In un calendario che da ventinove anni celebra l’etica nello sport, l’edizione 2025 del Premio Internazionale Fair Play Menarini si prepara a lasciare il segno, convocando a Firenze e Fiesole alcune fra le personalità più esemplari delle competizioni mondiali, guidate dall’intramontabile fuoriclasse portoghese Luís Figo.
Un’edizione impreziosita dal carisma di Luís Figo
Quando il nome di Luís Figo compare nell’elenco dei premiati, la storia del calcio europeo riaffiora in tutta la sua grandezza. Dallo Sporting Clube de Portugal, dove mosse i primi passi, fino agli anni di leadership al Barcellona, il fantasista lusitano ha sempre coniugato eleganza tecnica e rigore comportamentale. Il passaggio al Real Madrid, suggellato dal Pallone d’Oro 2000, lo ha proiettato nell’Olimpo dei fuoriclasse, permettendogli di contribuire alla conquista di trofei continentali e di due campionati spagnoli, conservando un’esemplare lealtà sportiva nonostante le pressioni dei vertici internazionali.
Il suo approdo all’Inter nel 2005 ha consolidato una parabola già luminosa: quattro scudetti consecutivi, una Coppa Italia e due Supercoppe nazionali lo hanno trasformato in emblema di professionalità nel campionato italiano. Con ben 127 presenze nella selezione portoghese, Figo ha guidato generazioni di compagni offrendo un modello di condotta che trascende il rettangolo di gioco. Proprio questa somma di talento, leadership e rispetto ha convinto la giuria a conferirgli un riconoscimento che premia l’uomo prima ancora del campione, riaffermando la centralità del fair play nell’agonismo moderno.
Una costellazione di talenti al servizio dell’etica sportiva
Accanto al fuoriclasse lusitano, la ventinovesima edizione accoglie un mosaico di eccellenze provenienti da discipline assai eterogenee. Spicca la presenza di Alessandro Costacurta, difensore che ha incarnato il calcio pulito con il Milan e con la Nazionale, insieme al capitano olimpico e mondiale del salto in alto Gianmarco Tamberi. Al loro fianco sfilano il doppio campione NBA Sasha Vujacic, la leggenda balcanica del salto in alto Blanka Vlasic e l’intramontabile fiorettista Arianna Errigo, testimoniando come il fair play abbracci tanto le arene di squadra quanto quelle individuali.
Non meno significative risultano le storie di Demetrio Albertini, faro dell’epoca d’oro del centrocampo italiano, e di Andy Díaz, fresco oro mondiale indoor nel triplo. Il judo affida il suo vessillo a Alice Bellandi, mentre la mezzofondista Nadia Battocletti porta in dote l’argento olimpico sui 10.000 metri. Il lancio del disco paralimpico trova una voce autorevole in Rigivan Ganeshamoorthy, e la cronaca motoristica ritrova la passione di Guido Meda. Ciascuno di questi interpreti condivide l’idea che la vittoria, se non è sostenuta dalla correttezza, risulta priva di risonanza morale.
La visione della Fondazione e il sostegno dei partner
Alla guida dell’evento, il Board della Fondazione Fair Play Menarini riconferma l’impegno a promuovere lo sport come veicolo educativo. Nelle parole di Valeria Speroni Cardi e di Filippo Paganelli risuona un messaggio chiaro: l’edizione 2025 esalta campioni capaci di imporsi sui palcoscenici più esigenti senza mai smarrire il contatto con i principi di lealtà e di rispetto. La scelta di onorare personalità tanto diverse, accomunate dalla stessa integrità, vuole ricordare alle nuove generazioni che la vera grandezza non è mai disgiunta dalla correttezza verso avversari, pubblico e istituzioni.
A garantire la realizzazione del programma intervengono partner istituzionali e aziendali che condividono la medesima visione etica. Il sostegno dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale si affianca alla partecipazione di Sustenium, Frecciarossa, Estra e Adiacent: realtà che, seppur differenti per natura e settore, convergono nel credere allo sport quale linguaggio universale di inclusione. Grazie a tale sinergia, la cerimonia del 2 e 3 luglio fra Firenze e Fiesole potrà offrire non soltanto momenti spettacolari, ma anche un’occasione di riflessione collettiva sui valori che dovrebbero presiedere ogni competizione.