Dal prisma arcobaleno di “The Dark Side of the Moon” alle promesse dell’intelligenza artificiale, Roma invita ogni curiosa e curioso a un viaggio collettivo nel sapere. Il 26 e 27 settembre, la Città dell’Altra Economia ospita Net Village, l’appuntamento europeo che trasforma la ricerca scientifica in un’esperienza condivisa e gratuita per tutte le età.
Roma, cuore pulsante della scienza partecipata
Il Net Village non è un semplice festival, bensì una vera e propria comunità temporanea in cui scienziati, appassionati e cittadini si incontrano senza barriere. Tra antichi padiglioni e spazi recuperati dell’ex mattatoio, la Città dell’Altra Economia si trasforma in un laboratorio urbano dove ogni voce conta: studenti delle superiori, famiglie con bambini, professionisti in cerca di ispirazione e curiosi di passaggio possono toccare con mano il lavoro di chi, ogni giorno, indaga l’universo alla ricerca di soluzioni condivise. È la scienza che esce dai suoi luoghi tradizionali per mischiarsi al brusio della città, diventando racconto, emozione, scoperta.
A incoraggiare la partecipazione è anche l’eco dell’edizione 2024, capace di richiamare oltre 21 mila presenze in due sole giornate. Quel successo ha consolidato Roma tra le capitali europee della divulgazione, spingendo organizzatori e ricercatori ad arricchire ulteriormente il programma di quest’anno con attività che parlano a tutte le generazioni. Percorsi immersivi, dimostrazioni live, talk interattivi e performance artistiche costruiscono un calendario che intreccia rigore accademico e linguaggi pop, rendendo evidente quanto il dialogo con il pubblico sia parte integrante della ricerca contemporanea.
Tra note, neutroni e frontiere dell’intelligenza artificiale
La sera del 27 settembre si apre all’insegna della contaminazione: alle 18:45, la gara “Stand Up Researchers” mette alla prova giovani scienziati, chiamati a raccontare la propria indagine in due minuti e mezzo. Dalle 20 in poi, il professor Farluk porta sul palco “Tubology”, una street performance che mescola suoni inaspettati e formule fisiche per spiegare fenomeni complessi senza sacrificare lo stupore. Alle 21:15 l’attenzione si sposta sul confine tra umano e artificiale con il talk “AI: confine fra umano e artificiale”, impreziosito dalla presenza di Bepi Vigna, padre del personaggio Nathan Never, che intreccia scenari di fantascienza e sviluppi reali dell’apprendimento automatico.
La vigilia, venerdì 26, riserva altrettante sorprese. Si parte alle 20 con “Inside Marie – La cura di Marie”, un confronto internazionale che collega la medicina nucleare all’eredità di una delle più grandi scienziate di sempre. Alle 21:15 la scena è tutta per “Il viaggio del neutrino”, racconto avvincente sulle particelle che attraversano la materia quasi indisturbate. In chiusura, alle 22:15, lo spettacolo “La scienza dei Pink Floyd” unisce ottica, cosmologia e musica: sotto la guida del direttore musicale Andrea Codispoti, il celebre prisma dell’album dei Pink Floyd diventa metafora di rifrazione, dispersione e misteri cosmologici. La notte romana si fa così palcoscenico in cui arte e fisica collaborano, creando connessioni inattese.
Il cinema racconta nuovi orizzonti
Tra un laboratorio e una conferenza, gli spettatori possono accomodarsi nella Sala Cinema per scoprire come la macchina da presa riesca a illuminare i retroscena della scienza. Il docufilm “Surfing Einstein”, ideato da Sapienza, Infn e Inaf, utilizza il linguaggio della danza per ripercorrere la dimostrazione sperimentale delle onde gravitazionali. Attraverso coreografie che riproducono la curvatura dello spaziotempo, la pellicola mostra come la creatività sia un alleato prezioso di telescopi e interferometri. Le proiezioni sono fissate per venerdì alle 20 e sabato alle 22, offrendo due occasioni di lasciarsi trasportare da un racconto che unisce estetica e alta tecnologia.
