Nel cuore dell’autunno, Re Carlo III e la consorte Camilla torneranno in Italia per un viaggio che li condurrà sino al Vaticano, dove incontreranno per la prima volta Papa Leone. L’appuntamento, programmato per il prossimo ottobre, si inserisce in un fitto calendario di impegni diplomatici fra Londra e la Santa Sede.
Il ritorno di Carlo e Camilla a Roma
Quando lo scorso aprile la coppia sovrana fece tappa a Roma, la loro agenda previde un colloquio privato con Papa Francesco, avvenuto soltanto pochi giorni prima della scomparsa del Pontefice. Quel momento, già carico di significati simbolici, si è trasformato in un preambolo inatteso alla visita attesa per ottobre. Secondo autorevoli fonti di stampa, Carlo III e la regina consorte trascorreranno due giornate nella capitale, riunendo protocolli istituzionali e momenti di raccoglimento culturale, prima di varcare la soglia del Palazzo Apostolico per l’udienza ufficiale.
In queste ventiquattro ore dense di cerimonie si prevede che i sovrani britannici rendano omaggio ad alcuni siti simbolo della Città Eterna, accompagnati da un seguito diplomatico ridotto allo stretto necessario. L’intento, spiegano ambienti vicini a Buckingham Palace, è quello di conferire all’incontro una dimensione più raccolta, valorizzando il dialogo spirituale tanto quanto la relazione politica. Se ogni gesto di protocollo contiene un messaggio, questa trasferta romana punta a raccontare, attraverso il linguaggio dei segni, la volontà di avviare una stagione di reciproco ascolto.
L’incontro in Vaticano con Papa Leone
La figura di Papa Leone, eletta al soglio pontificio dopo la morte di Francesco, riveste per la monarchia britannica un valore ancora da esplorare: finora, infatti, non vi era stata occasione di un faccia a faccia ufficiale. Il prossimo colloquio, previsto nel cuore degli appartamenti papali, inaugurerà dunque un terreno di confronto inedito su temi che spaziano dalla tutela ambientale alle emergenze sociali. Entrambi gli interlocutori arrivano all’incontro consapevoli che la storia contemporanea attribuisce al dialogo ecumenico un peso crescente.
Da parte sua Re Carlo III ha da sempre sottolineato l’importanza del pluralismo religioso nel Regno Unito, mentre il Pontefice intende consolidare un rapporto di fiducia con una monarchia che, pur non essendo cattolica, condivide l’esigenza di interventi concreti a tutela dei più fragili. Fonti vaticane indicano che non mancheranno riferimenti alla recente crisi migratoria e alla necessità di un’azione climatica coraggiosa. L’immagine dei due leader affiancati nel cortile di San Damaso potrebbe trasformarsi in un potente simbolo di coesione internazionale.
Non meno rilevante sarà il saluto ai diplomatici accreditati presso la Santa Sede, momento nel quale verrà ribadita la comune determinazione a difendere la dignità umana ovunque minacciata. In quell’istante, secondo osservatori vaticani, Camilla potrebbe assumere un ruolo inatteso: la regina si è più volte fatta portavoce di progetti educativi rivolti alle donne vittime di violenza, area tematica che il Papa segue con attenzione. La convergenza su tale terreno è destinata a rafforzare l’impatto della visita oltre i confini europei.
Il gesto di Papa Leone per la Duchessa di Kent
Alla vigilia dell’annunciata udienza, un segnale inatteso ha rivelato la sensibilità di Papa Leone nei confronti della casa reale britannica. All’inizio di settembre, in occasione della scomparsa di Katharine, Duchessa di Kent, il Pontefice ha inviato un messaggio personale, affidato alle mani dell’Arcivescovo Miguel Maury Buendia, rappresentante pontificio nel Regno Unito. Le parole, lette durante la celebrazione esequiale officiata dal cardinale Vincent Nichols il 16 settembre, hanno rievocato decenni di servizio silenzioso e di impegno a favore dei più vulnerabili.
In quella sede, il Papa ha espresso cordoglio per la perdita della novantaduenne duchessa, definendone la vita un esempio di bontà cristiana tradotta in opere concrete. Il documento ha ricordato i suoi numerosi patrocini benefici, la dedizione ai doveri di Corte e la costante attenzione ai margini della società. Al contempo, il Pontefice ha voluto assicurare la propria vicinanza nella preghiera a Re Carlo, al Duca di Kent e all’intera famiglia. Il suo ammonimento alla speranza nella risurrezione ha concluso la nota con una benedizione apostolica.
