Il silenzio irreale che segue un boato di fuoco dura un battito di ciglia, ma resta inciso per sempre. Giovedì 12 giugno 2025, un Boeing 787‑8 Dreamliner di Air India con 242 persone a bordo è precipitato pochi secondi dopo il decollo dall’aeroporto Sardar Vallabhbhai Patel di Ahmedabad, nel Gujarat. Il jet, destinato a Londra‑Gatwick, ha centrato l’ostello mensa del vicino B.J. Medical College e trasformato un pranzo qualsiasi in un inferno di lamiere. Uno solo, il passeggero del posto 11A, è sopravvissuto; tutti gli altri hanno perso la vita, insieme a decine di studenti e residenti travolti a terra.
Partiamo dai fatti nudi. Il volo AI171, rotazione quotidiana fra Gujarat e Regno Unito, decolla alle 13:38 locali con 230 passeggeri e 12 membri d’equipaggio. A bordo ci sono famiglie dirette a ricongiungersi, lavoratori in trasferta, turisti e 53 cittadini britannici. Pochi istanti dopo il “positive rate”, i piloti lanciano un mayday, ma la torre non riceve più risposta. I tracciati mostrano una quota massima di soli 650 piedi, poi la caduta. Harpreet Kaur Hora, informatica di Indore, e la maggioranza degli occupanti non avranno scampo.
La dinamica dell’impatto
Le immagini di una telecamera di sorveglianza, già nelle mani degli investigatori, raccontano 59 secondi di terrore: il Dreamliner sale lento, il carrello rimane inspiegabilmente aperto, il muso s’inclina, la coda tocca l’aria come un freno e l’aereo scivola verso il quartiere di Meghaninagar. Trentatré secondi dopo il distacco da terra, la fusoliera esplode in una palla di fuoco visibile a chilometri di distanza. Gli studenti in pausa pranzo si ritrovano sepolti da ali, sedili e cherosene.
Il conteggio delle vittime resta in evoluzione. La polizia locale ha recuperato finora 265 corpi, somma che comprende quasi tutti i presenti sul jet e almeno due dozzine di persone a terra. L’Associated Press e altre agenzie indicano 270 morti complessivi; la direzione dell’ospedale civile di Ahmedabad avverte che il numero potrebbe crescere man mano che le squadre rimuovono le macerie. In mezzo a questo bilancio c’è una sola eccezione: Vishwaskumar Ramesh, 40 anni, seduto vicino all’uscita di emergenza.
Le voci di soccorritori e testimoni
Noi abbiamo parlato con vigili del fuoco stremati dal calore e con medici di pronto soccorso che descrivono «un campo di battaglia». Le squadre hanno lavorato 36 ore di fila, tagliando la fusoliera con cesoie idrauliche e tirando fuori resti irriconoscibili. Dentisti forensi catalogano arcate carbonizzate mentre le famiglie in lacrime consegnano campioni di DNA sotto un sole implacabile. Voi riuscite a immaginare l’attesa interminabile davanti alla tenda bianca dove si decide se una vita è ancora in cerca o già statistica?
Ramesh, l’uomo che ha camminato tra le fiamme, ricorda luci che sfarfallano, poi il buio. «Ho spinto il portellone, sono uscito e ho iniziato a correre», ha confidato dal letto d’ospedale. Lavorava a Londra, tornava con il fratello che non ce l’ha fatta. Un’altra vittima, l’ingegnera Harpreet Hora, aveva anticipato il viaggio per festeggiare il compleanno del marito: una scelta di poche ore che le è costata la vita. Quante storie come queste stanno dietro ogni numero?
Le indagini in corso
La scena dell’incidente è passata sotto il controllo congiunto dell’Aircraft Accident Investigation Bureau indiano, della U.S. National Transportation Safety Board e della Air Accidents Investigation Branch britannica. Venerdì mattina i tecnici hanno recuperato il flight data recorder dal tetto dell’ostello, mentre il cockpit voice recorder risulta ancora disperso fra travi contorte. La Federal Aviation Administration statunitense conferma di aver inviato ispettori motori e specialisti di avionica.
Gli investigatori, ci hanno riferito fonti interne, stanno vagliando tre ipotesi principali: un problema di thrust sui motori GEnx, un malfunzionamento dei flap in configurazione decollo e un’anomalia nel sistema carrello rimasto esteso. Non si esclude un errore operativo, ma al momento non emergono segnali di sabotaggio né di bird‑strike. Il fatto che il carrello fosse ancora giù quando l’aereo ha iniziato a perdere quota è ritenuto un indizio chiave.
Reazioni istituzionali e pubbliche
Il ministro dell’Aviazione Ram Mohan Naidu ha dichiarato lo stato di massima allerta e ordinato controlli straordinari su tutta la flotta Boeing 787-8/9 di Air India. Il gruppo Tata, proprietario della compagnia dal 2022, ha annunciato indennizzi immediati e sostegno psicologico alle famiglie. A Londra, Westminster Bridge si è illuminato di tricolore indiano e Union Jack per le vittime. Nel frattempo l’FAA ha chiesto a Boeing report dettagliati sui precedenti di manutenzione del telaio VT‑ANO, consegnato nel 2014 e sottoposto all’ultima ispezione C‑check a marzo.
Questa tragedia interrompe il record zero vittime dei Dreamliner, un modello considerato fra i più sicuri al mondo. La filiera dell’aviazione civile dovrà chiedersi come un jet di nuova generazione possa cadere a poche centinaia di metri dalla pista. Voi, che magari domani prenderete lo stesso aereo verso una vacanza o un lavoro lontano, vi sentite abbastanza informati sui controlli che precedono ogni volo? Noi continueremo a seguire ogni sviluppo, convinti che la trasparenza sia l’unico antidoto alla paura.