Abbiamo appena iniziato a seguire La forza di una donna su Canale 5, convinti di tuffarci in un melodramma “classico”, e invece ci ritroviamo di fronte a uno snodo brutale: la protagonista Bahar Çeşmeli scoprirà di soffrire di anemia aplastica, una malattia rara e potenzialmente letale. Stando alle puntate che Mediaset trasmetterà la settimana del 16 giugno alle 14.45, la notizia arriverà all’improvviso, dopo svenimenti, epistassi e visite mediche rimandate per badare ai figli Nisan e Doruk.
Noi sappiamo già che questa svolta non è un espediente qualsiasi: nella versione originale turca (Kadın), andata in onda tra il 2017 e il 2020, il tema della malattia di Bahar percorre ben due stagioni e determina scelte drastiche per ogni personaggio. L’adattamento italiano, partito il 3 giugno 2025, segue lo stesso impianto narrativo, ma il pubblico nostrano lo scoprirà giorno per giorno, con un montaggio più serrato e puntate ridotte rispetto all’edizione turca.
Il momento della verità sul set di Istanbul
Nelle scene che vedremo, il primo campanello d’allarme suonerà in fabbrica, quando Bahar cadrà a terra sfinita davanti ai colleghi. In un impeto materno, rifiuterà l’ambulanza per correre a scuola a prendere i bambini; poi il sangue dal naso la costringerà a un pronto soccorso lampo, dove la dottoressa Jale ordinerà analisi urgenti.
Le telefonate mute della sorellastra Şirin e il sospetto di un tradimento del marito defunto Sarp faranno da rumore di fondo mentre Bahar cercherà di ignorare il referto. Alla fine, Jale riuscirà a parlarle: globuli rossi, bianchi e piastrine a picco, diagnosi chiara, terapia lunga e costosa. Bahar penserà anzitutto alla polizza sanitaria che non copre tutto; il passo successivo sarà capire dove trovare un donatore di midollo osseo compatibile.
Che cos’è l’anemia aplastica e perché spaventa
L’anemia aplastica è un cedimento del midollo osseo: le cellule staminali smettono di produrre sangue in quantità sufficiente. Stanchezza estrema, infezioni frequenti e sanguinamenti improvvisi sono sintomi tipici, ed è facile scambiarli per semplice stress, proprio come accade a Bahar.
La malattia colpisce in media due persone su un milione ogni anno. Nei casi gravi si procede con trasfusioni, immunosoppressori e – quando possibile – trapianto di midollo da un parente compatibile. Senza cure adeguate, il rischio di mortalità cresce rapidamente, motivo per cui le associazioni internazionali invitano chiunque possa farlo a iscriversi ai registri dei donatori.
Le ricadute emotive sulla famiglia Çeşmeli
Se dal punto di vista clinico la strada è in salita, sul piano emotivo è una vera montagna russa. Nisan, già ribelle verso una madre che ritiene troppo fragile, reagirà con rabbia e senso di colpa. Doruk, più piccolo, cercherà di fare il “capofamiglia”, ma ogni crisi di Bahar lo getterà nel panico. Per lo spettatore è impossibile restare indifferenti: voi come affrontereste una notizia simile sapendo che due bambini dipendono solo da voi?
Intorno alla protagonista ruotano figure che invece di aiutarla amplificano il conflitto: la madre Hatice oscillante tra protezione e distacco, la sorellastra Şirin pronta a colpire sul piano psicologico, l’amico Arif sospeso tra amicizia e amore. Ognuno di loro reagirà alla diagnosi a modo proprio, creando alleanze instabili e tradimenti che faranno discutere sui social.
Una sfida produttiva per Mediaset e per il pubblico italiano
Portare in daytime un racconto così cupo è una scelta coraggiosa. Mediaset punta da anni sulle dizi turche, ma finora aveva proposto trame più leggere. Spostare La forza di una donna alle 14.45 significa metterla in concorrenza diretta con programmi di infotainment e altre soap consolidate: la scommessa è alzare l’età media del pubblico pomeridiano e fidelizzare gli spettatori “seriali”, quelli che non saltano una puntata.
I primi dati Auditel sono positivi, trainati anche dal passaparola sui gruppi Facebook dedicati alle dizi. Tuttavia la curva di ascolto verrà davvero testata ora che la trama tocca temi sanitari delicati. Noi siamo curiosi: continuerete a seguire Bahar nonostante la cupezza annunciata, o cercherete svago altrove? Fatecelo sapere nei commenti, perché questa storia – imperfetta, aspra, viva – esiste soprattutto nel dialogo con voi.