell’educazione affettiva. L’appuntamento partenopeo non si è limitato a un semplice annuncio: è stato il momento in cui è stata formalizzata la volontà di implementare iniziative capaci di coniugare protezione assicurativa, attenzione sociale e ascolto delle comunità educanti. Il nuovo progetto si colloca idealmente in continuità con l’esperienza precedente de “La fatica di essere medie”, che aveva toccato venti scuole lungo la Penisola coinvolgendo oltre 1.200 studenti, e rappresenta un passo ulteriore verso un modello di intervento partecipato, inclusivo e replicabile su scala nazionale.
“Costruire società più inclusive e resilienti è una sfida che richiede il contributo di ogni attore”, ha ribadito la Ceo Chiara Soldano, affiancata dalla Presidente Giulia Minoli. L’una ha richiamato il ruolo delle compagnie assicurative nel proteggere il futuro, l’altra ha evidenziato la necessità di aprire spazi di parola autentici per ragazze e ragazzi. “Vogliamo restituire dignità ai sentimenti e ai corpi di chi si affaccia alla vita”, ha puntualizzato Minoli, sottolineando che la prevenzione della violenza passa anche da piccole, concrete azioni quotidiane. La loro sintonia ha rafforzato l’idea di un progetto che non si fermi alla responsabilità sociale d’impresa ma che ambisca a diventare parte integrante del percorso educativo di intere comunità scolastiche, coinvolgendo docenti e famiglie in una prospettiva di corresponsabilità.
Dal gioco dell’infanzia alle aule scolastiche: “Tok Tok, Chi è?” come ponte verso l’adolescenza
Il titolo “Tok Tok, Chi è?” richiama un gioco dell’infanzia, ma la sua missione è tutt’altro che ludica: accompagnare i preadolescenti in un passaggio complesso, in cui il corpo cambia e le domande si moltiplicano. Obiettivo dichiarato è favorire la cultura dell’ascolto, rendendo visibili fragilità che spesso restano in ombra. Il progetto intercetta una fascia d’età considerata “invisibile”, non più bambina e non ancora adulta, offrendo strumenti per nominare emozioni, definire confini fisici e instaurare relazioni basate sul rispetto reciproco. La scelta di partire dalla scuola riflette la volontà di inserire il dialogo sulla violenza di genere all’interno di un contesto quotidiano, familiare e capace di raggiungere in maniera orizzontale l’intera comunità educante.
Il percorso, sostenuto economicamente e logisticamente da Axa Italia, prenderà il via in tre istituti secondari di primo grado distribuiti tra Nord, Centro e Sud. Ogni scuola sarà seguita per un intero anno scolastico: otto incontri da tre ore ciascuno – tra cui un seminario online per i docenti, un momento di confronto con le famiglie, sei workshop in classe e una restituzione pubblica – comporranno la struttura di un modello pensato per essere replicato altrove. Alla base c’è l’idea di un apprendimento partecipativo, dove insegnanti, genitori e ragazzi condividono lo stesso spazio di riflessione, acquisendo nuovi strumenti per prevenire comportamenti violenti e per riconoscere le dinamiche di squilibrio di potere che spesso le innescano.
L’arte urbana al servizio del messaggio
La presentazione napoletana è stata arricchita dall’installazione partecipativa “Mirrored Wounds” dello street artist Greg Goya, collocata in Via Partenope. Si tratta di uno spazio fisico – specchi, superfici scrivibili, materiali riflettenti – concepito per raccogliere pensieri, dediche e frasi di chi desidera prendere posizione contro ogni forma di violenza. L’opera, oltre a offrire un’esperienza immersiva, funge da amplificatore del messaggio educativo, allineando il linguaggio artistico alla volontà di stimolare una riflessione collettiva. I passanti, trasformati in coautori, si vedono riflessi e al tempo stesso interpellati, rafforzando l’idea che il cambiamento inizia da un riconoscimento condiviso delle proprie responsabilità.
L’iniziativa conferma la scelta di fondere competenze diverse – quelle aziendali, del terzo settore e del mondo creativo – per ottenere un impatto sociale più incisivo. La partecipazione dei cittadini all’opera di Goya diventa così un segnale tangibile di vicinanza alle nuove generazioni che il progetto scolastico intende coinvolgere. Axa Italia e la Fondazione Una Nessuna Centomila, attraverso questa forma di dialogo visivo, invitano la città a schierarsi, ricordando che la prevenzione della violenza di genere non può essere delegata ma va costruita insieme, passo dopo passo, gesto dopo gesto.
