Ancora una volta il tempo concede all’Italia soltanto una breve tregua: il passaggio di un veloce impulso instabile dal Nord Europa abbasserà i termometri di qualche grado, ma subito dopo un’enorme bolla d’aria desertica riporterà la calura su tutto il Paese, con massime destinate a sforare i 40 °C in diverse aree meridionali.
Il fronte scandinavo che sfiora l’Italia
Un cuneo d’aria fresca in discesa dalla Svezia si prepara a lambire la Penisola, interessando dapprima le regioni di nord-est. Lorenzo Tedici, meteorologo di iLMeteo.it, spiega che l’assetto circolatorio tipico del XXI secolo consente al fronte di raggiungere rapidamente il Trentino-Alto Adige, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, dove tra mercoledì pomeriggio e la nottata si attendono rovesci a macchia di leopardo, localmente accompagnati da colpi di vento. Le temperature potranno calare fino a 4-5 °C rispetto ai giorni precedenti, ma il refrigerio durerà pochissimo.
Lo stesso impulso viaggerà poi verso sud, toccando Romagna, Marche, Abruzzo e parte del Lazio entro giovedì. Gli effetti saranno più evidenti dove la pioggia riuscirà a insistere per qualche ora, restituendo per un momento l’atmosfera “mite” degli anni Sessanta: uno scenario che riporta alla memoria il 16 luglio 1969, quando il clima mediterraneo era ben più indulgente. Tuttavia, si tratterà di un ricordo fugace: a poche ore dal passaggio piovoso le isoterme torneranno rapidamente a risalire.
Temporali intermittenti e calo termico contenuto
Nella giornata di mercoledì 16, le precipitazioni risulteranno più frequenti sul Triveneto, mentre sul resto del Nord e su gran parte del Centro il sole continuerà a dominare, mantenendo condizioni di afa. Di sera, i rovesci potranno estendersi in forma irregolare fino alla Pianura Padana orientale, ma senza apportare accumuli rilevanti. Nel complesso, il quadro termico resterà ancora sopra le medie, nonostante il lieve ridimensionamento dei valori diurni.
Giovedì 17, gli ultimi scrosci interesseranno la Romagna e, a seguire, le fasce adriatiche centrali. Qualche cella temporalesca sconfinerà fino in Molise e nel nord della Puglia, ma il resto del Sud continuerà a sperimentare cieli sereni e temperature elevate. L’illusione di un ristoro più duraturo svanirà rapidamente: il Mediterraneo resta infatti privo di veri sbarramenti alla risalita d’aria subtropicale, condizione che rende efemeri questi affondi instabili d’origine nordica.
L’imminente rimonta dell’alta pressione africana
Dal primo mattino di venerdì 18, il campo di alta pressione africana si espanderà di nuovo, riportando tempo stabile e soleggiato da Torino a Palermo. Le massime torneranno a sfiorare i 35 °C al Nord, specialmente in Emilia, mentre sulle regioni centrali si raggiungeranno picchi di 36 °C. Al Sud le punte maggiori, con valori fino a 38 °C tra Sicilia orientale e Puglia interna, preparano la strada a un weekend che promette di essere rovente per l’intera Penisola.
Entro sabato e domenica, la bolla subtropicale consoliderà la propria influenza: la colonnina di mercurio salirà oltre i 40 °C su numerose zone pianeggianti meridionali, con Foggia, Matera e Catania destinate a toccare punte di 42 °C all’ombra nella giornata di lunedì. Il caldo intenso non risparmierà nemmeno il resto d’Italia, dove l’afa diventerà il compagno inevitabile delle ore notturne, rendendo difficoltoso il recupero fisiologico. In simili condizioni, l’invito alla cautela resta imprescindibile, specie per le categorie più fragili.
Lo scenario possibile dalla terza decade di luglio
Dalle simulazioni odierne emergono segnali incoraggianti per la settimana successiva: a partire da martedì 22 luglio, l’Anticiclone delle Azzorre potrebbe riprendere stabilmente posizione sul bacino mediterraneo. Se la proiezione verrà confermata, la sua natura meno rovente rispetto alla controparte africana porterà un quadro termico più sopportabile, con massime comprese tra 30 e 32 °C lungo tutta la dorsale peninsulare. Ciò consentirebbe di vivere un finale di mese dalle caratteristiche finalmente “normali” per la stagione.
In attesa di verificare l’evoluzione, resta però l’esigenza di fronteggiare l’imminente “fiammata” africana. Le autorità sanitarie raccomandano idratazione costante, limitazione delle attività all’aperto nelle ore più calde e particolare attenzione agli anziani e ai bambini. Solo a ridosso della terza decade potremmo assaporare una parentesi quasi fresca, un ritorno al clima che molti ricordano come più equilibrato e tollerabile, prima di scoprire quale volto mostrerà l’estate nella sua parte conclusiva.