Dal cuore dell’autunno, le frequenze di Rai Radio 2 si preparano ad accogliere nuovamente la verve di Fiorello: «La Pennicanza» riapre i microfoni a metà ottobre, promettendo risate e ritmo in compagnia di Fabrizio Biggio. Un ritorno atteso dagli ascoltatori e salutato con entusiasmo dall’intero mondo radiofonico.
Un ritorno atteso dagli ascoltatori
La notizia del rientro di Fiorello sulle onde di Rai Radio 2 si traduce in un abbraccio virtuale con il pubblico che, dopo l’addio mattutino di «Viva Rai2!», aveva manifestato a gran voce la mancanza di quell’energia capace di animare le giornate. Stavolta lo showman siciliano propone «La Pennicanza», format rodato negli anni passati ma pronto a rinnovarsi con l’estro che lo contraddistingue. Al suo fianco, ancora una volta, Fabrizio Biggio, compagno di microfono e spalla ineguagliabile, con cui condivide complicità, gag improvvise e un ritmo serrato che non lascia respirare la noia.
Alla base di questo ritorno c’è la filosofia tracciata dal direttore di Rai Radio, Marco Caputo, il quale ha ribadito che una proposta ampia e variegata consente alle emittenti di intercettare pubblici differenti, senza mai snaturare la propria identità. La «Pennicanza» si inserisce dunque in un quadro editoriale costruito come un mosaico, in cui ogni tessera – dal talk show alla musica live – concorre a formare un’immagine coerente ma multiforme. Il progetto, spiega Caputo, mira a rafforzare la riconoscibilità del marchio Radio 2, offrendo intrattenimento, spontaneità e un tono inconfondibile.
La scena dell’annuncio e la regia di Conti
Il varo ufficiale dei palinsesti per la stagione 2025-2026 è andato in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma e ha assunto i contorni di un vero spettacolo. A tirare le fila dello show, fra luci puntate e curiosità di addetti ai lavori, c’era Carlo Conti, garanzia di fluidità e tempi televisivi impeccabili. In quel contesto, le immagini sul maxi-schermo hanno sorpreso la platea: Fiorello e Biggio, collegati in una video-gag girata appositamente, hanno irrotto con battute fulminanti, riscrivendo per un attimo i confini tra palcoscenico e backstage.
Il siparietto – tanto rapido quanto incisivo – ha confermato l’alchimia tra i due conduttori e, soprattutto, ha tagliato corto sulle indiscrezioni che da giorni si rincorrevano. Non servivano comunicati né conferenze stampa: bastavano i loro sorrisi complici, un telefono poggiato in verticale e quell’accento siculo che Fiorello modula come un direttore d’orchestra. E così, nel giro di pochi minuti, l’hashtag dedicato al programma è decollato sulle piattaforme social, a riprova di un’attesa che non si è mai realmente sopita dopo l’ultimo saluto mattutino.
Radio2 oltre Fiorello: intrattenimento a tutto tondo
La nuova stagione di Radio 2, però, non vive solo del carisma di Fiorello. L’emittente vira con decisione verso un palinsesto in cui la parola d’ordine è più musica, senza dimenticare la comicità che da sempre ne costituisce la cifra. A inaugurare la fascia preserale, dal lunedì al venerdì (17:30-19:30), arriva «Matti da legare» con Belen affiancata da Barty Colucci, Mario Benedetto e Vincenzo De Lucia; un’ora e mezza di imitazioni, sketch corali e chiacchiere popolate di personaggi sorprendenti e spunti di costume capaci di mescolare leggerezza e ironia.
A mezzogiorno, stessa scansione quotidiana ma spirito differente: Serena Bortone, con l’aiuto di Massimo Cervelli, firma «Stai Serena» (12:00-13:30), uno spazio che si propone come cantiere aperto sull’attualità. Argomenti civili, cronaca, interazione con gli ascoltatori e la capacità di far dialogare opinioni lontane sono gli strumenti scelti per fotografare un Paese in rapido movimento. Al termine del pomeriggio, invece, «Caterpillar» ruggisce in una collocazione inedita (19:45-21:00), pronto a rileggere notizie e cambiamenti climatici con il consueto sarcasmo ecologista e una dose di energia contagiosa.
