Nessun Paese di frontiera dovrebbe affrontare da solo la pressione migratoria, ribadisce l’ambasciatore svizzero a Roma Roberto Balzaretti, annunciando il sostegno di Berna al centro di accoglienza per minori di Como.
Un sostegno concreto alla prima linea
Durante un incontro con la stampa, l’inviato elvetico ha ricordato che la migrazione rappresenta «un fenomeno globale che riguarda ogni Paese europeo». Secondo Balzaretti, sarebbe contrario «sia alla giustizia sia all’etica» lasciare le nazioni collocate sulle fasce esterne dell’Unione, come l’Italia, a gestire in solitudine l’afflusso di persone in cerca di protezione. La logica del muro, ha osservato, non può reggere di fronte a un movimento di esseri umani che travalica confini, crisi geopolitiche e povertà strutturali. Da qui la decisione di inserire l’accoglienza tra le priorità del secondo contributo svizzero alla coesione europea.
All’interno di tale cornice, la Confederazione ha destinato fondi specifici al centro per minorenni di Como. Il sostegno rientra in un programma di coesione economica e sociale che la Svizzera conduce a favore di diversi Stati membri dell’Unione, pur non facendone parte. L’obiettivo, ha spiegato l’ambasciatore, è garantire strutture adeguate a chi arriva da solo o è particolarmente vulnerabile. Offrire protezione a un bambino significa offrire prospettive all’Europa stessa, ha commentato, indicando il progetto lombardo come primo tassello di un mosaico da espandere lungo le rotte migratorie.
La visita in Lombardia e i partner istituzionali
Il sopralluogo al centro di accoglienza, effettuato nelle scorse ore, ha visto Balzaretti affiancato dalla Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, Chiara Cardoletti, nonché dal Viceprefetto Roberto Leone del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno. Il tour delle strutture, guidato dagli operatori locali, ha messo in luce la quotidianità dei minori ospitati: attività scolastiche, assistenza psicologica, percorsi di integrazione. Ogni stanza racconta una speranza, ogni volto uno strappo al passato, ha confidato l’ambasciatore, lodando la professionalità del personale.
Il centro lariano è soltanto uno dei 34 presidi inseriti nell’iniziativa «Rafforzare i servizi di accoglienza e protezione per minori non accompagnati in Italia», lanciata nell’ottobre 2024. Accanto al Ministero dell’Interno italiano e alla Segreteria di Stato della migrazione di Berna, l’Unhcr fornisce supporto tecnico e monitoraggio. Il programma, finanziato in parte da fondi svizzeri, prevede interventi infrastrutturali, formazione del personale e sistemi di referral per le vulnerabilità sanitarie. Un investimento che non si misura solo in metri quadri, ma in futuro sottratto all’incertezza, ha sottolineato Cardoletti.
Verso un patto europeo sulla responsabilità condivisa
La missione principale del progetto rimane quella di garantire a ogni giovane senza accompagnamento un sostegno tagliato su misura: dal primo colloquio fino all’inserimento scolastico. Nel centro di Como, stanze luminose, tutor dedicati e mediatori interculturali trasformano l’accoglienza in un percorso di ricostruzione personale. Qui la vulnerabilità non viene archiviata tra le statistiche, ma riconosciuta come chiamata all’azione. Le procedure predisposte mirano a ridurre i tempi d’attesa per l’assegnazione del tutore, migliorare l’orientamento legale e rafforzare i collegamenti con il sistema sanitario territoriale.
Secondo Balzaretti, il modello comasco dimostra che un’accoglienza efficace non è un miraggio, purché vi sia collaborazione multilivello. Pur restando fuori dall’Unione, la Svizzera partecipa allo spazio Schengen e sente sulle proprie spalle la responsabilità di contribuire a una risposta comune. L’ambasciatore ha insistito sulla necessità di un «approccio europeo» che superi la logica emergenziale e distribuisca in modo equo oneri e opportunità, dinanzi alle sfide del nostro tempo. Nessuna frontiera regge senza solidarietà, come nessuna democrazia prospera voltandosi dall’altra parte, ha concluso.
