Sarà un’estate movimentata per Canale 5: l’arrivo in sequenza di due quiz iconici scuote la fascia preserale, mentre l’ormai storica striscia satirica di Antonio Ricci sceglie di prendersi una pausa più lunga del previsto, ripartendo soltanto in autunno.
Un access prime time tutto da scoprire
Dalla sera di lunedì 14 luglio i telespettatori troveranno nell’access Gerry Scotti con La Ruota della Fortuna. La rete sposta il programma in una fascia strategica, pronta a sfruttare l’energia estiva per testare un formato che, pur arrivando dagli anni Novanta, promette di presentarsi sotto una luce completamente rinnovata. Nuovo studio, orchestra dal vivo e un finale inedito: tre elementi destinati a far parlare il pubblico e a misurare subito l’impatto di questa versione 2025. C’è curiosità, ma anche un interrogativo: l’audience dell’ora di cena premierà davvero la scommessa?
Il passo successivo arriva soltanto sette giorni dopo. Lunedì 21 luglio, subito prima del telegiornale della sera, ecco Sarabanda. Il quiz musicale guidato da Enrico Papi abbandona temporaneamente le edizioni vip e riparte in modalità “non famosi”, affidandosi all’immediatezza dei concorrenti comuni. L’essenza rimane la stessa, a cominciare dalla frenetica “sfida del 730”, trenta secondi per indovinare sette brani. In un periodo dell’anno in cui il pubblico cerca intrattenimento leggero, la scelta di puntare su due titoli tanto riconoscibili invita a scommettere sull’effetto nostalgia. È una mossa calcolata oppure un azzardo coraggioso?
Un ritorno in grande stile per La Ruota della Fortuna
La nota di Mediaset parla chiaro: il game show di origini americane non si limiterà a riproporre la meccanica tradizionale della ruota che gira. La produzione ha allestito un set completamente ridisegnato, capace di integrarsi con una live band pronta a sottolineare in tempo reale colpi di scena e risposte azzeccate. Il pubblico in studio, da semplice cornice, diventa parte integrante del racconto: applausi, cori e commenti dal vivo amplificano l’atmosfera di festa. L’obiettivo è restituire quel senso di spettacolo collettivo che la televisione generalista sa ancora offrire, soprattutto quando si tratta di un format amatissimo da più di una generazione.
E poi c’è l’inedito finale. Pochi dettagli sono trapelati, ma la promessa è quella di aggiungere un extra game, un’ultima prova studiata per aumentare la suspense proprio a ridosso del TG5. La curiosità è alle stelle: quale meccanismo si nasconderà dietro questo colpo di scena conclusivo? Riuscirà il nuovo segmento a trasformarsi in un tormentone estivo, replicando il successo degli storici “passa la parola” e “gira la ruota”? Il pubblico avrà modo di scoprirlo già dalla prima settimana di messa in onda, e i social – lo sappiamo – non tarderanno a far sentire la loro voce.
Il rinvio sorprendente di Striscia la Notizia
La vera scossa, però, riguarda Striscia la Notizia. Dopo trentasette stagioni consecutive al via in autunno, il telegiornale satirico slitta a novembre. È la prima volta che accade, e il segnale lanciato dal Biscione è inequivocabile: la rete vuole prendersi il tempo di riflettere, rinnovare, sperimentare. Qualcuno si è chiesto se fosse un semplice riempitivo estivo a spingere il cambiamento; la risposta è arrivata dalla stessa azienda, che parla di “profonde evoluzioni” in linea con il percorso di modernizzazione dell’intero palinsesto.
Il comunicato ufficiale sottolinea “totale sintonia” fra Pier Silvio Berlusconi e Antonio Ricci. Non un passo indietro, dunque, ma una pausa strategica per ridisegnare ritmo, contenuti e forse persino assetto scenico del format. Del resto, innovare un marchio con quasi quarant’anni di storia significa mantenere lo spirito originale senza rinunciare a nuovi linguaggi. Novembre diventa quindi una data-chiave, ideale per rilanciare la trasmissione in un contesto di palinsesto ormai rodato dalle prove estive. Il pubblico aspetta, e l’aspettativa – si sa – può diventare la miglior alleata degli ascolti.
