Profumo di erbe, candele accese e vecchi incantesimi tornano a impregnare l’aria: il seguito di Amori & Incantesimi è ufficialmente realtà e le zie Jet e Fran stanno preparando i loro intrugli.
Il rientro trionfale delle zie Owens
Per chi ha custodito per anni il DVD consumato del film del 1998, la notizia ha il sapore di una pozione ben riuscita. Dianne Wiest, due volte premiata con l’Oscar, rinfila il cappello a punta di zia Jet Owens mentre Stockard Channing, indimenticata Rizzo di Grease, rispolvera i nastri di zia Fran Owens. Il loro ritorno non è semplice fan-service; è un tassello necessario per quel tono ironico e spiazzante che ha reso iconica la prima pellicola. Vederle di nuovo all’opera promette scompiglio, sarcasmo delicato e quella saggezza antica che solo le zie sanno elargire. Sarà il loro tempismo a tenere insieme la nuova avventura, ricordandoci che la magia vera vive nei dettagli quotidiani.
Non sfugge a nessuno che siano passati diversi decenni da quando Jet e Fran hanno lasciato cadere sale intorno alla casa, e proprio l’inevitabile scorrere del tempo diventa la chiave narrativa di questo capitolo. Attraverso gli occhi delle due eccentriche signore, il film commenterà con leggerezza l’età che avanza e la continua necessità di reinventarsi, pur restando fedeli alle proprie radici. Come si convive con un secolo di segreti accumulati negli scaffali? Forse con lo stesso sorriso sornione con cui si mescolano petali di rosa e tequila in un bicchiere incantato. Gli spettatori potranno così ritrovare una confidenza domestica immediata, quasi fosse una visita a casa di vecchi parenti.
Bullock e Kidman, legame indissolubile con la magia
Hanno attraversato generi, premi e decenni di carriera, ma per Sandra Bullock e Nicole Kidman il richiamo delle sorelle Owens resta impossibile da ignorare. In conferenza, Bullock ha parlato di un “ritorno alle origini”, mentre Kidman ha definito il progetto «la strada giusta da percorrere ora». Non si tratta di nostalgia passeggera: la loro alchimia sullo schermo continua a funzionare come un incantesimo ben calibrato. Esiste forse coppia più credibile di due streghe che litigano, ridono e si proteggono con un solo sguardo? Il sequel punta proprio su questo rapporto profondo, pronto a risuonare con un pubblico che, negli anni, si è rivisto nelle loro risate notturne e nei loro errori di cuore.
Il materiale di riferimento scelto, il romanzo The Book of Magic firmato da Alice Hoffman, permette di esplorare la maturità di Sally e Gillian senza snaturarle. Sarà curioso vedere come la maledizione familiare verrà declinata oggi, alla luce di relazioni più consapevoli e di un contesto sociale mutato. Quante nuove regole dovrà rispettare l’amore quando il destino sembra sempre pronto a presentare il conto? Tra dialoghi frizzanti e momenti di intensa complicità, Bullock e Kidman promettono di raccontare sorellanza, perdono e desiderio di libertà con la stessa spontaneità che ha consacrato il cult.
Dietro le quinte: le promesse della produzione
La voce più autorevole, fra le mani guidate dalla regia ancora avvolta nel mistero, è quella della produttrice Denise DiNovi. Sin dalle prime riunioni, DiNovi ha insistito su un concetto semplice: «non serve reinventare la ruota». Tradotto, lo spettatore potrà aspettarsi il medesimo mix di romanticismo, umorismo nero e quotidianità incantata che ha reso unico Amori & Incantesimi. Tuttavia, il sequel non ignorerà la distanza temporale: ambientazioni, costumi e persino le dinamiche di villaggio si aggiorneranno, mantenendo però quell’atmosfera a metà tra il New England sognato e il realismo magico su cui gravita l’intera saga.
La tabella di marcia fissa l’uscita nel 2025, senza ancora specificare il mese. Un’attesa, questa, che potrebbe trasformarsi in argomento di conversazione per chi vive la pellicola come un rituale autunnale da condividere con amici e cioccolata fumante. Riusciranno cast e troupe a consegnare in tempo l’opera compiuta? Le riprese, garantisce la produzione, rispetteranno la cronologia dei romanzi, accennando così ai figli delle protagoniste e al futuro della stirpe. Un impegno che impone rigore storico alla scenografia, ma anche quella delicatezza necessaria a non deludere i fan che, in tanti anni, hanno trasformato la casa Owens in un luogo dell’anima.
Il retaggio della maledizione Owens
Al centro della saga permane l’antico incanto che condanna ogni uomo innamorato di una donna Owens a una fine prematura. Una condanna tanto romantica quanto crudele, capace di trasformare ogni flirt in atto di coraggio. Il film del 1998 usava la maledizione come metafora della paura di lasciarsi andare: ora, con le protagoniste cresciute, l’allegoria si arricchisce di nuove sfumature. Che cosa significa tutelare il proprio cuore quando si è imparato, a caro prezzo, che l’amore può costare la vita? Questo interrogativo, lasciato volutamente aperto, promette di muovere la trama verso territori emotivi più complessi.
Oltre al tema dell’amore in pericolo, il sequel affronterà il desiderio di interrompere cicli tossici tramandati di generazione in generazione. Se nel primo capitolo Sally e Gillian cercavano soltanto di sopravvivere, ora potranno passare all’azione con una consapevolezza nuova, forse spinti proprio dalle lezioni impartite dalle amatissime zie. Tra candele profumate di lavanda e notturne danze scalze in cucina, la storia punterà a ricordare che la vera magia è scegliere ogni giorno la vita che si vuole vivere, anche quando la tradizione sembra voler chiudere tutte le porte.