La spinta del noleggio continua a farsi sentire nell’intero comparto automobilistico italiano: nei primi sei mesi del 2025 quasi una vettura su tre è stata immatricolata da operatori del renting, con un’accelerazione che conferma i segnali emersi a inizio anno e ribadisce l’importanza strategica di questo canale per il mercato nazionale.
Una quota che sfiora il 35% e ridisegna il mercato
Il primo semestre di quest’anno ha visto il noleggio raggiungere il 33,8% delle immatricolazioni complessive, percentuale che sfiora idealmente la soglia psicologica del 35% e che, di fatto, significa che un’auto nuova su tre entra in circolazione attraverso contratti di renting. Questo dato, frutto dell’analisi congiunta di ANIASA e della società di ricerca Dataforce, evidenzia come la mobilità pay-per-use sia ormai parte determinante dell’ecosistema automotive. Il segmento ha saputo consolidare gli indizi positivi raccolti nel primo trimestre, sostenuto da un progressivo miglioramento dell’offerta e da una crescente disponibilità di modelli aggiornati alle più recenti normative sulle emissioni.
La performance del secondo trimestre ha ulteriormente rafforzato il bilancio annuale, grazie a un recupero del 10,4% nelle immatricolazioni di vetture rispetto allo stesso periodo del 2024, in netta controtendenza con la flessione registrata lo scorso anno. Auto e veicoli commerciali leggeri hanno beneficiato di una congiuntura favorevole che ha coinvolto sia il canale corporate sia la clientela privata, contribuendo a colmare il divario precedente e a riportare il comparto su un percorso di crescita solida e sostenuta.
Le diverse traiettorie di lungo e breve termine
Il noleggio a lungo termine ha archiviato la prima metà dell’anno con un progresso dell’8,43%, confermandosi la formula preferita da aziende e professionisti che prediligono la pianificazione pluriennale dei costi di mobilità. Nonostante l’impatto delle nuove regole sui fringe benefit, che hanno indotto molte imprese a rinviare il rinnovo delle flotte per evitare maggiori oneri fiscali, la domanda resta vivace. In parallelo, il noleggio a breve termine, spinto dal turismo e dal graduale ritorno alla mobilità business in presenza, ha fatto segnare un balzo del 16,06%, dimostrando un dinamismo superiore alle attese degli operatori di settore.
Tuttavia, se si esclude l’apporto delle società captive – direttamente controllate dai costruttori e responsabili del principale incremento di volumi – il quadro cambia sensibilmente: le immatricolazioni delle altre società di renting risultano in calo di circa 16% rispetto ai primi sei mesi del 2024. Il rallentamento è imputabile soprattutto alla prudenza degli fleet manager, frenati dall’incertezza normativa e dall’inasprimento delle aliquote sui benefit aziendali. Da qui l’auspicio diffuso che la prossima Legge di Bilancio 2026 possa riconsiderare l’attuale disciplina, consentendo al noleggio di riprendere il ruolo di acceleratore del ricambio del parco circolante, con riflessi positivi su sicurezza ed emissioni.
Il commento di Alberto Viano, presidente ANIASA
Il presidente Alberto Viano ha sottolineato come la crescita del renting sia «totalmente trainata dalle captive, le cui strategie rispecchiano non solo la domanda del mercato, ma anche le politiche commerciali delle case madri». L’esponente di ANIASA ha evidenziato che, tolto questo contributo, «il resto del comparto è penalizzato da una normativa sui fringe benefit che sta rallentando il rinnovo delle flotte e, di conseguenza, il ringiovanimento del parco auto nazionale».
Viano ha poi rivolto un invito alle istituzioni affinché nella stesura del documento programmatico per la prossima Manovra economica si intervenga su una disciplina «che rischia di depotenziare il ruolo del noleggio come strumento per innalzare gli standard di sicurezza e ridurre le emissioni». Il presidente ha inoltre ricordato che la flessione degli acquisti privati rende ancora più urgente una revisione delle regole, per evitare che l’intero settore automotive perda ulteriore slancio in un momento di trasformazione cruciale.
I modelli preferiti dagli operatori
Nel segmento delle autovetture noleggiate a lungo termine resta in vetta Fiat Panda, che si conferma regina di praticità e contenimento costi. Alle sue spalle troviamo BMW X1, Citroën C3 e Renault Clio, modelli che rispondono a esigenze differenti in termini di stile, dotazioni e consumo, ma accomunati da un rapporto qualità-prezzo premiato dalle flotte aziendali. Queste scelte segnalano una crescente attenzione alla sostenibilità degli investimenti e al comfort di guida.
Sul fronte dei veicoli commerciali leggeri, il primato spetta al Fiat Doblò, seguito da Fiat Ducato, Fiat Scudo, Ford Transit e, in chiusura di classifica, ancora Fiat Panda nella sua versione Van. La varietà di proposte risponde alle più diverse necessità di carico, percorrenza urbana o extraurbana e flessibilità operativa, confermando quanto il noleggio resti una leva essenziale per assicurare alle imprese mezzi efficienti senza immobilizzare capitale in acquisto diretto.