Siena si risveglia con l’annuncio che il Palio di Provenzano non correrà oggi: la corsa slitta a domani, giovedì 3 luglio 2025, dopo che la pioggia ha reso impraticabile l’anello di tufo in Piazza del Campo.
Il segnale della bandiera verde e la decisione irrevocabile
Quando sulla trifora del Palazzo Comunale è comparsa la bandiera verde, tutti hanno capito che la scelta era ormai definitiva. Con quel gesto codificato dai secoli, la sindaca Nicoletta Fabio ha ratificato il rinvio, seguendo la linea di massima prudenza dettata dal regolamento. Il simbolo cromatico, semplice e inequivocabile, ha rimbalzato in pochi minuti tra i vicoli, svuotando di speranze le migliaia di contradaioli e turisti assiepati fin dall’alba nelle postazioni migliori. La sicurezza dei cavalli e dei fantini resta la priorità assoluta, al di là di ogni altra considerazione.
La prima cittadina lo aveva preannunciato con fermezza già nella riunione mattutina: se la pioggia avesse reso impossibile il Corteo Storico, si sarebbe automaticamente fermata anche la corsa. Parole nette, scandite di fronte ai Deputati della Festa e al dirigente dell’ufficio tecnico comunale, le figure chiamate a pronunciarsi sulla tenuta del tufo. Davanti a un temporale che ha allagato la pista in pochi minuti, non vi era margine per compromessi o tentativi azzardati: un Palio può attendere ventiquattr’ore, la vita di un cavallo no.
Una piazza in attesa tra sole cocente e temporale improvviso
Fino all’ora di pranzo la giornata sembrava promettere uno spettacolo perfetto. Il sole di luglio avvolgeva Piazza del Campo, i tamburi riecheggiavano nelle contrade e i turisti fotografavano senza sosta le bandiere multicolori. Poi, quasi a tradimento, nubi scure hanno coperto il cielo toscano, seguite da raffiche di vento e da un rovescio violento. In pochi attimi la conchiglia senese si è trasformata in un gigantesco catino d’acqua, costringendo la folla a cercare riparo sotto logge, tende e ombrelli improvvisati. Lo stupore ha lasciato spazio allo sconforto.
Accanto alle transenne soltanto un pugno di irriducibili ha resistito, convinto che il temporale potesse svanire in tempo per salvare l’evento. L’attesa, però, è stata vana: quando il tufo si impregna in profondità, servono molte ore di sole per restituirgli compattezza e aderenza. Così anche il sacrificio di chi ha sopportato ogni goccia per non arretrare di un centimetro si è rivelato inutile. La storia della Festa insegna che la prudenza, per quanto dolorosa, è sempre una vittoria sulla fatalità.
Le regole della Festa: sicurezza al primo posto
Il Regolamento del Palio disciplina con rigore le evenienze meteo. L’articolo dedicato alla sicurezza attribuisce al sindaco, ascoltato il parere tecnico, la facoltà di posticipare o cancellare sia le prove che la Carriera. Ogni decisione viene comunicata pubblicamente tramite bandiere: il bianco indica un semplice rinvio di qualche ora, il verde annuncia la soppressione e il rinvio al giorno seguente. Un linguaggio araldico che parla alla città prima ancora che le autorità prendano la parola.
Questa prassi non è un mero formalismo, ma l’esito di una cultura plurisecolare che tutela uomini e animali. L’esperienza dei contradaioli ricorda che un terreno viscido può innescare scivolate fatali, mentre un cavallo spaventato rischia di travolgere fantino e avversari. Ogni estate, quindi, si preferisce rimandare piuttosto che correre un pericolo e compromettere l’integrità di una tradizione tanto amata. In fondo, l’attesa di un giorno può rafforzare il senso di appartenenza e rendere la vittoria ancora più dolce.
Le dieci contrade al canape nella Carriera di luglio
Domani, condizioni permettendo, saranno in dieci a schierarsi sotto il canape. Al sorteggio del 25 maggio la sorte ha chiamato Lupa, Oca, Bruco, Valdimontone e Pantera a completare il lotto che corre di diritto a luglio: Tartuca, Chiocciola, Drago, Selva e Istrice. Ciascuna porta in pista cavalli selezionati nelle prove di addestramento, fantini scelti spesso all’ultimo respiro e strategie gelosamente custodite. Il rinvio concede ventiquattr’ore supplementari per affinare tattiche e, magari, cambiare monta.
La Carriera dedicata alla Madonna di Provenzano possiede un fascino particolare: per le contrade vincere questa corsa significa incastonare il proprio nome in un venerato tabernacolo collettivo. Ogni drappellone, dipinto da un artista diverso, è destinato a dominare le sedi di contrada per generazioni. Il tempo extra concesso dal meteo accende ancora di più la tensione: gli allenatori metteranno a punto gli ultimi dettagli, i capitani studieranno alleanze e rivalità, i rioni già pregustano l’eco dei tamburi che domani torneranno a vibrare.
Le parole della sindaca su una macchina organizzativa complessa
Nella conferenza di metà giornata la sindaca Fabio ha rivolto un ringraziamento ai dipendenti comunali, ai volontari e alle forze dell’ordine impegnati nel coordinamento di quella che definisce «una macchina complessa». I turni si susseguono senza sosta, la calura estiva rende ogni compito gravoso e, come ha ricordato lei stessa, «il Palio non è un semplice evento sportivo o turistico, ma l’espressione più profonda della nostra identità». La scelta di ridurre gli inviti istituzionali in favore di un approccio più culturale va letta in questa direzione.
Tra gli ospiti che avrebbero assistito oggi alla corsa figuravano personalità di peso, dal sottosegretario Patrizio La Pietra a diversi ambasciatori stranieri. Il rinvio li costringerà a rivedere l’agenda, ma la prima cittadina conta di accoglierli domani, tempo permettendo. In fondo, il Palio è un appuntamento capace di modellare gli impegni di ministri e diplomatici: a Siena, per un giorno, la diplomazia si piega alla voce antica dei tamburi.