Il ritorno dell’instabilità atmosferica sconvolge il Nord Italia: Lombardia in allerta arancione, otto regioni limitrofe in stato di guardia gialla, mentre il Sud resta ostaggio di temperature africane oltre i 34 gradi. Temporali violenti, grandinate e raffiche fino a 100 km/h incombono su un Paese già provato dall’ondata di calore record.
Un caldo senza precedenti prepara il terreno all’instabilità
Negli ultimi giorni l’Italia settentrionale ha attraversato una delle sue pagine climatiche più incandescenti, con termometri schizzati fino a 7-8 gradi sopra le medie stagionali. Questo surplus termico, oltre a rendere l’aria irrespirabile, ha aumentato drasticamente la quantità di vapore acqueo presente in atmosfera. L’aria calda trattiene più umidità e, di conseguenza, immagazzina energia potenziale: quando giunge un innesco, la liberazione di tale energia avviene in modo repentino, dando vita a nubi torreggianti capaci di trasformarsi in sistemi temporaleschi di rara intensità.
Il meteorologo Mattia Gussoni sottolinea come questo contesto sia ‘combustibile ideale’ per fenomeni estremi. L’arrivo di un flusso instabile in quota, veicolato da un ciclone collocato tra Isole Britanniche e Scandinavia, incontrando l’atmosfera surriscaldata del Nord Italia, agisce da scintilla. Il risultato atteso è una rapida destabilizzazione dell’intera colonna d’aria, con la formazione di nubi a sviluppo verticale che possono estendersi per 10 o 12 chilometri. Tali strutture sono in grado di ospitare vortici interni – i cosiddetti mesocicloni – che imprimono rotazione e contribuiscono a generare precipitazioni violente.
Regioni sotto allerta: dal Nord-Ovest al Nord-Est la mappa del rischio
La Protezione Civile ha diramato per oggi una allerta arancione in Lombardia, indicatore di probabili criticità diffuse sul territorio. Contestualmente, è stata attivata la allerta gialla per temporali su Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e su ampia parte di Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna. Ciò significa attenzione ai corsi d’acqua minori, ai sottopassi e alle zone recentemente colpite dalla siccità, dove il terreno impermeabilizzato fatica a drenare la pioggia improvvisa, accrescendo il rischio di allagamenti e smottamenti.
Non è soltanto la pioggia a destare preoccupazione. I modelli previsionali suggeriscono la possibilità di supercelle, giganteschi complessi temporaleschi ruotanti che possono originare grandine di grosse dimensioni e violente raffiche discendenti. Questi colpi di vento, noti come downburst, possono superare i 90 chilometri orari, abbattendo alberi, danneggiando tetti e compromettendo la circolazione stradale e ferroviaria. L’evoluzione di tali celle è rapida e spesso imprevedibile, rendendo necessaria una costante vigilanza da parte dei centri di monitoraggio e della popolazione locale residente.
Un’Italia divisa: temporali al Nord, sole cocente al Centro-Sud
Mentre le regioni settentrionali fanno i conti con i nubifragi, l’anticiclone di matrice africana continua a dominare il Centro e il Sud, includendo le due grandi isole. Qui le giornate restano in prevalenza serene, con temperature che nelle ore centrali raggiungono e talvolta superano i 35 gradi. La sensazione di afa, alimentata dall’umidità che il mare rilascia in quota, rende particolarmente onerosa la vita quotidiana, specie a bambini, anziani e soggetti fragili. I consigli restano quelli di evitare l’esposizione diretta nelle ore più calde e idratarsi costantemente.
La coesistenza di due scenari meteorologici così antitetici – temporali severi al Nord e caldo persistente al Sud – enfatizza la complessità dell’attuale fase sinottica. Il fronte instabile, spinto dal vortice nord-atlantico, trova sbarramento nei rilievi appenninici, mentre a sud di questa linea di demarcazione permane un campo di alta pressione robusto. Gussoni ammonisce che, finché persisterà il contrasto tra masse d’aria tanto differenti, episodi estremi continueranno a riproporsi. L’estate 2025, dunque, prosegue nel segno di un’Italia spaccata in due, costretta a convivere con condizioni meteorologiche agli antipodi.