Basteranno 4 milioni di dollari—più qualche centesimo per la burocrazia—per trasferirsi nella dimora più leggendaria dei comics? La nuova trovata promozionale di I Fantastici 4: Gli Inizi presenta il Baxter Building come se fosse davvero in vendita, scatenando curiosità, ironia e un’irresistibile ondata di click.
Il “tour” che nessuno si aspettava
La clip diffusa sui social—e fintamente impaginata sul portale immobiliare più famoso d’America—trasforma un semplice annuncio in una passerella trionfale. Senza mai citarli apertamente, i copywriter insinuano che le quattro camere da letto e altrettanti bagni siano progettati per ospitare personalità fuori dal comune. I 400 metri quadrati di superficie, illustrati con planimetrie animate, diventano il palcoscenico ideale per Reed Richards quando prova nuovi gadget, per Sue Storm quando reclama un po’ di pace, per Johnny quando serve un soffitto abbastanza alto da non bruciare le tende e per Ben Grimm quando cerca porte rinforzate che resistano alla sua proverbiale stretta.
Tutto è condito da un umorismo volutamente rétro: la voce fuori campo elenca prestazioni «all’avanguardia e al contempo intramontabili», come se il design dei mitici anni Sessanta avesse fatto pace con le luci al neon di un futuro ancora da scrivere. Alle spalle, lo skyline di New York lascia intravedere la sagoma dell’Excelsior Launch Pad – piattaforma di lancio riservata alle fughe cosmiche – mentre un pulsante animato invita a “prenotare” subito la visita virtuale. Chi potrebbe resistere a un open house che promette di veder comparire la Torcia Umana tra il corridoio e il salotto?
Una casa, un laboratorio, un manifesto di futuro
Al netto delle battute promozionali, ciò che balza agli occhi è la minuziosa ricostruzione scenografica. I piani superiori del Baxter Building ospitano laboratori modulabili, dove microscopi a levitazione magnetica convivono con velivoli d’ispirazione aerospaziale. ReedTech, la firma fittizia che sigla ogni macchinario, racconta più di mille trailer l’indole geniale di Mister Fantastic. Gli oggetti di scena rievocano l’immaginario di inizio Space Age: superfici lucide, valvole a vista, pulsanti oversize. Esplorare questi spazi significa respirare la stessa ambizione che spinse i primi astronauti verso l’ignoto.
Non è solo tecnologia. La descrizione ufficiale insiste sulla componente domestica: un barbecue integrato in una cucina hi-tech, capace di accendersi al tocco di un comando vocale; l’assistente robotico H.E.R.B.I.E., pronto a passare dal calcolo balistico alla preparazione del caffè; vetrate panoramiche che aprono la scena sull’Hudson e sul traffico dei taxi gialli. Più in basso, la sede della Future Foundation testimonia la volontà della squadra di restituire al mondo le scoperte fatte fra quelle mura. L’idea è chiara: essere supereroi non basta, occorre trasformare la scienza in un bene condiviso.
John Malkovich: un’assenza diventata sorpresa
Nel gioco di specchi fra realtà e finzione, la notizia che ha riacceso le discussioni è il rientro in elenco di John Malkovich. Il suo nome, comparso in un primo momento e poi sparito dalle comunicazioni ufficiali, torna ora al centro del comunicato stampa diffuso da Disney/Marvel Studios. Il tam-tam dei fan aveva già ipotizzato un taglio in sala montaggio del Red Ghost, complice la totale assenza di frame nei trailer successivi. Il silenzio promozionale, più che un indice di marginalità, potrebbe celare un colpo di scena calibrato per la platea del primo weekend.
A distanza di poche ore dall’annuncio, forum e social si popolano di domande: quanto spazio avrà davvero il personaggio? È stata la reazione delle proiezioni di prova a convincere i produttori a giocare la carta Malkovich come sorpresa last-minute, o si tratta semplicemente di una scelta di marketing per proteggere un twist narrativo? Per ora nessuno svela la risposta, e il magnetismo un po’ inquietante dell’attore resta appeso, come una promessa, alla stessa ragnatela di misteri che avvolge il film.
Tra Galactus e Silver Surfer: il peso di una minaccia cosmica
Sullo sfondo di un’estetica retro-futuristica che mixa carte da parati psichedeliche e motori a fusione, il plot di I Fantastici 4: Gli Inizi non fa sconti al pathos. Reed Richards, Sue Storm, Johnny Storm e Ben Grimm si trovano a combattere nientemeno che Galactus, divoratore di mondi interpretato da Ralph Ineson. L’umanità intera pende dalla loro capacità di tenere unita la famiglia proprio quando le crepe personali minacciano di incrinarne la coesione. Che valore ha la salvezza del pianeta, se a saltare è il legame che rende possibile la vittoria?
Accanto al titano intergalattico spicca la figura ambigua di Silver Surfer, portata in scena da Julia Garner. Araldo, discepolo, forse vittima della stessa entità che serve, il surfista d’argento incarna quel confine sottile tra fede e ribellione. La regia pare giocare su riflessi metallici e contrasti cromatici per restituire la sua presenza quasi mitologica. Quando il riflesso della tavola attraversa il cielo sopra Manhattan, persino le luci dei cartelloni pubblicitari sembrano spegnersi per rispetto.
Verso l’uscita del 23 luglio: Parigi come trampolino
Una volta tanto, gli spot non monopolizzano Los Angeles. Il cast di I Fantastici 4: Gli Inizi ha scelto Parigi come tappa di lancio internazionale, portando conferenze stampa, fan-meet e photocall lungo la Senna. Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn ed Ebon Moss-Bachrach mescolano sorrisi e battute, consapevoli di trovarsi all’apice di un tour de force promozionale che culminerà il 23 luglio con l’uscita italiana. La capitale francese, con i suoi boulevard illuminati, offre lo sfondo perfetto a una campagna che celebra ottimismo scientifico e glamour pop.
Cosa aspettarsi nei prossimi giorni? Tra talk-show, interviste esclusive e nuove clip, l’hype continua a crescere. Il pubblico italiano ha già segnato la data in agenda, sperando che la versione doppiata mantenga intatto il mix di ironia e sense of wonder promesso dalle immagini. Intanto, curiosare nella scheda Zillow del Baxter Building resta il passatempo ideale per ingannare l’attesa: c’è chi ingrandisce ogni screenshot alla ricerca di Easter egg, chi calcola il mutuo necessario, e chi, semplicemente, sogna di accendere quella griglia interna senza bruciare il soffitto di casa.