Un rombo preistorico scuote il botteghino americano, ma il weekend lungo del 4 luglio offre molto di più: fra monoposto impazzite, draghi in carne e ossa, astronauti riluttanti e zombie instancabili, il panorama cinematografico di inizio luglio mette sul piatto cifre da capogiro e qualche clamorosa delusione.
F1, la corsa di Brad Pitt rallenta ma non perde grip
La pellicola motoristica guidata da Brad Pitt scende dal gradino più alto, ma resiste con determinazione. Al secondo fine settimana l’incasso somma altri 26 milioni, portando il totale nordamericano a 109,5 milioni. Il dato spicca perché il film non appartiene a un franchise pre-esistente e si rivolge soprattutto a un pubblico adulto, dunque meno incline alle uscite festive. L’eroe in tuta ignifuga, richiamato al volante per addestrare l’esordiente interpretato da Damson Idris, continua a coinvolgere gli appassionati di motori e non solo, dimostrando che la passione per la Formula 1 sa parlare anche al grande schermo.
Sul mercato internazionale l’opera accelera ulteriormente, sfiorando i 294 milioni complessivi. Non è sorprendente che si vociferi già di un seguito: dopotutto, chi non vorrebbe rivedere Pitt fra pistoni bollenti e sorpassi al cardiopalma? La domanda sorge spontanea: assisteremo presto a un nuovo giro di pista cinematografico? In attesa di conferme, le performance globali collocano il progetto nel ristretto club dei titoli originali capaci di trasformarsi in evento estivo.
Dragon Trainer live-action, il volo continua malgrado la discesa
Il reboot in carne e ossa di Dragon Trainer arretra al terzo posto, ma il respiro di Sdentato resta ardente. Con ulteriori 11 milioni nel weekend, il film interpretato da Gerard Butler, Mason Thames e Nico Parker porta il bottino domestico a 224 milioni. Il pubblico, stregato dai draghi fotorealistici, continua a riempire le sale, facendo lievitare il totale mondiale fino a 517 milioni. Numeri così suggeriscono che la formula “fantasia + nostalgia” funziona ancora, soprattutto quando è sorretta da effetti speciali di ultima generazione e da un racconto che non tradisce l’anima dell’originale animato.
Ma non è tutto: sommando i ricavi dei giorni feriali, l’avventura mette da parte altri 19,4 milioni, superando con agilità la soglia dei 200 milioni nazionali in meno di tre settimane. Una doppia contabilità che fa discutere gli analisti, i quali oscillano fra la stima prudente di 454,4 milioni globali e quella più ottimistica già vicina ai 520. Qualunque cifra si prenda a riferimento, resta il fatto che il live-action di casa DreamWorks ha conquistato il pubblico estivo con la stessa naturalezza con cui Hiccup conquista la fiducia del suo drago.
Il ruggito di Jurassic World – La Rinascita domina il botteghino
Contro ogni pronostico cauto, Jurassic World – La Rinascita esplode in sala e riscrive le previsioni. Il nuovo capitolo targato Universal Pictures, diretto da Gareth Edwards e ravvivato dall’arrivo di Scarlett Johansson e Jonathan Bailey, incassa 91,5 milioni nello scorso fine settimana festivo, toccando i 147 milioni complessivi in patria grazie a 4.308 schermi e a una media per sala superiore ai 21 mila dollari. Il pubblico ha premiato un cocktail di avventura, effetti visivi spettacolari e nuova linfa narrativa, ponendo in secondo piano le recensioni tiepide della vigilia.
All’estero il film ha debuttato in 82 mercati, compresa la Cina, dove i dinosauri hanno artigliato 41,5 milioni da 65 mila schermi, di cui 760 in formato IMAX. La somma globale vola oltre 318,3 milioni. “Risultato straordinario”, ha sintetizzato Jim Orr, responsabile della distribuzione domestica della major, sottolineando come l’estate chieda proprio storie ampie, leggere e perfettamente confezionate. Ed è difficile dargli torto: il fascino dei rettili giganti non sembra voler decadere, anzi, si rinnova di generazione in generazione con un vigore che molti franchise possono solo invidiare.
Elio, la nuova scommessa Pixar non decolla
Nonostante l’accoglienza critica positiva, Elio continua a vivere un percorso in salita. Nel terzo fine settimana si aggiungono appena 5,7 milioni, portando l’incasso domestico a 55 milioni. Il racconto del timido ragazzino scambiato per ambasciatore dell’umanità presso civiltà aliene affascina i recensori, ma non riesce a imporsi su un pubblico saturo di offerte. Forse la concorrenza estiva ha alzato troppo l’asticella?
Il budget d’animazione, stimato in 150 milioni, pesa come un macigno su performance internazionali che faticano a superare i 96 milioni. Analisti e appassionati si interrogano sulle strategie dello studio: è solo un passo falso o il segnale di una crisi creativa più profonda? Intanto, i conti parlano chiaro: recuperare l’investimento appare un obiettivo assai lontano, e l’iconica lampada Luxo Jr. deve reinventarsi per tornare a brillare.
28 Anni Dopo, gli zombie di Boyle mordono ancora
Chiude la top five 28 Anni Dopo, primo capitolo della nuova trilogia affidata alla regia di Danny Boyle e alla sceneggiatura di Alex Garland. La pellicola incassa altri 4,6 milioni, toccando quota 60,2 milioni sul territorio nazionale. I non-morti, più veloci e rabbiosi che mai, confermano di avere ancora un pubblico fedele, desideroso di brividi e adrenalina. Il film dimostra come l’horror possa reggersi su idee solide e non solo su grandi marchi blasonati.
Il numero che attira l’attenzione è però quello globale: oltre 125 milioni in cassa a fronte di un budget di 60 milioni. Un vantaggio che mette in sicurezza l’intero progetto e consente agli autori di pianificare i capitoli successivi con relativa tranquillità. Alla luce degli ottimi risultati, la domanda è inevitabile: fino a dove si spingerà questa nuova ondata di zombie ipercinetici? Il pubblico, a giudicare dagli incassi, è pronto ad accompagnarli ovunque.