Ogni sera, tra le dune del Sinai o sulle coste siciliane, c’è un luogo dove la cena incontra l’arte e diventa spettacolo: è l’universo concepito da Manuel Dallori, capace di trasformare un semplice pasto in un crescendo di emozioni che avvolge tutti i sensi.
Emozioni a tavola, ogni sera
Le cene spettacolo firmate The Beach Luxury Club, il neonato Cava e, in alcune occasioni, la monumentale The Desert Arena sono la risposta a chi non si accontenta di una semplice portata. Fin dall’aperitivo, l’atmosfera viene costruita con cura artigianale: luci soffuse, profumi mediterranei, una colonna sonora studiata per invogliare la conversazione. Poco dopo, ecco decine di artisti invadere la scena con coreografie che rubano il respiro, regalando un crescendo di emozioni in grado di coinvolgere sia gli ospiti dei resort sia chi arriva appositamente dall’esterno.
Alla regia di questa macchina perfetta c’è Manuel Dallori, imprenditore viareggino che ha portato il concetto di lusso accessibile oltre i confini nazionali. Le sue serate sono pensate per un pubblico trasversale: coppie in cerca di romanticismo, gruppi desiderosi di vivere un party esclusivo, famiglie che vogliono stupirsi insieme. Il denominatore comune resta sempre l’eccellenza: piatti che celebrano la tradizione italiana ma si aprono a contaminazioni internazionali, show divisi in tre atti per garantire il giusto equilibrio tra spettacolo, dialogo a tavola e, infine, un dj set che prolunga la magia fino a notte fonda.
Una firma italiana riconoscibile ovunque
Nel cuore di Sharm El Sheikh, accanto alle acque cristalline di Coral Bay, The Beach accoglie gli ospiti dall’alba al tramonto e oltre, offrendo un continuum che parte dalla colazione e culmina nelle luci del dinner show. A migliaia di chilometri, nella suggestiva Santa Flavia vicino Palermo, lo stesso format si adatta ai profumi mediterranei della Sicilia, sfruttando la terrazza naturale sul mare per offrire un’esperienza unica. L’accesso non è riservato soltanto a chi alloggia nei resort Domina o Zagarella: chiunque può prenotare un tavolo e lasciarsi avvolgere da un allestimento che coniuga design contemporaneo e richiami alla tradizione marinara.
In queste location, ogni dettaglio racconta l’identità italiana: dal pane caldo servito in tavola alla scelta dei vini, passando per l’uso di ingredienti di stagione che esaltano il palato senza mai appesantirlo. Il servizio si muove in perfetta sincronia con il ritmo dello spettacolo, quasi fosse un coreografo invisibile. Il risultato è una serata che non si osserva soltanto ma si vive, perché il pubblico diventa parte integrante della scena. Quando le luci si abbassano e parte il primo brano, il tintinnio dei calici si fonde con la musica, creando un’energia collettiva che resta impressa nella memoria.
Glamour Show: la regia che incanta
Dietro le quinte di ogni performance si muove Glamour Show, la compagnia guidata da Cristiano De Conciliis e Natascia De Nicola. Professionisti cresciuti come ballerini, oggi dirigono un team di coreografi, scenografi e performer chiamati a reinterpretare al meglio il patrimonio artistico italiano e internazionale. Nei loro laboratori ogni numero viene provato fino all’esasperazione per garantire un timing impeccabile: un dettaglio fondamentale quando si alternano canzoni celebri, acrobazie aeree e cambi di costume mozzafiato. Gli sforzi si rivelano a sipario aperto, quando il pubblico trattiene il fiato di fronte a una macchina scenica perfettamente oliata.
Per Cava, Cristiano e Natascia hanno creato “Little Italy”, uno show che ripercorre la colonna sonora del Bel Paese, mescolando evergreen come canzoni d’autore e coreografie ispirate al cinema neorealista. Il pubblico viene condotto in un viaggio emotivo lungo le strade di Roma, Napoli, Milano, con scene che evocano fontane, vicoli e piazze. La scelta non è casuale: il ristoratore moderno cerca autenticità, ma non rinuncia al divertimento. Portare sul palco questi frammenti di italianità significa trasformare la cena in un racconto collettivo, dove ogni portata diventa una cartolina di sapori e suoni.
