Con un investimento ulteriore di 600 milioni di dollari, il gruppo Webuild accresce il proprio impegno nell’ambiziosa rinascita di Diriyah Square, polo culturale e commerciale alle porte di Riyadh. L’annuncio segna un passaggio chiave nella trasformazione dell’area che ospita il sito Unesco di At-Turaif.
Dettagli dell’affidamento e nuova fase dei lavori
Il nuovo incarico, integralmente assegnato a Webuild, vale circa 600 milioni di dollari e rientra nel cosiddetto «Package 3 Finishing and MEP». L’accordo prevede la realizzazione delle finiture e degli impianti elettromeccanici di oltre settanta edifici, insieme a spazi pubblici concepiti secondo i principi dell’architettura Najdi. In questa porzione di Diriyah Square si svilupperà una superficie di circa 365.000 metri quadrati, interamente pedonale, destinata a ospitare attività di retail e lifestyle di alto profilo. Grazie a questa tranche, il valore cumulato delle commesse affidate dalla Diriyah Company al gruppo negli ultimi anni raggiunge quota due miliardi di dollari.
Prima di questo annuncio, Webuild aveva già avviato opere cruciali per il complesso, a partire dal parcheggio sotterraneo multipiano capace di accogliere 10.500 vetture: un’infrastruttura assegnata nel 2022 e ormai oltre la soglia del 55 per cento di completamento. In parallelo sono in corso gli interventi strutturali relativi ai Package 3, 6 e 7, tasselli che, una volta combinati con le nuove finiture, daranno forma all’intero distretto pedonale. L’obiettivo è consegnare un cuore urbano moderno, ma radicato nella tradizione architettonica saudita, che attragga visitatori e investimenti da tutto il mondo.
La decisione di concentrare le funzioni commerciali in uno scenario completamente pedonale, protetto dal traffico veicolare, rientra in una visione più ampia di rigenerazione urbana promossa dal Regno. Il layout dei percorsi, la scelta dei materiali e la distribuzione delle aree verdi sono studiati per ricreare la vivacità dei tradizionali souq, garantendo al contempo standard internazionali in termini di sostenibilità e comfort climatico. Il risultato atteso è un ambiente dove la storia dialoga con i servizi contemporanei senza soluzione di continuità.
Sessant’anni di progetti e un portfolio in continua espansione
Il rapporto fra Webuild e l’Arabia Saudita affonda le radici nel 1966, anno in cui il gruppo avviò le prime attività nel Paese. Da allora sono stati completati oltre novanta interventi, spaziando dalla costruzione di infrastrutture civili alla realizzazione di impianti per la gestione dell’acqua. Questa esperienza pluridecennale consente all’azienda di muoversi con sicurezza all’interno di un mercato complesso, valorizzando competenze ingegneristiche riconosciute a livello internazionale. La conoscenza delle specificità climatiche, geologiche e normative locali è diventata un vantaggio competitivo irrinunciabile.
Tra le iniziative in corso spiccano la linea ad alta velocità Connector, destinata a cambiare il paradigma della mobilità nazionale, e l’imponente sistema di tre dighe con relativo lago d’acqua dolce previsto per Trojena. Allo sviluppo residenziale di Sang Villas a Riyadh si affianca l’impegno nella dissalazione, settore in cui la controllata Fisia Italimpianti porta in dote soluzioni tecnologiche avanzate. Questi progetti, ognuno con scale e criticità differenti, testimoniano la capacità del gruppo di operare in ambienti logistici e climatici estremi senza perdere di vista l’efficienza dei costi.
Il curriculum storico comprende opere che hanno segnato il paesaggio urbano del Regno: la Orange Line della metropolitana di Riyadh, la più estesa dell’intera rete inaugurata lo scorso novembre; il premiato grattacielo Kingdom Center; oltre settanta strutture sanitarie di ultima generazione; e l’impianto di dissalazione Shuaibah-3, tuttora tra i più performanti al mondo. Questi risultati fungono da solida piattaforma su cui poggiano le ambizioni future della società, ponendo Webuild al centro dell’attenzione di investitori e istituzioni, che la considerano un interlocutore privilegiato per iniziative di elevata complessità ingegneristica.
Diriyah tra patrimonio Unesco e futuro sostenibile
La scelta di trasformare Diriyah, situata a nord-ovest di Riyadh, in un hub culturale e commerciale di riferimento parte dalla presenza del sito Unesco di At-Turaif. Il masterplan mira a tutelare l’eccezionale valore storico del complesso, al contempo integrandolo in un contesto urbano capace di attrarre residenti, turisti e operatori internazionali. La pedonalizzazione di ampie porzioni del quartiere e la definizione di spazi pubblici polifunzionali rappresentano strumenti concreti per rinsaldare il tessuto sociale e favorire una fruizione inclusiva. Il risultato atteso è un equilibrio virtuoso tra conservazione del patrimonio e creazione di nuove opportunità economiche per la popolazione locale.
L’Amministratore Delegato Pietro Salini ha evidenziato come il nuovo pacchetto di lavori costituisca un tassello irrinunciabile di un progetto giudicato «iconico» per tutto il Regno. Secondo il manager, l’intervento genera benefici tangibili non soltanto in termini di occupazione, ma anche per l’indotto culturale e turistico: aspetti che si riflettono direttamente sulla qualità della vita delle comunità locali. La sua dichiarazione rimarca la volontà di accompagnare il Paese in un percorso di crescita che coniughi modernità infrastrutturale e rispetto della tradizione.
Con l’avvio del nuovo pacchetto, l’impegno di Webuild nel quadrante nord-occidentale di Riyadh si consolida ulteriormente: alle finiture degli edifici si affiancano le opere strutturali già in corso e il parcheggio sotterraneo multipiano da 10.500 posti auto, attualmente realizzato oltre la metà. L’insieme degli interventi, oggi valutato intorno ai due miliardi di dollari, pone le basi per un distretto interamente pedonale, in cui spazi commerciali e pubblici si armonizzano con la tradizione architettonica Najdi e con la presenza del vicino sito Patrimonio dell’Umanità.