Le parole di Pier Silvio Berlusconi
«Per evolvere bisogna sperimentare», ribadisce l’amministratore delegato di Mediaset. In poche righe, il manager sintetizza la filosofia di fondo: testare le novità già dall’estate significa mettersi in gioco quando la platea è più volatile, ma anche quando il margine di correzione è maggiore. Una mossa che ricorda la tradizione delle “anteprime” di un tempo, quando le reti pubbliche verificavano i format in seconda serata prima di promuoverli nella fascia nobile. Oggi lo scenario è diverso, bombardato dallo streaming e dal multitasking degli utenti, ma il concetto resta valido: rischiare per crescere.
Il numero uno del Biscione definisce Striscia la Notizia «un pezzo di storia della televisione», confermando l’intenzione di tutelare la trasmissione senza ingessarla. Il rinvio diventa quindi il capitolo zero di un restyling più ampio, destinato a prendere forma davanti alle telecamere tra settembre e ottobre per poi esplodere all’inizio di novembre. E se l’operazione dovesse funzionare, potrebbe aprire la strada a un ripensamento complessivo dell’access prime time Mediaset anche per gli anni a venire.
Nuovo orario per Paperissima Sprint
Nel frattempo Paperissima Sprint cambia casella: dal preserale di Canale 5 migra su Italia 1, alle 13:50, subito dopo Sport Mediaset. La scelta è arrivata «di comune accordo con Antonio Ricci», come sottolinea la rete. L’obiettivo? Rafforzare la fascia del primo pomeriggio sul canale giovane del gruppo, laddove il pubblico in cerca di leggerezza trova abitualmente cartoni animati e sitcom internazionali. Portare video amatoriali e gag al posto dei Simpson potrebbe spiazzare all’inizio, ma l’intento è offrire un contenuto familiare che accompagni il pranzo con una risata.
Questa ricollocazione rientra nella logica di sperimentazione estiva: spostando format consolidati in slot insoliti, l’editore raccoglie dati preziosi sul comportamento del pubblico. Se la mossa funzionerà, la prossima stagione potrebbe riservare ulteriori aggiustamenti. E se anche non dovesse andare come previsto, l’esperimento avrà comunque prodotto informazioni utili per calibrare l’offerta di intrattenimento leggero nei mesi caldi dell’anno. L’estate, insomma, diventa un laboratorio a cielo aperto.
Sarabanda si accende nel preserale
Il passaggio di Sarabanda nel preserale sfida uno slot complesso, spesso occupato da format collaudati o talent in replica. Enrico Papi torna in scena consapevole di giocarsi la carta della memoria: i campioni storici, le sigle orecchiabili, i jingle rimasti nella testa di chi seguiva il programma negli anni d’oro. Ma la produzione promette una veste “totalmente rinnovata”. Tradotto: grafica più dinamica, ritmi serrati, qualche aggiustamento alla gara per adattarla al gusto del 2025. L’attesa maggiore riguarda i nuovi campioni, al centro di storie personali e sfide a eliminazione diretta che – nelle intenzioni – dovrebbero tenere alta la tensione giorno dopo giorno.
Il cuore rimane la musica, con la “sfida del 730” a dare il colpo di scena finale. Trentasei note per indovinare sette brani non sono uno scherzo, nemmeno per i più esperti. Nel giro di mezzo minuto può cambiare tutto: vittoria schiacciante, ribaltone last minute o clamoroso blackout di memoria. Proprio su questa incognita punta la produzione per fidelizzare il pubblico nelle settimane centrali di luglio e agosto. Ed è facile immaginare come le performance dei concorrenti finiranno in pochi istanti sui social, generando coro di commenti e – perché no – qualche meme di stagione.
In definitiva, il palinsesto estivo di Canale 5 si presenta come un mosaico di tradizione e sperimentazione. La rete mette alla prova pezzi di storia del suo intrattenimento, dilata i tempi di lavorazione di un’icona come Striscia la Notizia e sposta titoli rodati in fasce insospettabili. Sarà il pubblico a decidere se coraggio ed esperienza formeranno la combinazione vincente. E, come sempre, l’ultima parola arriverà dallo share.