Ci siamo: mentre l’estate avanza, Tradimento continua a regalarci scosse di adrenalina capaci di far saltare il cuore. Nelle puntate in arrivo fino al 28 giugno vedremo la ribelle Ipek organizzare una sparizione da manuale e il coraggioso Kahraman finire sotto il bisturi, mentre tutto il clan Dicleli vacilla. Vi accompagniamo passo dopo passo in questo labirinto di inganni e sentimenti estremi, chiedendovi già ora: riuscireste a perdonare una figlia che finge la propria morte per vendicarsi del padre?
Le emozioni non si fermano alla trama. Mediaset ha rimodulato orari e programmazione: dal lunedì al venerdì la soap va in onda alle 14.10, nel week‑end slitta alle 15.30 circa e, dal 28 giugno, salterà l’appuntamento del sabato pomeriggio per lasciare spazio ad altri format. Gli episodi serali del venerdì restano confermati fino a fine mese, poi si prenderanno una pausa. Fate attenzione: perdere un tassello significa non capire più nulla di questo domino di bugie, quindi segnatevi gli slot o recuperate su Mediaset Infinity.
Ipek gioca con la morte: la messinscena del lago
Che cosa spinge una ragazza a simulare il suicidio? Nel caso di Ipek il movente è limpido: punire il padre Sezai, reo di averle mentito per anni. Così la giovane registra un video drammatico sulle rive di un lago, fa scivolare l’auto in acqua e fa perdere le proprie tracce. Il filmato, recapitato a Sezai, è una pugnalata: lui crolla, accusa un malore e viene ricoverato d’urgenza. Noi, spettatori, restiamo sospesi tra rabbia e compassione mentre la famiglia sprofonda nello shock.
La notizia dell’“addio” di Ipek incendia le tensioni: mentre Sezai lotta in corsia, la giudice Guzide diventa bersaglio di insinuazioni pesantissime. Ipek, infatti, insinua che la donna non sia estranea al collasso del padre, stringendo ancora di più il cappio attorno alla reputazione dei Dicleli. Vi siete mai sentiti incolpati di qualcosa che non avete fatto? Immaginate quel peso moltiplicato in diretta TV.
Caccia a una fuggitiva: scattano le indagini
Tolga, l’informatico di famiglia, si mette all’opera e traccia gli ultimi spostamenti della sorella adottiva. A dargli man forte arriva Azra, stanca di fare la baby‑sitter di Yesim e desiderosa di riscatto. I due rintracciano il lago, recuperano il cellulare di Ipek e scoprono che la ragazza è viva. Proprio qui la tensione sale: quante volte la verità si nasconde sotto la superficie di un’acqua torbida?
Le ricerche proseguono tra vicoli di Istanbul e rifugi di fortuna. Azra, legata a Ipek da un patto di vendetta contro Yesim, vacilla quando capisce che l’odio rischia di trasformarsi in un ulteriore boomerang familiare. Nel frattempo la polizia stringe il cerchio e Sezai, pieno di sensi di colpa, giura a se stesso che, se troverà la figlia viva, cambierà per sempre il loro rapporto.
Il dramma di Kahraman: un eroe sepolto da tonnellate di terra
Mentre mezza famiglia pedina Ipek, l’altra metà trattiene il fiato per Kahraman. Durante i lavori in cantiere l’uomo vede un camion di terra rovesciarsi verso Ozan; senza pensarci due volte si lancia su di lui, lo spinge via e viene travolto. Ci immaginiamo la scena: polvere, urla, le sirene che tagliano l’aria. Vi verrà la pelle d’oca quando Oylum, sconvolta, stringe la mano del marito prima che i medici lo portino in sala operatoria.
L’operazione è delicatissima: milza asportata, campanello d’allarme per emorragie interne, prognosi riservata. I dottori parlano di ore decisive, la famiglia veglia tra speranza e terrore. Eppure, per quanto sembri impossibile, Kahraman ce la fa. Non muore, come temevano i fan: esce dal coma e inizia una lenta riabilitazione che, assicurano gli autori, cambierà il suo carattere. Sarà più fragile, forse più saggio. Resta il sospetto che l’incidente inneschi ulteriori fratture con Oylum, già lacerata da gelosie e incomprensioni.
Cosa ci aspetta dopo il 28 giugno: nuovi fronti di conflitto
Le prossime settimane promettono altri scossoni. Ipek dovrà fare i conti con il proprio bluff, Selin rientra a casa dopo la clinica psichiatrica, Asli combatte in ospedale per una ferita d’arma da fuoco e Guzide è intenta a smontare un’accusa di omicidio colposo contro Yesim. Insomma, quiete è una parola bandita dal vocabolario di Tradimento.
A completare il caos ci pensa la programmazione ballerina di Canale 5: episodi ridotti la domenica, stop al sabato e possibili rinvii serali se lo share non premia. Per noi cronisti significa restare connessi ogni giorno, per voi spettatori vuol dire scegliere: guardare in diretta o recuperare on‑demand? Comunque vada, queste puntate sull’orlo dell’abisso meritano ogni singolo minuto della vostra attenzione.