Giovedì 11 settembre 2025, alle 16.45, ricercatori, imprenditori e istituzioni si ritroveranno nella Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II, a Scampia, per un talk che indaga le prossime frontiere delle biotecnologie. L’iniziativa, promossa dal Comitato Nazionale Neapolis 2500, punta a delineare come l’innovazione possa trasformare il tessuto economico e sociale del Mezzogiorno.
Scampia al centro di una nuova visione
Il quartiere che un tempo evocava soltanto sfide oggi si candida a simbolo di rinascita. La scelta di collocare l’incontro proprio a Scampia va oltre la geografia: rappresenta un messaggio politico e culturale che mette le periferie al centro di un racconto fatto di laboratori, campus e start-up. Dal nascente polo Agritech al campus tecnologico di San Giovanni a Teduccio, la zona nord di Napoli mostra come ricerca, formazione e impresa possano intrecciarsi, attirando capitali e competenze che fino a poco fa migravano altrove.
Salvatore Longobardi, membro del Comitato, evidenzia come le fragilità del territorio possano trasformarsi in leve di crescita: “Le periferie non domandano più inclusione, vogliono guidare il cambiamento”. Egli ribadisce che la contaminazione fra comunità, università e imprese genera soluzioni impensabili solo qualche anno fa, rendendo Napoli un laboratorio sociale oltre che scientifico. Dalla progettazione di materiali intelligenti alle piattaforme di Smart Health, l’obiettivo è creare ricadute concrete per cittadini, studenti e imprenditori, consolidando un’identità locale aperta al mondo.
Un ecosistema che trattiene talenti e brevetti
La costruzione di un ecosistema competitivo passa attraverso il coordinamento tra hub scientifici, indispensabile per valorizzare i brevetti nati nei laboratori pubblici e privati. L’approccio One Health, che integra salute umana, animale e ambientale, orienta la definizione di nuovi progetti di ricerca condivisi. In quest’ottica, l’accesso ai fondi per la prototipazione biotech assume un ruolo strategico: agevolare il percorso dal concetto alla prova sul campo significa accorciare i tempi di ingresso sul mercato, incrementare la competitività nazionale e attrarre investitori esteri di lungo periodo.
Per trattenere le competenze formate nelle università meridionali, il dialogo con l’industria deve andare oltre la fase prototipale e sfociare in percorsi di accelerazione dedicati. Le imprese che scelgono Napoli trovano un tessuto già predisposto all’open innovation, grazie anche alla presenza dell’Istituto Italiano di Tecnologia e ai numerosi spin-off accademici. I giovani ricercatori vedono così la possibilità di rimanere, contribuendo a trasformare le proprie idee in prodotti, servizi e terapie. L’orizzonte di lungo termine è creare un ciclo virtuoso che generi occupazione qualificata e impatto sociale.
La rete degli attori dell’innovazione
Alla regia dell’evento vi è il Comitato Nazionale Neapolis 2500, inserito nella cornice della Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli, iniziativa voluta dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale con il coordinamento del Ministero dell’Università e della Ricerca. Questo raccordo istituzionale definisce un’agenda comune che abbraccia diplomazia scientifica, trasferimento tecnologico e sviluppo sostenibile. La collaborazione interministeriale diventa così leva per portare sul territorio risorse, network e visibilità internazionale, consolidando il ruolo strategico del Mezzogiorno nelle catene globali del valore biotech.
Il programma, moderato da Alessandra Guidi, Addetto scientifico a Pechino, prevede la partecipazione di protagonisti provenienti da ambiti complementari. Interverranno il Professore di Immunologia Vincenzo Cerullo, il Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Giovanni Esposito, il Coordinatore del Gruppo Nazionale Bioeconomia Fabio Fava, il Direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia Paolo Netti, l’amministratore delegato di Genenta Science Pierluigi Paracchi, l’AD di Petrone Group Pierluigi Petrone e la Direttrice Generale di Fondazione Enea Tech e Biomedical Maria Cristina Porta. Una rosa di competenze che racchiude l’intera filiera dell’innovazione.
L’appuntamento e le modalità di partecipazione
Il talk si terrà giovedì 11 settembre alle 16.45 nell’aula magna della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II. L’incontro sarà aperto da Matteo Lorito, rettore dell’Ateneo, insieme a Salvatore Longobardi. La stampa interessata potrà richiedere l’accredito scrivendo a napolimusa@havaspr.com. La presenza di addetti scientifici provenienti da diverse ambasciate garantirà una prospettiva internazionale sulle opportunità di cooperazione. Non sono previste traduzioni simultanee, ma l’evento sarà trasmesso in streaming per consentire la partecipazione di studenti e ricercatori che non potranno essere fisicamente in sala.
Guardando oltre la singola giornata, le attività del programma Neapolis 2500 accompagneranno la città verso il venticinquesimo anniversario con una serie di workshop, mostre e hackathon dedicati alla scienza applicata. L’obiettivo dichiarato è mantenere accesa l’attenzione sulle potenzialità del territorio e alimentare un circuito di collaborazione stabile tra università, imprese e società civile. Chi parteciperà al talk di settembre avrà l’occasione di contribuire alla definizione di linee guida condivise, utili a trasformare idee promettenti in risultati tangibili per la salute, l’ambiente e l’economia regionale.