Spettacoli tra sensualità e ritmo
Il palinsesto di The Beach si spinge invece verso coordinate cosmopolite. “Seduction” – uno dei titoli di punta – gioca con giochi di luce avveniristici, tessuti cangianti e un linguaggio del corpo dove la sensualità non scade mai nella volgarità. Il pubblico assiste a un turbinio di passi latini, jazz e contemporanei, cuciti su un tappeto sonoro che alterna voci soul e beat elettronici. Ogni gesto è studiato per esaltare la bellezza del movimento, invitando gli spettatori a confrontarsi con le proprie emozioni più intime senza mai sentirsi a disagio.
Quando arriva il momento di “Jungle Tribal”, le note si fanno pulsanti e il palco si trasforma in una giungla metropolitana. I percussionisti dal vivo scandiscono un ritmo ipnotico mentre i ballerini, avvolti in costumi che richiamano simboli tribali, disegnano figure geometriche nello spazio. A fare da filo conduttore è il concetto di connessione primordiale: quella fra battito cardiaco, terra e musica. Il pubblico, senza quasi accorgersene, si ritrova coinvolto in un rituale collettivo, battendo le mani e lasciando che l’adrenalina scorra al posto delle parole.
Talenti che crescono sul palco
Tra gli artisti che calcano più spesso questi palcoscenici spicca Raffaele Cibelli, cantante e showman napoletano conosciuto dal grande pubblico anche per il ruolo di giudice in un seguitissimo talent televisivo. La sua voce potente e la naturale capacità di dialogare con il pubblico aggiungono un ulteriore livello di profondità agli spettacoli. Ogni sua apparizione è un invito a superare la semplice fruizione passiva: il pubblico diventa coro, i camerieri diventano quinte sceniche, il palco smette di essere un confine netto e si trasforma in un ambiente condiviso.
La linea di selezione degli artisti adottata da Glamour Show punta su giovani già formati in accademie internazionali, ma non per questo privi di margini di crescita. Entrare a far parte della compagnia significa affrontare un percorso serrato: in poche settimane bisogna memorizzare diverse scalette, adattarsi a ritmi di prove impegnativi e rimanere sempre pronti a sostituire un collega all’ultimo minuto. Chi resiste, spesso spicca il volo: non mancano storie di danzatori che, dopo un periodo a Sharm o in Sicilia, sono stati ingaggiati come solisti in teatri di Dubai e in altre capitali dello spettacolo.
Il deserto diventa scenografia
Quando l’evento si sposta nella maestosa The Desert Arena, la sabbia del Sinai diventa un palcoscenico naturale che amplifica le emozioni. Lo scorso aprile, lo show che ha preceduto il concerto di Guè ha dimostrato quanto sia potente la fusione fra musica rap, danza contemporanea e una scenografia che sfrutta ledwall giganteschi per proiettare dune in movimento. L’aria tiepida del deserto, le stelle e il rumore ovattato del pubblico creano una cornice che nessun teatro tradizionale potrebbe offrire, rendendo ogni sensazione più intensa e irripetibile.
La prossima sfida è fissata per il 31 ottobre 2025, quando la Desert Arena cambierà volto per una serata dedicata a Halloween. Sul palco arriverà Bianca Atzei, artista più volte applaudita sul palco dell’Ariston, affiancata da oltre venti performer tra cantanti, ballerini e acrobati. Gli organizzatori promettono scenografie gotiche, giochi pirotecnici e un finale a sorpresa. Chi ama gli eventi immersivi troverà pane per i propri denti, perché l’obiettivo è coinvolgere il pubblico in un’avventura notturna dove la paura si mescola al divertimento e alla meraviglia.
The Beach e Cava: visione oltre i confini
Il posizionamento internazionale di The Beach Luxury Club ha fatto da apripista alla nascita di Cava, una catena che reinterpreta la trattoria italiana con uno sguardo al design contemporaneo. L’idea è semplice: mantenere la sostanza di un’accoglienza genuina, arricchendola con dettagli di stile che fanno la differenza, dal tovagliato di pregio alle carte dei vini curate da sommelier interni. In questo modo, ogni sede del brand diventa punto di riferimento non soltanto per chi cerca un buon piatto di pasta, ma anche per chi vuole vivere un vero e proprio rito sociale.
In pochi mesi, il format si è espanso in quattro destinazioni strategiche: Sharm in Egitto, Tulum in Messico, la verde Maremma toscana e, naturalmente, Santa Flavia in Sicilia. Ogni ristorante conserva un cuore italiano ma dialoga con il territorio circostante, inserendo ingredienti locali e colori tipici nello stile decorativo. Il risultato è una rete di indirizzi che parlano la stessa lingua pur avendo accenti diversi. Una filosofia che riflette lo spirito di chi viaggia: riconoscere un marchio e, allo stesso tempo, scoprire sfumature sempre nuove.
