L’affermazione più recente dell’Università di Roma Tor Vergata dimostra come la formazione in Farmacia, quando coniuga pratica, ricerca e respiro internazionale, possa imporsi come modello di riferimento per tutto il Paese.
Un traguardo basato su ricerca, didattica e visione globale
Il verdetto diffuso dalla classifica Censis 2025/2026 non lascia spazio a dubbi: il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia dell’Università di Roma Tor Vergata conquista la prima posizione assoluta tra gli atenei italiani della disciplina, grazie a un punteggio complessivo che premia rigore scientifico, articolazione didattica e servizi agli studenti. Il programma, interamente erogato in lingua inglese, è concepito per fornire competenze teoriche avanzate, ma soprattutto per trasformare l’aula in un laboratorio di esperienze pratiche capace di riprodurre fedelmente le dinamiche che attendono i futuri professionisti in contesti clinici, industriali e regolatori.
Questa leadership si fonda su un percorso di studi recentemente rivisto: il curriculum, ora a marcata vocazione professionalizzante, integra scienze di base, tecnologia farmaceutica e conoscenze trasversali indispensabili a operare nella cosiddetta ‘Farmacia dei Servizi’. Laura Di Renzo, coordinatrice del corso, ha guidato la trasformazione affinché gli studenti acquisiscano, oltre agli aspetti farmaceutici tradizionali, competenze in digitalizzazione, ricerca clinica, innovazione tecnologica e strategia europea del farmaco. L’obiettivo è formare una figura capace di dialogare con pazienti, enti regolatori e industria, in un mercato che evolve con rapidità e pretende competenze multidisciplinari di alto profilo.
La voce del Rettore: soddisfazione e nuove sfide
La premiazione non rappresenta un punto di arrivo, sostiene il rettore Nathan Levialdi Ghiron, bensì l’avvio di una fase ancora più ambiziosa. Il vertice nazionale in Farmacia si accompagna, ricorda il Rettore, a risultati di rilievo nelle aree economiche, politico-sociali e della comunicazione, dove l’ateneo registra performance di vertice in base alla dimensione e al territorio. Il valore di questa classifica, spiega, risiede nell’aver riconosciuto la capacità dell’università di coniugare eccellenza formativa e impatto sociale, un binomio che resterà cardine delle future politiche accademiche.
Nel panorama complessivo dei grandi atenei statali, Tor Vergata occupa l’ottava posizione con un punteggio di 84,8 su 100: un risultato che, a detta della governance, certifica la tenuta dell’istituzione in termini di didattica, servizi e strutture. Il riconoscimento si colloca all’interno di un percorso decennale di investimenti che ha visto crescere laboratori, biblioteche, campus e piattaforme digitali; investimenti divenuti ancor più strategici dopo la spinta verso modalità di insegnamento ibride e tecnologie di simulazione avanzata, elementi sui quali l’ateneo intende capitalizzare per restare competitivo nel medio periodo.
Internazionalizzazione come pilastro strategico
Un indice in particolare conferma la vocazione estroversa dell’ateneo: l’internazionalizzazione, voce che la graduatoria Censis premia con 83 punti su 100 e un terzo posto tra i grandi atenei. Il corso di Farmacia, proposto sin dall’origine in inglese, è la manifestazione più evidente di questa apertura, ma il risultato è frutto di una rete ampia di accordi con università straniere, centri di ricerca, istituzioni sanitarie e agenzie regolatorie che rendono l’esperienza degli studenti autenticamente globale, sia sul piano scientifico sia su quello culturale.
Sotto la guida di Laura Di Renzo, il Dipartimento favorisce programmi Erasmus, doppi titoli e scambi short term che consentono di trascorrere fino a diciotto mesi all’estero senza ritardi sulla carriera accademica. Una scelta che moltiplica le prospettive professionali: conoscenza di procedure regolatorie internazionali, pratica in laboratori di eccellenza, interazione con compagini industriali multinazionali. Gli studenti si confrontano con sistemi sanitari diversi, apprendendo a modulare le competenze in funzione di normative, contesti culturali e modelli di business differenti, attitudine ritenuta cruciale dai recruiter di settore.
