Una manciata di minuti prima della mezzanotte del 2 luglio, la voce di Amadeus ha annunciato il nome vincente di Like a Star: il pubblico dello studio su Nove ha incoronato Adolfo Durante, maestro elementare mantovano, che si è aggiudicato i 50.000 euro in palio.
Il trionfo inaspettato di Adolfo Durante
“Che parabola romanzesca”, verrebbe da commentare ripensando alla strada percorsa da Adolfo Durante. A 58 anni, mentre molti coetanei pensano alla pensione, lui ha deciso di mettersi in gioco nel talent guidato da Amadeus, portando in scena la sua sconfinata devozione per Mina. Fin dalle audizioni ha ricreato quell’aria di grande concerto che soltanto la ‘Tigre di Cremona’ sa evocare. Mercoledì sera, davanti a trecento spettatori armati di telecomando-voto, ha incassato gli applausi più calorosi, superando in volata Rosy del Team Céline Dion e Valentino del Team Lucio Dalla.
Il momento clou è arrivato dopo una lunga maratona di esibizioni. Prima si erano affrontati nove concorrenti suddivisi in terzetti: un meccanismo semplice, ma spietato, che ammetteva alla fase decisiva soltanto il più votato di ogni gruppo. Ecco allora il terzetto finale, composto da Adolfo, Rosy e Valentino, inchiodato agli sgabelli in attesa del responso. Con la giuria tecnica – Elio, Serena Brancale e Rosa Chemical – ridotta al silenzio, la parola ultima è toccata alle trecento persone dello studio, una piccola arena che, in quell’applauso conclusivo, è apparsa enorme. L’emozione era palpabile, quasi fisica: bastava guardare i volti per capire che la scelta non sarebbe stata facile.
Una finale costruita col ritorno dei ripescati
Quella stessa serata, prima che si delineasse la rosa dei campioni, Like a Star ha regalato un colpo di teatro riaprendo le porte a sei artisti già eliminati. Sotto le luci, hanno rifatto capolino le squadre Vasco e Whitney Houston, insieme agli interpreti che omaggiano Adriano Celentano, Alessandra Amoroso, Michael Jackson e i Bon Jovi. Il tempo di riprendere fiato, un nuovo applauso, e l’atmosfera si è trasformata in un mini-festival nel festival, con chi fin lì si era visto chiudere la porta che ora sognava il ribaltone.
La peculiarità del format sta tutta qui: non è la solita gara di imitazioni, ma un atto d’amore verso l’artista del cuore. Ogni concorrente entra nel Team relativo al proprio idolo e, settimana dopo settimana, intreccia la sua voce con quella di un mito fino a farle coincidere. Non stupisce allora che il pubblico fatichi a discernere dove finisca la passione e dove cominci la performance. Nel caso di Adolfo, la pratica quotidiana accanto ai suoi alunni, abituati a sentirlo cantare “Grande, grande, grande” durante l’intervallo, ha affinato un timbro che al giudizio popolare è apparso più che convincente.
Gli ascolti e il cammino del programma
La sfida dell’Auditel, si sa, non concede sconti nemmeno nei mercoledì di luglio. Eppure la finale di Like a Star ha portato a casa 417.000 telespettatori, pari al 3,9 per cento di share. Numeri modesti se paragonati ai colossi generalisti, ma in crescita rispetto al debutto del 14 maggio, quando lo show non oltrepassò il 2,4 per cento. Un piccolo balzo che, nel linguaggio dei palinsesti, può valere un’intera stagione. A confortare Nove e Amadeus c’è anche un altro dettaglio: la concorrenza diretta con L’Isola dei Famosi, che proprio quella sera chiudeva i battenti su Canale 5.
Per il conduttore, reduce da stagioni di prime serate più affollate, la sfida su un canale giovane si è trasformata in laboratorio di format. Il premio di 50.000 euro, abbracciato da Adolfo Durante con evidente commozione, è diventato subito simbolo di una scommessa vinta. E adesso? Gli osservatori già si interrogano su una possibile seconda edizione: la storia del maestro di Mantova che canta Mina potrebbe aver acceso una scintilla capace di attrarre nuovi talenti e, perché no, nuovi sponsor. Se accadrà, lo scopriremo solo cantando.