Profumi di limone e la brezza marina di Capri accompagnano chi, attraversando la Piazzetta, trova riparo tra i pergolati verdissimi di Campanella by Quattro Passi. Qui, la tradizione locale si veste di contemporaneità grazie alla mano dello chef tre stelle Michelin Fabrizio Mellino, regalando un’esperienza gastronomica che ammalia in egual misura turisti e capresi.
L’eleganza discreta di un giardino caprese
Tra le fronde di agrumi e bouganville, il ristorante si annida all’interno del Pazziella Garden & Suites, boutique hotel diretto con gusto dal general manager Alfonso Saraco. Chi arriva da via Fuorlovado o preferisce la passeggiata elegante di via Camerelle raggiunge facilmente questo angolo di quiete, a pochi passi dalla piazzetta più fotografata del Mediterraneo. Il giardino, curato nei minimi dettagli, invita a pranzare al sole oppure a concedersi, al calar della sera, la brezza che sale dal mare, regalando ore di convivialità avvolte da profumi di erbe aromatiche.
Sedersi a uno dei tavoli in pietra bianca significa vivere due momenti distinti e altrettanto seducenti: il pranzo, illuminato da riflessi azzurri, predilige piatti vivaci e vellutati che dialogano con la luce intensa; la cena, invece, approfitta della frescura serale per spingersi verso sapori ancora più compiuti e avvolgenti. In entrambe le occasioni, l’ambiente racconta Capri senza caricature, alternando ceramiche dipinte a mano, cuscini color corallo e un servizio puntuale ma mai invasivo, capace di far sentire ogni ospite al centro di una piccola, curatissima oasi.
Un manifesto culinario tra identità e innovazione
Alla base del progetto c’è un’alleanza solida tra la visione creativa dello chef Fabrizio Mellino, insignito di tre stelle Michelin, e l’imprenditorialità raffinata di Francesco Naldi, Ceo del Pazziella. La loro intenzione è chiara: valorizzare le materie prime del territorio e la loro stagionalità, senza nostalgie sterili né slanci fine a sé stessi. Ne scaturisce un percorso di cucina che affonda le radici nella memoria campana, ma si esprime con tecniche puntuali e leggerezze contemporanee, pensate per un pubblico internazionale esigente.
In ogni proposta del menu si legge un doppio registro: da un lato la memoria di ricette familiari che evocano pranzi domenicali vista mare, dall’altro una scrittura gastronomica che predilige sensibilità estetica e pulizia gustativa. La fettuccina alle Nerano, ad esempio, mantiene l’intensità morbida delle zucchine e del provolone fino a sposare un’aria leggera che ne alleggerisce la consistenza; la caprese dal cuore caldo gioca con temperature e consistenze opposte restituendo un dessert che sa di storia ma anche di sorpresa.
Il percorso gastronomico: icone capresi e guizzi contemporanei
La carta si sviluppa come un itinerario che attraversa simbolicamente i luoghi più riconoscibili dell’isola. Ecco allora I Faraglioni trasformati in un’interpretazione di pesce azzurro e profumi di scoglio, capaci di evocare l’orizzonte frastagliato che si intravede dal giardino. La Sogliola, servita in filetti sottilissimi e marinata con agrumi locali, si fa portavoce di una semplicità solo apparente, perché in realtà nasconde una cottura di grande precisione che restituisce carne succosa e sapida al punto giusto, invitando i commensali a gustarla quasi sussurrando, per non disperdere aromi.
Il capitolo dei dolci prosegue lo stesso racconto, ma lo declina con toni più giocosi. La Caprese dal cuore caldo rivisita l’iconica torta isolana: all’esterno rimane l’inconfondibile crosta al cioccolato e mandorle, all’interno esplode un’anima morbida di cioccolato fondente che si offre al cucchiaio come un abbraccio inatteso. Accanto, una riduzione di limone femminello, appena amara, ricorda le terrazze agrumate circostanti e bilancia la ricchezza del boccone, completando un finale che sfuma tra nostalgia e audacia contemporanea, capace di lasciare il palato pulito e la mente colma di immagini mediterranee.
Una brigata affiatata e un servizio che racconta l’isola
La regia di Mellino si concretizza grazie a una squadra giovane e altamente preparata. In cucina comanda con piglio sicuro il resident chef Angelo Fumeto, cui spetta il compito di tradurre quotidianamente le ricette in gesti precisi. Al suo fianco, il sous chef Aniello Guerriero si occupa delle preparazioni più delicate, mentre la chef de partie Anna Durante veglia sulla pasticceria e sulle guarnizioni. Il risultato è un meccanismo oliato, dove ogni dettaglio, dalla consistenza di una crema al taglio millimetrico di un crudo, contribuisce all’armonia complessiva.
In sala, l’accoglienza è orchestrata dal maître Angelo Romano, volto sorridente che riconosce gli habitué e allo stesso tempo fa sentire i nuovi ospiti immediatamente a proprio agio. Il suo percorso di abbinamenti permette ai piatti di esprimere appieno identità e carattere, spaziando tra etichette campane e referenze internazionali. Chi desidera un aperitivo o un after dinner, invece, può affidarsi al barman Marco Gunetti: il suo cocktail signature “Il Conte a Napoli” gioca con note amare e agrumate, perfette per prolungare il piacere della serata nel verde discreto del P Garden Lounge Bar.
Tempistiche flessibili per vivere Capri a ogni ora
Il ritmo della giornata al Campanella è calibrato per adattarsi alle abitudini estive degli ospiti che, spesso, alternano bagni di sole, gite in barca e passeggiate tra boutique. Il ristorante apre per il pranzo alle 12.30 e rimane operativo fino alle 15.00, fascia in cui la luce dorata valorizza i colori dei piatti e permette di godere appieno del giardino. Dopo quest’orario, una selezione snack proposta dal P Garden Lounge Bar concede spuntini saporiti e leggeri, ideali per chi rientra da una nuotata o vuole semplicemente ricaricare le energie.
Quando il cielo si tinge di rosa e il fruscio delle foglie annuncia la sera, la cucina riapre alle 19.30 per la fascia più romantica della giornata. Fino alle 22.30, la brigata serve piatti che si arricchiscono di sfumature più intense, pensati per essere gustati con calma, accompagnati dal canto lontano delle cicale e dal leggero tintinnio dei calici. È il momento ideale per chiudere una giornata caprese, lasciando che sapori, profumi e ricordi si fondano in un’unica, appagante sensazione di benessere.