Dopo una votazione quasi unanime, l’Associazione nazionale genitori persone con autismo rinnova la fiducia a Giovanni Marino, avviando così un nuovo quadriennio di lavoro incentrato su continuità e rinnovamento. La composizione di un direttivo ampliato a nove membri promette di traghettare l’organizzazione verso obiettivi ambiziosi che spaziano dal ricambio generazionale al rafforzamento istituzionale.
Conferma della presidenza e obiettivi strategici
La recente assemblea nazionale ha sancito la riconferma dell’ingegnere Giovanni Marino alla guida di Angsa per il periodo 2025-2029, con un solo voto contrario a testimoniare la solidità del consenso interno. Il nuovo mandato, come sottolineato dallo stesso presidente, nasce con l’intento di consolidare il profilo pubblico dell’associazione, stimolando la partecipazione a tavoli tecnici, audizioni parlamentari e occasioni di confronto istituzionale su larga scala. L’obiettivo dichiarato è quello di far risuonare con maggiore forza la voce delle famiglie e delle persone con autismo nei contesti decisionali, evitando che interessi frammentati mettano in secondo piano i diritti fondamentali.
Nel corso della seduta è stato inoltre votato il consiglio direttivo, portato al numero massimo previsto dallo Statuto per favorire un governo collegiale. Accanto al presidente, il nuovo assetto annovera la vice presidente vicaria Domenica Irene Calabrò, la vice presidente Noemi Cornacchia e il tesoriere Alessandro Alfonsini, affiancati dai consiglieri Cristina Bosio, Alberto Brunetti, Anna Rita Costa, Ettore Focardi, Enrico Orsolini, Arianna Porzi ed Enrico Toffolo. Completano la governance i tre componenti del Collegio sindacale e i tre probiviri, a garanzia di trasparenza e correttezza nei processi decisionali.
Ricambio generazionale e deleghe operative
La questione della successione alla leadership è un tema ricorrente nell’associazionismo nazionale; per questo, sotto la presidenza di Marino, si prevede un ampio percorso di affiancamento. Il presidente ha annunciato di voler ricoprire un ruolo di puro coordinamento, devolvendo progressivamente deleghe specifiche ai componenti del consiglio. Tale modalità, già sperimentata in realtà analoghe, consentirà ai futuri quadri dirigenti di maturare competenze amministrative, gestionali e strategiche prima di un eventuale avvicendamento alla guida dell’associazione. La prospettiva è quella di un’Angsa pronta, tra quattro anni, a beneficiare di un gruppo dirigente ancora più competente e autorevole.
In questo contesto il rinnovamento non si limita a una mera alternanza di persone, ma investe anche la cultura organizzativa. Verranno incentivati percorsi formativi, workshop interni e momenti di confronto con istituzioni e altre reti associative nazionali, affinché ogni consigliere possa acquisire strumenti di advocacy sempre più raffinati. Solo sviluppando una vera leadership diffusa, capace di parlare con una sola voce ai decisori pubblici, l’associazione potrà rafforzare il proprio ruolo di interlocutore imprescindibile sul tema dell’autismo.
Sede nazionale a Roma e potenziamento organizzativo
Per rendere più efficace la propria azione, Angsa sta valutando l’apertura di una struttura operativa stabile nella capitale. L’ipotesi, attualmente allo studio, è quella di ottenere un immobile confiscato da destinare a sede sociale, in modo da concentrare in un unico luogo la preparazione di dossier legislativi, la redazione di relazioni scientifiche e la partecipazione ai tavoli tecnici ministeriali. La vicinanza fisica ai centri decisionali rappresenterebbe un salto di qualità determinante, consentendo risposte rapide alle continue evoluzioni normative che interessano il settore.
Parallelamente, il nuovo assetto organizzerà un servizio interno di monitoraggio legislativo, così da offrire ai soci aggiornamenti tempestivi su leggi, decreti e comunicati che riguardano l’autismo. Questa funzione, già sperimentata in collaborazione con altre federazioni, sarà strutturata in modo permanente. L’obiettivo è evitare che ritardi informativi possano compromettere la tutela dei diritti e la corretta applicazione dei dispositivi di legge, oltre a garantire una sinergia costante con le battaglie condotte in sede parlamentare dalle realtà affini.
Celebrazione del quarantennale e prospettive future
Il nuovo organismo dirigenziale avrà anche il compito di orchestrare le celebrazioni per i quarant’anni di Angsa, fondata nel lontano 1985. Le iniziative in programma punteranno non soltanto a ripercorrere la storia associativa, ma anche a rilanciare la missione originaria: costruire una società realmente inclusiva, in cui ogni persona con autismo e la sua famiglia siano poste al centro delle politiche pubbliche. Tali celebrazioni rappresenteranno un’occasione privilegiata per sensibilizzare il mondo dei media e la classe politica sulla necessità di un impegno concreto e continuativo.
Guardando oltre il 2029, il presidente Marino individua già le priorità: consolidare la capacità di dialogo istituzionale, rafforzare la rete territoriale e difendere con determinazione i diritti delle persone con autismo. Ogni sforzo sarà orientato a garantire che i frutti del lavoro degli ultimi quarant’anni non vadano dispersi e che l’associazione rimanga un punto di riferimento autorevole. La scommessa è quella di coniugare memoria storica e innovazione gestionale, affinché le generazioni future trovino un’Angsa ancora più pronta a rispondere alle sfide del domani.