Un percorso che apre le porte al lavoro
La capacità di coniugare studio e impiego si riflette nell’indicatore di occupabilità: Tor Vergata si colloca al sesto posto, con un punteggio di 97 su 110, tra gli atenei di pari dimensione. Il corso di Farmacia partecipa attivamente a questo risultato, predisponendo tirocini in ospedali, farmacie territoriali, aziende farmaceutiche e istituti di ricerca. Grazie a convenzioni con imprese nazionali e internazionali, più della metà dei laureati riceve proposte di lavoro ancor prima di discutere la tesi, mentre gli altri, secondo i dati interni, impiegano in media pochi mesi per entrare nel mercato.
Un ulteriore atout occupazionale risiede nell’allineamento del percorso formativo con la nuova strategia farmaceutica per l’Europa. L’integrazione di moduli dedicati alla digital health, alla farmacovigilanza e alle tecnologie di produzione avanzata consente ai laureati di presentarsi alle selezioni con un bagaglio competitivo. In un settore in continua trasformazione, la flessibilità cognitiva e l’attitudine al problem solving diventano la migliore assicurazione. Non a caso, recruiter di multinazionali e di startup biotech hanno intensificato la loro presenza alle career week universitarie per individuare talenti in grado di guidare progetti di ricerca e sviluppo o di supportare l’ingresso di nuovi farmaci nel mercato.
Risultati oltre la Farmacia: politiche, comunicazione ed economia
Se il primato in Farmacia ha rubato la scena, la classifica Censis evidenzia come altre anime disciplinari dell’ateneo non siano da meno. Nell’area politico-sociale e della comunicazione, l’Università di Roma Tor Vergata è seconda a livello nazionale e prima nel Centro-Sud, confermando la posizione dell’anno precedente. I corsi di Scienze della comunicazione, Scienze dell’amministrazione e delle Relazioni internazionali e il programma in Global Governance offrono percorsi che uniscono analisi teorica e applicazioni pratiche, aiutando gli studenti a interpretare fenomeni globali attraverso strumenti di economia, diritto, sociologia e digital media.
Riscontri altrettanto significativi provengono dalla Scuola di Economia. Le lauree magistrali guadagnano la quarta posizione a livello nazionale, mentre i corsi triennali si attestano al quinto posto. Limitando l’analisi ai soli atenei di grandi dimensioni, Tor Vergata conquista addirittura la vetta dell’area economica, risultato dovuto a un equilibrio fra rigore metodologico e forte orientamento alle competenze spendibili sul mercato. Laboratori di data analytics, incubatori di startup e una fitta rete di partnership con banche, società di consulenza e organismi internazionali rafforzano la reputazione di queste lauree, rendendole un passaggio quasi obbligato per chi aspira a ruoli manageriali o di ricerca applicata.
Riflessioni sul futuro dell’Ateneo
Guardando al prossimo biennio, la governance individua tre direttrici di consolidamento: potenziamento della ricerca interdisciplinare, ulteriori investimenti in digitalizzazione e ampliamento delle collaborazioni internazionali. Il riconoscimento del ranking, pur prestigioso, viene interpretato come un invito a mantenere alta l’attenzione su inclusione, sostenibilità e trasferimento tecnologico. L’università punta a sviluppare programmi congiunti che mettano in relazione Farmacia, Economia e studi socio-politici, nella convinzione che le sfide globali richiedano competenze integrate. Trasformare questi traguardi in opportunità concrete per studenti, docenti e territorio rappresenta, nelle parole dei vertici, il passaggio fondamentale per rendere l’ateneo un riferimento costante nel panorama accademico nazionale.
Parallelamente, l’Ateneo intende rafforzare le attività di orientamento e di supporto psicologico, consapevole che il benessere degli studenti costituisce un fattore determinante per la riuscita accademica. Verranno potenziati gli spazi di studio, le iniziative di mentoring tra pari e i workshop dedicati all’imprenditorialità, con un’attenzione particolare alle nuove esigenze di una generazione abituata a muoversi tra piattaforme digitali, apprendimento esperienziale e mobilità internazionale. Tor Vergata mira così a consolidare una comunità inclusiva, capace di attrarre talenti da tutta Europa e di restituire al territorio competenze, creatività e impegno civico.