È arrivato il momento dell’ultimo ciak: con un annuncio toccante, lo showrunner Eric Kripke ha confermato la fine delle riprese della quinta stagione di The Boys, capitolo conclusivo di una saga che ha ribaltato le regole dei supereroi e conquistato milioni di spettatori in tutto il mondo.
Il commosso addio al set
Nel suo messaggio diffuso sui social, Eric Kripke si mostra davanti a un set ormai silenzioso, ancora illuminato dalle luci di scena, ma già pronto a essere smontato. “È l’ultima volta che mi trovo qui”, confessa lo showrunner, sottolineando quel sapore agrodolce che accompagna ogni chiusura. La parola che ricorre di più è «gratitudine»: verso un cast che definisce “il migliore”, verso una troupe che ha reso possibile ogni scena esplosiva e, soprattutto, verso il tempismo che ha permesso alla serie di sbocciare quando il pubblico era pronto ad accoglierla. Quante volte, nella storia della televisione, capita di avere tutte queste condizioni perfette contemporaneamente?
L’addio non è soltanto l’atto di abbandonare quattro pareti di legno e metallo; è la chiusura di un laboratorio creativo in cui, per cinque stagioni, si è lavorato con intensità quasi artigianale. Kripke ricorda come, di solito, nella carriera di uno sceneggiatore si spera di centrare al massimo due fattori su quattro: un team affiatato, un materiale narrativo frizzante, una produzione audace e il momento storico adatto. Qui, incredibilmente, li hanno avuti tutti. Ecco perché il produttore ringrazia singolarmente i membri della “famiglia” di The Boys e, prima ancora del debutto del capitolo finale, promette ai fan uno spettacolo che non tradirà le aspettative.
Dal fumetto allo schermo: una corsa iniziata nel 2019
Quando nel 2019 il primo episodio arrivò sul principale servizio di streaming del colosso statunitense, in pochi immaginavano che The Boys avrebbe ridefinito il racconto dei supereroi. Ispirata al fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson, la serie mise subito al centro un gruppo di vigilanti disfunzionali decisi a smascherare i “supes” corrotti dalle multinazionali. Sullo schermo prese vita un ensemble impressionante: Karl Urban nei panni di Billy Butcher, Jack Quaid come Hughie, Antony Starr nel ruolo del terribile Patriota, affiancati da Erin Moriarty, Jessie T. Usher, Laz Alonso, Chace Crawford, Tomer Capone, Karen Fukuhara e Nathan Mitchell. Un cast corale che ha fatto della chimica il proprio superpotere.
Il successo non si è tradotto solo in numeri di visualizzazioni, ma anche in prestigiosi riconoscimenti di settore. Nel 2023 lo show ha conquistato un Emmy per il “miglior coordinamento degli stunt in una serie drammatica”, un premio che testimonia la cura quasi maniacale riservata alle sequenze d’azione. In totale, le nomination agli Emmy sono state sette, a conferma di come la provocatoria violenza visiva e l’ironia cupa di The Boys siano riuscite a convincere perfino i giurati più severi. Sul set ogni caduta acrobatica, esplosione o scazzottata è stata preparata con una precisione chirurgica, facendo convivere sangue finto e sicurezza reale.
Scrivere senza freni: cosa attenderci dal gran finale
Nel corso di un incontro con la stampa, tenutosi a dicembre 2024, Kripke ha confidato quanto sia liberatorio lavorare all’ultima stagione di una serie. Quando sai che non esiste un domani narrativo, ogni inibizione scompare, ha spiegato. Non c’è più necessità di “preservare” trame per il futuro: personaggi, conflitti e segreti possono essere spinti all’estremo, esplodere con la stessa forza di un ordigno narrativo. Questa consapevolezza ha guidato la writer’s room a firmare episodi che, promette il creatore, non conosceranno mezze misure: il presente è l’unico tempo che conta, e ogni scelta di sceneggiatura sarà definitiva.
Cosa significa, per il pubblico, questa “libertà assoluta” di cui parlano gli autori? Significa che nessun personaggio è al sicuro, che ogni alleanza potrà ribaltarsi in un istante e che i limiti del politicamente corretto verranno nuovamente messi alla prova. The Boys ha sempre vissuto su un equilibrio audace di satira pungente e spettacolo pirotecnico; ora, quel mix promette di superare se stesso. Dovremo forse prepararci a salutare eroi e antieroi che abbiamo amato o detestato? La risposta arriverà presto, quando il gran finale approderà sugli schermi e, con ogni probabilità, lascerà un’eco roboante nel panorama televisivo contemporaneo. Kripke lo ha già detto con una sincerità disarmante: “Non vedo l’ora che assistiate a ciò che abbiamo preparato”. Chi di noi non avverte già un brivido di curiosità?