Mettere le persone al centro di un cantiere titanico: ecco l’idea di Number Ten, il progetto che affida alla voce di dieci professionisti il compito di trasmettere l’epopea della Nuova Diga Foranea di Genova, un’opera destinata a mutare per sempre il profilo del porto e, con esso, il futuro della città.
Dieci voci per un’unica impresa
Il cuore del progetto batte nel simbolo del “numero 10”, che nel linguaggio dello sport richiama genio e visione e, in questo contesto, diventa il filo che unisce competenze diverse in un unico racconto corale. Le dieci storie selezionate, ognuna affidata a un protagonista capace di unire perizia tecnica e passione, rivelano come un’idea collettiva possa tradursi in azione concreta. Attraverso queste testimonianze emergono sacrificio, curiosità, tenacia: ingredienti indispensabili per orchestrare un’opera infrastrutturale che ambisce a far dialogare Genova con il traffico marittimo mondiale.
Non ci troviamo dinanzi a un semplice cantiere, ma a una piattaforma di sperimentazione che intreccia abilità umane e soluzioni d’avanguardia. Number Ten sceglie di concentrarsi proprio sulle donne e sugli uomini impegnati a varare la nuova diga: figure capaci di trasformare il lavoro quotidiano in materiale narrativo di forte impatto. Dalle decisioni prese in sala controllo alle manovre compiute in mare aperto, ogni gesto diventa parte di un mosaico che racconta il presente e anticipa la rotta dei prossimi decenni per il porto ligure.
Dal fondo del mare alla superficie: la missione di Drafinsub
Il primo capitolo conduce il lettore a profondità proibitive per la maggior parte delle persone. A inaugurare la serie è Drafinsub, realtà ligure specializzata in immersioni di lunga durata grazie alla tecnica della saturazione. In questa procedura, i sub trascorrono intere settimane in una camera iperbarica per abituare l’organismo alla pressione e ridurre al minimo i rischi. Adriano Prosperi, presidente dell’azienda e pioniere della subacquea italiana, racconta come la disciplina, la preparazione mentale e il rispetto delle regole di sicurezza diventino vitali quando si opera sul fondo marino per ore consecutive.
Le attività svolte da Drafinsub per la Nuova Diga Foranea di Genova vanno ben oltre l’ordinaria manutenzione subacquea. I tecnici assemblano e verificano strutture sommersse, posizionano sensori e collaborano con gli ingegneri di superficie per garantire l’allineamento perfetto dei cassoni di calcestruzzo. Ogni azione è programmata al minuto, perché la variabile del tempo trascorso in profondità influisce tanto sulla sicurezza umana quanto sulla qualità dell’opera. Così la storia personale di Prosperi si intreccia con la narrazione collettiva di chi lavora, invisibile agli occhi, ma imprescindibile per il successo del progetto.
Competenze che solcano i mari: gli altri protagonisti
Le nove storie che seguiranno ampliano l’orizzonte, spostandosi dalla quiete sommersa alle rotte aperte del Mediterraneo. C’è il comandante che scorta navi cariche di materiali vitali, mantenendo costante il ritmo delle consegne indispensabili al cantiere; l’ingegnere veterano del Mose di Venezia oggi responsabile del coordinamento tecnico a Genova; e ancora il “traghettatore dei cassoni”, abile a far galleggiare e posare manufatti alti come edifici di otto piani. Figure diverse, accomunate da un unico obiettivo: dare solidità a un’infrastruttura che cambierà i flussi commerciali europei.
A completare questo mosaico di eccellenze compare l’“uomo del tempo”, il tecnico che analizza vento, correnti, maree e piogge per stabilire quando le operazioni possono procedere in sicurezza. Le sue previsioni, incrociate con sofisticati modelli matematici, scandiscono l’agenda di un progetto che non ammette ritardi. La sinergia tra queste professionalità è sostenuta dal Consorzio PerGenova Breakwater, guidato dal Gruppo Webuild, che coordina risorse e conoscenze per trasformare una visione in un segno concreto lungo sei chilometri di frontiera tra città e mare.
Un’opera, un futuro
La Nuova Diga Foranea correrà per circa sei chilometri davanti alla costa, creando un riparo capace di ospitare navi lunghe fino a quattrocento metri, tra le più grandi al mondo. Questo nuovo assetto trasformerà il porto di Genova in uno scalo di riferimento per il traffico internazionale, proiettando la città in una dimensione logistica che pochi hub europei possono vantare. Dietro ogni metro di muraglione si cela l’intenso lavoro di pianificazione condivisa fra ingegneri, tecnici e operatori marittimi e esperti portuali.
Quando i primi colossi di calcestruzzo scivoleranno in posizione definitiva, l’opera racconterà di turni notturni illuminati dalle luci delle gru, di simulazioni virtuali che anticipano ogni movimento, di decisioni prese in pochi istanti per sfruttare una finestra di bel tempo. Number Ten, col suo sguardo umano, consegna a Genova una cronaca diversa: non il mero elenco di dati, ma la memoria viva di un cantiere che, grazie al talento dei suoi protagonisti, diventa esempio di eccellenza per l’intero Paese e oltre.