La voce della musica del venerdì
Nell’offerta potenziata che la rete dedica al racconto sonoro, brilla il nuovo appuntamento del venerdì pomeriggio, alle 15:05, con «Non solo parole». Al microfono c’è Noemi, artista che conosce da dentro lo studio di registrazione e la tensione di un palco affollato di luci. Il suo sguardo, che mescola aneddoti personali e storia collettiva, accompagna l’ascoltatore in un itinerario fatto di canzoni, voci, incontri inaspettati e ricordi di prove all’alba, quando le note risuonano ancora grezze ma già cariche di promessa.
In ogni episodio, la cantante alterna ascolti guidati a interviste confidenziali con autori, parolieri e colleghi di generazione diversa, costruendo un ponte tra decenni di tradizione melodica e spunti di modernità. L’obiettivo dichiarato è quello di restituire alla canzone italiana il ruolo di colonna sonora interiore, capace di raccontare l’inconscio collettivo meglio di qualunque editoriale. Ne esce un affresco plurale, dove la dimensione tecnica – accordi, timbri, registri – si intreccia con le emozioni che ogni brano deposita, in silenzio, dentro chi ascolta.
Radio1 e la forza dell’approfondimento
La prima rete radiofonica del Servizio Pubblico si conferma presidio dell’informazione istantanea e dello sport di massa. Radio 1 scandisce l’agenda con 181 giornali radio settimanali e oltre 1.600 ore di cronaca sportiva in diretta ogni anno, un impegno che abbraccia campionati, grandi eventi internazionali e la quotidianità delle discipline minori. In un tempo dominato dalla velocità dei social, l’emittente ribadisce il valore della verifica delle notizie e della narrazione competente, fornendo punti di riferimento a chi cerca orientamento tra le tante voci digitali.
A fianco di questa colonna portante nasce una serie di format inediti pensati per diversificare tono e pubblico. All’alba, dal lunedì al venerdì alle 06:50, Pietrangelo Buttafuoco guiderà «Lupus in fabula», intersecando classici letterari e cronaca contemporanea in un dialogo dal respiro inatteso. Più tardi, alle 11:30, Federica Gentile e Don Walter Insero proporranno «Santi per un giorno», un moderno almanacco di riflessioni spirituali in linguaggio semplice. Nel fine settimana, infine, alle 13:20 del sabato, Francesco Panella apparecchierà «Tutti a tavola», viaggio nelle storie di cucina che uniscono territorio e memoria.
Radio3, Isoradio e le reti specializzate
Chi ama la conversazione culturale potrà continuare a trovare rifugio su Radio 3, che conferma pilastri come Hollywood Party, Fahrenheit, Battiti e L’Isola deserta. La rete resta un laboratorio di idee, dove teatro, letteratura, jazz e filosofia convivono in palinsesti concepiti come finestre su mondi distanti. Il merito è di una redazione che predilige la profondità all’istantaneità, invitando l’ascoltatore a dilatare l’attenzione e a riscoprire il gusto della lentezza dell’ascolto. Non mancheranno, lungo questi corridoi sonori, incursioni negli archivi storici della Rai, letture in diretta, concerti esclusivi e workshop in collaborazione con festival internazionali, tutti elementi che amplificano la dimensione partecipata dell’antenna.
A completare la mappa dell’ascolto c’è Isoradio, che prosegue nella propria missione di servizio, garantendo aggiornamenti sul traffico e selezioni musicali ventiquattr’ore su ventiquattro per chi viaggia. Accanto a essa si collocano numerosi canali tematici: Radio1 Sport per i tifosi, GR Parlamento per la politica live, Radio3 Classica per gli amanti del sinfonismo, Radio Tutta Italiana per il pop nazionale, senza dimenticare Radio Kids, Radio Live Napoli, Radio Techetè e No Name Radio, ciascuna pensata per intercettare un pubblico specifico con contenuti disegnati su misura.
