Nel pieno della stagione più rovente, i frutti estivi diventano un alleato prezioso: gustosi, ricchi d’acqua e capaci di reintegrare i sali persi con il sudore, come ricorda il nutrizionista Ciro Vestita.
Acqua e sali minerali, la coppia vincente quando il termometro sale
Bere molto resta fondamentale, ma una semplice borraccia non basta a compensare le perdite di magnesio, potassio e degli altri micronutrienti che se ne vanno insieme al sudore. Inserire nella dieta porzioni generose di frutta fresca equivale a un integrazione naturale, priva di additivi, che unisce ristoro e salute. Non è soltanto una questione di gusto: l’idratazione proveniente da cibi ricchi di acqua consente all’organismo di assorbirla con gradualità, riducendo il rischio di disidratazione improvvisa e crampi muscolari. Ecco perché, nelle giornate torride, il nutrizionista consiglia di portare in tavola un ventaglio variegato di frutti maturi, privilegiando quelli con apporto zuccherino moderato se si devono tenere d’occhio glicemia o peso.
Un altro aspetto da non trascurare riguarda la caloria “intelligente”. I frutti estivi offrono un’energia rapida ma bilanciata dall’elevata presenza di fibre e acqua, fattori che prolungano il senso di sazietà. Consumandoli a colazione o come spuntino pomeridiano, si evita di ricorrere a snack industriali troppo ricchi di sodio o grassi saturi. Non si tratta di demonizzare altre fonti di nutrienti, bensì di scegliere alimenti che, in questa fase dell’anno, risultano fisiologicamente più adatti alle esigenze dell’organismo, messo alla prova dalle alte temperature.
Anguria: piacere rinfrescante e protezione per le vie urinarie
Tra i protagonisti dell’estate spicca l’anguria, capace di fornire al corpo un abbondante carico di acqua e antiossidanti. Ogni fetta rilascia carotenoidi e licopene, sostanze che aiutano a limitare l’azione dei radicali liberi, mentre il contenuto di potassio favorisce il mantenimento di una corretta pressione sanguigna. Il medico sottolinea inoltre l’effetto lenitivo che il frutto esercita sulla prostata grazie alla sua natura altamente diuretica, agevolando la depurazione delle vie urinarie senza ricorrere a integratori sintetici.
Il valore nascosto nell’albedo
La parte bianca, quella a contatto con la buccia, viene spesso scartata perché priva di dolcezza; eppure proprio lì si concentrano steroli vegetali in grado di contrastare la colesterolemia e di abbassare l’acido urico. Piccole quantità dell’albedo, consumate regolarmente, possono dunque rivelarsi un gesto semplice ma significativo per chi vuole tenere sotto controllo i livelli ematici di colesterolo. Un sapere noto sin dai tempi di Lorenzo il Magnifico, tanto che una celebre strada fiorentina, l’attuale via Ricasoli, venne anticamente ribattezzata “via del Cocomero” a celebrazione delle sue virtù terapeutiche.
Albicocche: un sostegno in più per la sideremia femminile
Dolci, arancioni e ricche di betacarotene, le albicocche offrono un supporto inaspettato alle giovani donne che necessitano di innalzare i livelli di ferro. Pur non contenendo ferro in quantità rilevanti, favoriscono l’aumento della sideremia grazie alla sinergia di vitamine e carotenoidi che ne potenziano l’assorbimento intestinale. Consumate fresche, o in forma di purea senza zuccheri aggiunti, rappresentano un’opzione leggera e saziante nelle pause di metà mattina o come dessert pomeridiano.
Un altro pregio di questo frutto riguarda la sua digestionabilità. Polpa tenera, buccia sottile e fibra solubile permettono di inserirlo persino in diete delicate senza appesantire. La sua dolcezza naturale, non eccessiva, consente inoltre di ridurre gradualmente l’uso di zuccheri raffinati in yogurt o cereali, seguendo così un percorso alimentare orientato al gusto ma anche al benessere a lungo termine.
Mirtilli e bacche selvatiche, difesa naturale per vescica e microcircolo
Piccoli, scuri e concentrati di benefici: i mirtilli meritano un capitolo a parte per il loro contenuto di mirtilene, sostanza che riduce la capacità di virus e batteri di aderire alle pareti della vescica. Il nutrizionista mette però in guardia: nelle forme acute di cistite l’antibiotico resta imprescindibile, mentre le bacche esercitano un ruolo di supporto nella prevenzione delle recidive. Integrare una manciata di mirtilli nella dieta quotidiana non significa soltanto proteggere l’apparato urinario, ma anche dare sollievo al microcircolo grazie alla ricchezza di antociani, i pigmenti che danno il colore blu-violaceo.
Lamponi, ribes, more e gelsi condividono la medesima densità di micronutrienti. Il loro profilo a basso contenuto di zuccheri li rende ideali come complemento a colazioni proteiche o insalate estive, regalando un tocco di colore e un surplus di vitamine senza incidere in modo eccessivo sull’apporto calorico. Inserirli nelle routine alimentari di tutta la famiglia è un modo semplice per incrementare antiossidanti e sostanze antinfiammatorie, favorendo una dieta varia e gustosa.
Conclusione: un’estate più leggera, un organismo più protetto
Coltivare l’abitudine di portare in tavola frutti di stagione significa creare un programma di “integrazione naturale” che risponde, in maniera puntuale, alle esigenze dell’organismo sotto il sole. Acqua, minerali, fibre e antiossidanti agiscono in sinergia per scongiurare disidratazione, spossatezza e piccoli disagi legati al caldo, restituendo energia e vitalità. Un gesto quotidiano, semplice quanto intuitivo, che riporta in primo piano la forza della natura quando il termometro continua a salire.