Tra via Pietro Borsieri e via Guglielmo Pepe, nel cuore dell’Isola, si apre oggi un giardino che fino a poche settimane fa era soltanto asfalto: il Giardino Pepe-Borsieri, realizzato grazie al sostegno di Visa, diventa la prima traccia concreta dell’eredità urbana di Milano Cortina 2026.
Un polmone verde nato dal cemento
Quando si passeggia oggi lungo i 1.300 metri quadrati che compongono il nuovo spazio, la memoria dell’antica superficie asfaltata cede il passo a un paesaggio di verde diffuso e linee morbide. Ben 540 metri quadrati di terreno sono stati letteralmente liberati da bitume e pavimentazioni, restituendo al suolo la capacità di assorbire l’acqua piovana e di mitigare le isole di calore estive. Sono state introdotte 14 specie arbustive, scelte per la loro resilienza al clima urbano e per la capacità di attirare insetti impollinatori, rendendo il giardino un corridoio di biodiversità nel pieno centro di Milano.
Il processo di rinascita non si ferma all’inaugurazione: dall’autunno verranno interrati circa 2.500 bulbi che, a rotazione, coloreranno l’area in ogni stagione con fioriture scalari. Ad accompagnare il rinnovato scenario naturalistico c’è un sistema di illuminazione a Led ad alta efficienza che riduce i consumi energetici fino al 93 per cento rispetto alle soluzioni tradizionali. Con una vita utile stimata tra le 80.000 e le 160.000 ore, i corpi luminosi necessitano di rarissima manutenzione, con conseguente minor produzione di rifiuti. La sostenibilità, in questo contesto, non è un concetto astratto ma un dettaglio tecnico capace di incidere concretamente sulla qualità dello spazio pubblico.
La visione condivisa dietro al progetto
La trasformazione del sito è stata resa possibile attraverso una sponsorizzazione tecnica individuata tramite procedura ad evidenza pubblica, affidata all’agenzia Affari Pubblici con il supporto di Visa. L’azienda, partner di lunghissimo corso del movimento olimpico e paralimpico, ha voluto legare il proprio nome a un intervento che potesse testimoniare in modo tangibile i valori di Milano Cortina 2026. «Intendiamo creare una legacy economica e sociale duratura, capace di mettere le persone al centro», ha sottolineato Stefano Stoppani, Country Manager di Visa Italia, ricordando come il programma di sponsorship miri a generare ricadute positive sui territori ospitanti.
Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, Nevio Devidè, Chief Revenue Officer della Fondazione Milano Cortina 2026, che ha ribadito il significato profondo dell’iniziativa: «La parola chiave è eredità, ma non meno importanti sono coinvolgimento, inclusione e comunità». Concetti che ben si riflettono nel disegno complessivo dell’intervento, pensato per ispirare nuovi progetti e per dimostrare con prove concrete l’impatto che l’organizzazione dei Giochi può generare sul tessuto urbano. La presenza di Tiziana Elli, rappresentante del Municipio 9, e della co-fondatrice di Affari Pubblici Anna Spreafico ha evidenziato l’intreccio virtuoso tra pubblico, privato e terzo settore.
Inclusione e accessibilità come principi guida
La planimetria del Giardino Pepe-Borsieri è stata disegnata evitando qualsiasi barriera architettonica, affinché ogni porzione dello spazio risultasse facilmente percorribile da bambini, anziani e persone con mobilità ridotta. Le attrezzature sportive installate, dai panchetti per il fitness ai canestri regolabili, sono utilizzabili senza ostacoli anche da utenti in carrozzina. L’essenza del progetto risiede nell’offrire pari opportunità di benessere fisico e socialità, senza distinzione di età o abilità.
Per ampliare ulteriormente l’accessibilità, la segnaletica è stata concepita secondo i criteri della Comunicazione Aumentativa Alternativa (Caa), integrando simboli visivi di immediata comprensione, traduzioni in Lis e una mappa tattile in Braille che consente alle persone cieche o ipovedenti di orientarsi in autonomia. Grazie a questa cura progettuale, il giardino si propone come un modello di spazio pubblico inclusivo che sintetizza accoglienza e tecnologia a misura d’uomo, evidenziando come i principi di equità possano essere resi concreti nel disegno urbano.
Sport, arte e cultura si incontrano
In un angolo del parco, un campetto da basket colpisce immediatamente lo sguardo: la pavimentazione, colorata dall’artista Francesca Cassani, nota come @NineInThePaint, trasforma il gioco in una forma di espressione visiva. Non si tratta soltanto di un impianto sportivo, ma di una piazza all’aperto dove famiglie, professionisti in pausa pranzo, studenti e anziani possono ritrovarsi per allenarsi, dialogare o semplicemente lavorare al computer circondati dal verde. Lo sport diventa pretesto di socialità diffusa, rompendo i confini tra generazioni e professioni.
Il dialogo fra arte e movimento prosegue sulla parete lunga undici metri dove campeggia il murale di Camilla Ginesi – in arte @skyllowarts – vincitrice del Visa Street Artist Contest e volto della campagna “Supera te stesso” legata ai prossimi Giochi di Parigi. Le sagome di diverse discipline si intrecciano in un vortice di colori, mentre la speciale finitura fotocatalitica contribuisce a ridurre gli inquinanti atmosferici. L’opera inaugura la partecipazione dei partner ufficiali di Milano Cortina 2026 alla Olimpiade Culturale, rafforzando il legame tra sport, creatività e responsabilità ambientale.
Un esempio tangibile di eredità olimpica
Con l’inaugurazione del Giardino Pepe-Borsieri, il quartiere Isola guadagna un presidio verde che va oltre la mera riqualificazione estetica. La presenza congiunta delle istituzioni municipali, della Fondazione Milano Cortina 2026 e dei partner privati ha dato forma a un percorso condiviso che mette in evidenza il valore delle collaborazioni pubblico-private. Il risultato è un luogo capace di innalzare la qualità della vita degli abitanti, fornendo un nuovo punto di incontro dove prendersi cura del corpo, coltivare relazioni e, al tempo stesso, respirare un’aria simbolicamente e fisicamente più pulita.
La promessa di legacy si traduce in dati misurabili – dal risparmio energetico garantito dai LED agli oltre 2.500 bulbi destinati a schiudersi a breve – ma anche in un patrimonio immateriale fatto di ispirazione e senso di appartenenza. Ogni albero piantato, ogni linea di vernice sul campo da basket, ogni traduzione in Lis rappresenta un invito a immaginare città più eque e resilienti, frutto di un impegno collettivo che va ben oltre la durata dei Giochi.
