La prima personale di Luca Terribili cambia casa, salutando Il Margutta e approdando al Sofia: continua così il viaggio di Pop in Time – Intagli iconici, racconto scolpito nel legno che intreccia memoria, città e cultura pop.
Un cambio di scena per Pop in Time
La chiusura fissata per martedì 16 settembre alle 18:30 presso Il Margutta Veggy Food & Art non rappresenta un commiato definitivo bensì una pausa di respiro. Pop in Time si congeda da quello spazio con l’energia che lo ha contraddistinto fin dall’inaugurazione, lasciando nei visitatori il sapore di un percorso capace di trasformare un ristorante vegetariano in officina creativa. La raccolta di orologi e intagli ha infatti dialogato con l’ambiente circostante, offrendo a chi pranzava o cenava l’opportunità di confrontarsi con la materia viva del legno e con i simboli della contemporaneità.
Il passaggio successivo è già calendarizzato: giovedì 1° ottobre alle 18:00 il progetto sbarcherà al Sofia di via di Capo le Case 51, nel cuore di Roma. Alcune delle opere più emblematiche saranno riallestite per un nuovo vernissage che metterà in dialogo l’estetica pop di Terribili con l’atmosfera informale del locale. Non si tratta di semplice trasloco logistico, ma di una vera rigenerazione di contesto, capace di offrire ai pezzi in legno una luce diversa, nuove ombre e ulteriore possibilità di lettura per un pubblico eterogeneo e curioso.
L’evoluzione di un linguaggio scolpito nel legno
Alla base della mostra c’è la volontà di Luca Terribili di tradurre il tempo in racconto visivo. I suoi orologi, levigati pazientemente, funzionano come dispositivi di memoria collettiva: ogni lancetta richiama un episodio condiviso, ogni numero cita un luogo dell’anima. Parallelamente, gli intagli dedicati a metropoli e simboli pop ricalcano una mappa sentimentale che va oltre la geografia. Chi osserva, riconosce e si riconosce, scoprendo nelle venature del legno la stessa fragilità e resistenza delle proprie esperienze quotidiane, in un gioco di rimandi tra oggetto e spettatore.
L’origine del progetto risiede nel materiale stesso: il legno. Materia umile e antica, per Terribili diventa protagonista, mai semplice supporto. L’artista seleziona tavole recuperate, ne studia la storia, le imperfezioni, i nodi: da quelle irregolarità orchestra un lessico fatto di scavi, sovrapposizioni, verniciature minimali. Liberare la voce nascosta nelle fibre significa restituire dignità a ciò che spesso passa inosservato, trasformando un elemento quotidiano in mediatore di emozioni, viaggi, ricordi condivisi all’interno di un orizzonte culturale collettivo e consapevole di oggi.
Una poetica che unisce artigianato e cultura pop
Nell’equilibrio tra arte, design e artigianato si cela la specificità di Pop in Time. L’autore, romano, recupera la tradizione dei maestri ebanisti senza nostalgia, calandola in una grammatica visiva fatta di icone cinematografiche, skyline, figure della cultura popolare. Artigianalità significa, in questo contesto, far convivere gesto manuale e immaginario collettivo: la scalfittura della sgorbia diventa atto concettuale, la vernice un ponte verso lo spettatore. Il risultato è un’opera ibrida che integra funzione, racconto e presenza scultorea in un’unica superficie vibrante.
Il trasferimento al Sofia inaugura una fase di confronto differente. Il ristorante, conosciuto per l’atmosfera informale, offrirà uno scenario in cui le sculture-lancetta potranno misurare un tempo più conviviale, accompagnato dal suono dei bicchieri e dal viavai dei clienti. Ogni opera, sospesa tra funzione e simbolo, accoglierà nuovi sguardi, mettendo alla prova la propria capacità narrativa. L’appuntamento del 1° ottobre non sarà dunque una replica ma un’occasione per testare la duttilità di un progetto pensato per abitare spazi sempre diversi.
Un calendario in continuo movimento
Mentre Terribili prepara l’allestimento romano, Il Margutta Veggy Food & Art non rimane orfano di creatività. Dal 25 settembre i suoi ambienti accoglieranno la nuova personale di Antonio La Rosa, mantenendo viva la tradizione di uno spazio che alterna gusto e ricerca visiva. Il testimone passa così da un autore all’altro senza soluzione di continuità, a conferma di un calendario che fa convivere proposte diverse con un unico obiettivo: trasformare la pausa pranzo o una cena in un’esperienza culturale sorprendente e partecipata.
Il susseguirsi di mostre presso Il Margutta Veggy Food & Art, scandito ora dalla chiusura di Pop in Time e a breve dall’esordio di Antonio La Rosa, rafforza una prassi culturale basata sulla rotazione programmata degli autori. Chi frequenta il locale sa di potersi imbattere ogni volta in narrazioni visive differenti, senza perdere quel filo conduttore che intreccia buon cibo e ricerca estetica. È un ritmo che alimenta la curiosità del pubblico e offre agli artisti uno spazio permeabile, aperto a linguaggi e sensibilità diverse.