A distanza di poche ore, sempre in Sala Cinema, è previsto “La ragazza di Via Panisperna”, produzione del Cref che restituisce la figura di Ginestra Giovene Amaldi, pioniera della divulgazione scientifica. Il film accompagna lo spettatore nelle stanze dove la fisica italiana del Novecento ha mosso i suoi passi più audaci, ricordando come la condivisione del sapere sia alla base di ogni progresso. Le proiezioni sono programmate venerdì alle 22 e sabato alle 20. In entrambe le opere, lo sguardo delle telecamere si fa ponte tra passato e futuro, tra genio individuale e ricaduta collettiva.
Laboratori, esperimenti e sfide per giovani menti
Durante le due giornate, il villaggio offre un carnet di attività pensate per accendere l’immaginazione delle nuove generazioni. In “Dna Marshmallow” caramelle e stuzzicadenti si trasformano in acido desossiribonucleico, dimostrando come la complessità possa essere tradotta in gesti semplici e divertenti. “Dna Take Away” permette di estrarre il proprio codice genetico, sigillandolo in un ciondolo da portare a casa: un ricordo tangibile che ricorda l’unicità di ogni individuo. Così, tra mani appiccicate di zucchero e occhi spalancati, i misteri della biologia diventano gioco collettivo.
Non mancano spunti per comprendere il rapporto con l’ambiente: “Api e biodiversità” propone l’assaggio di mieli biologici raccontando il ruolo insostituibile degli impollinatori; “Un eco-cuscino per Poseidone” svela il valore della posidonia spiaggiata come risorsa naturale; “Vulcani esplosivi” permette invece di simulare eruzioni con materiali sicuri, spiegando dinamiche geologiche che modellano il pianeta. In serata, l’area astronomica invita a puntare il telescopio verso Saturno con “Uno sguardo al Signore degli Anelli”, mentre “Il barattolo delle stelle” consente di ricreare una nebulosa da portare sul comodino. Il percorso “Big Bang Machine” chiude l’esperienza, ripercorrendo la storia dell’universo dalle origini alle onde gravitazionali.
Dialoghi lampo con chi fa ricerca
Dalle 19 e dalle 21 di entrambe le giornate partono gli Speed Date Scientifici, brevi incontri da quindici minuti pensati per smontare ogni soggezione verso la scienza. Seduti uno di fronte all’altro, ricercatori e visitatori scambiano domande, dubbi e curiosità: dal funzionamento dei telescopi allo sviluppo di nuovi farmaci, tutto è materia di conversazione. L’obiettivo è rendere chiaro che dietro formule e grafici ci sono donne e uomini mossi da passione, entusiasmo e ostinazione.
Questi colloqui informali diventano spesso il momento in cui nascono vocazioni: un adolescente scopre la fisica delle particelle, un’aspirante biologa trova conferme, un nonno si avvicina alle sfide dell’AI senza timore. Quando i ruoli si livellano, la conoscenza scorre in entrambe le direzioni, offrendo spunti preziosi per chi insegna e per chi impara. A Net Village, la curiosità diventa moneta di scambio, e ogni domanda è accolta come motore di progresso.
L’eredità di Maria Skłodowska Curie
A fare da filo rosso fra l’edizione 2024 e quella 2025 c’è la figura di Maria Skłodowska Curie, prima donna insignita di due Premi Nobel e pioniera nel definire i confini della fisica e della chimica moderne. La sua storia risuona in ogni angolo del villaggio, ricordando che l’audacia intellettuale può cambiare il destino dell’umanità. Curie diventa così simbolo di perseveranza e visione, dimostrando come i limiti siano fatti per essere superati.
L’omaggio più evidente è lo spettacolo “Inside Marie – La cura di Marie”, in programma venerdì alle 20. Scienziati, storici e divulgatori internazionali si confrontano sull’impatto delle sue scoperte e sulle applicazioni della medicina nucleare di oggi, proiettando nel futuro un’eredità che continua a salvare vite. L’appuntamento invita il pubblico a riflettere su come intuizioni nate in laboratori d’inizio Novecento abbiano generato tecnologie che oggi curano tumori e guidano sonde spaziali. In questo continuo rimando tra ieri e domani, il Net Village testimonia che la conoscenza è un patrimonio collettivo in costante evoluzione.
