Natale si tingerà di risate: Checco Zalone ha fissato per il 25 dicembre l’uscita di Buen Camino, il suo nuovo film distribuito da Medusa. L’annuncio, arrivato con una dose di ironia tipicamente zaloniana, promette di trasformare le feste in un appuntamento cinematografico da non perdere.
La strategia natalizia di Checco Zalone
Chi immaginava un calendario più tradizionale è rimasto sorpreso: Zalone ha scelto il giorno di Natale per intercettare il pubblico che, proprio in quel periodo, affolla le sale. «È il momento giusto per abbracciare chi esce da Avatar», scherza l’attore nel video registrato per gli esercenti presenti a Ciné – Giornate di Cinema di Riccione. Una battuta, certo, ma anche una mossa studiata. L’idea di sovrapporsi a un kolossal attesissimo fa parte di un piano preciso: approfittare dell’enorme afflusso di spettatori e proporgli subito un’alternativa tutta italiana, capace di far ridere e, al tempo stesso, raccontare qualcosa di noi. È un cortocircuito calcolato, quasi un invito ad uscire dalla fantascienza e tuffarsi in una comicità che tocca la quotidianità. Per le sale, la promessa è chiara: rinnovare la magia del Natale incrociando due pubblici diversi ma complementari.
Altrettanto studiato è il modo in cui Zalone ha presentato la pellicola ai professionisti del settore. Nel video mostrato a Riccione, il comico si rivolge direttamente agli esercenti con la sua consueta autoironia, ricordando i “bei tempi” in cui i suoi incassi permettevano di comprare case e macchine. Il monologo, condito da ammiccamenti e pause comiche, ha scatenato le risate della platea ma, più di ogni battuta, ha ribadito un concetto: la fiducia tra l’attore pugliese e gli esercenti rimane solida. Tutta l’operazione ruota attorno a un patto non scritto: tu credi in me, io porto pubblico nel tuo cinema. In un mercato affollato di uscite, la sicurezza di un titolo “zaloniano” a Natale è un argine prezioso per chi gestisce una sala.
Buen Camino: il ritorno della coppia Zalone-Nunziante
Dopo esperimenti con altri registi, Checco Zalone torna a farsi dirigere da Gennaro Nunziante, l’uomo che ha firmato molte delle sue hit al botteghino. È un ricongiungimento atteso dagli spettatori che associano il duo a un’ironia pungente ma mai gratuita, capace di leggere il Paese dal basso, attraverso personaggi apparentemente ingenui che finiscono con lo svelare le nevrosi collettive. Quando due autori trovano un linguaggio in comune, la distanza tra palco e pubblico si accorcia, e il risultato è un cinema che sembra parlare in tempo reale con chi guarda. La scommessa di “Buen Camino” è replicare questa alchimia, arricchendola di nuovi paesaggi e situazioni.
Il set, infatti, si sposterà tra Italia e Spagna, seguendo idealmente le tappe del celebre cammino verso Santiago de Compostela. Fin dal titolo – l’augurio che i pellegrini si scambiano lungo il percorso – si intuisce che il viaggio sarà al centro della trama. Ma, conoscendo il tocco di Zalone e Nunziante, il cammino avrà poco di mistico e molto di tragicomico. Se da un lato l’itinerario geografico offre scorci di Andalusia, Castiglia e piccoli borghi italiani, dall’altro diventa pretesto per un’esplorazione interiore: identità culturale, stereotipi e differenze generate da un’Europa unita solo sulla carta. Sarà un road-movie? Una satira sui pellegrini “Instagram-friendly”? Oppure una storia di amicizia inaspettata? Nulla è stato svelato, ma la curiosità cresce di tappa in tappa.
Una produzione ad ampio raggio
Dietro la cinepresa si muove una squadra robusta. Indiana Production, Medusa Film, Netflix e la neonata MZL condividono oneri e onori di un progetto che mira in alto, fin dalla prima battuta del ciak. Medusa, che curerà la distribuzione nazionale, ha già messo in moto la macchina promozionale, consapevole che un film di Zalone rappresenta un’enorme leva commerciale. La presenza di Netflix in coproduzione suggerisce prospettive internazionali e una possibile futura vita in streaming, ma senza intaccare la centralità dell’uscita in sala, vero cuore dell’operazione. Il modello che si delinea è ibrido: prima la sala a Natale, poi – in un secondo momento – la piattaforma globale, una sinergia che può ampliare il raggio d’azione ben oltre i confini nazionali.
Le riprese, in programma da luglio, impongono un calendario serrato: set itineranti, crew bilingue e una post-produzione lampo per arrivare puntuali all’appuntamento con il 25 dicembre. È una corsa contro il tempo, certo, ma anche la prova tangibile di quanto la squadra creda nel progetto. Ogni comparto – dalla fotografia ai costumi – si prepara a restituire sullo schermo la varietà di colori e culture attraversate. Gli addetti ai lavori parlano di «viaggio emotivo» e «commedia corale», ma nessuno si sbilancia sui dettagli. Una sola cosa è certa: il pubblico troverà sugli schermi un film rifinito, confezionato per le feste, pronto a mescolare grandi paesaggi e piccole grandi verità.
Cosa aspettarsi dalla trama
Di ufficiale, per ora, c’è solo il titolo. Il resto è avvolto da un riserbo quasi monastico. Eppure la carriera di Zalone ci suggerisce qualche indizio: l’attore-sceneggiatore ama raccontare la contemporaneità usando la lente dell’assurdo, mettendo a nudo tic e contraddizioni dell’italiano medio attraverso situazioni estreme ma riconoscibili. Immaginare “Buen Camino” come un diario di viaggio satirico non è azzardato; immaginarlo come una riflessione leggera sull’Europa che viaggia senza davvero mescolarsi, ancora meno. Ci sarà spazio per la musica? Per gli amori improbabili? Per le gag che diventano tormentoni? Conoscendo l’autore, la risposta è sì, e probabilmente arriverà in modi inaspettati.
Intanto, l’attesa diventa parte dello spettacolo. Ogni settimana spunta una voce: un cameo illustre, una location segreta, una canzone inedita. Nulla di confermato, tutto da scoprire. Ecco perché il pubblico è già in fibrillazione: la combinazione di mistero e familiarità funziona. Zalone non offre assaggi, preferisce far salire l’hype come si faceva un tempo, quando il trailer arrivava all’ultimo e rivelava soltanto il necessario. Non è anche questo, in fondo, un piccolo pellegrinaggio? Passo dopo passo, indizio dopo indizio, fino all’irripetibile arrivo in sala il 25 dicembre. Chi ha voglia di intraprendere il cammino può già segnare la data sul calendario: l’ultima tappa è a luci spente, davanti allo schermo, con le risate che scaldano più di qualsiasi camino natalizio.