Lo chiamiamo ancora “il Komandante” perché, a 73 anni, Vasco Rossi continua a guidare la carica dei suoi fan senza mai rallentare. Mentre macina sold‑out nel tour Vasco Live 2025, il rocker di Zocca ha già svelato il prossimo capitolo: dieci serate a giugno 2026, distribuite in cinque città finora rimaste fuori dal suo giro recente — Ferrara, Olbia, Bari, Ancona e Udine. Le date sono distanziate di pochi giorni, come tappe di una maratona che promette di riempire di nuovo gli stadi italiani subito dopo la fine dell’attuale tournée.
Guardiamo indietro di dodici mesi e troviamo un altro primato: le sette notti consecutive a San Siro nel 2024, mai accadute prima a un artista italiano. Quelle date, sommate alle prove generali di Bibione e alle serate di Bari, hanno portato la platea complessiva oltre quota 600 mila spettatori, numero che Rossi prevede di eguagliare — se non superare — già quest’anno. Cinquant’anni di carriera alle spalle, tre generazioni sotto il palco, una scaletta che cambia ma non tradisce: il fenomeno non accenna a spegnersi.
Dieci serate, cinque città: ecco il calendario 2026
Prendete l’agenda: 5‑6 giugno Ferrara (Parco Urbano “G. Bassani”), 12‑13 giugno Olbia (Arena), 18‑19 giugno Bari (Stadio San Nicola), 23‑24 giugno Ancona (Stadio del Conero) e 28‑29 giugno Udine (Bluenergy Stadium). Cinque piazze che chiedevano a gran voce il ritorno del Blasco e che ora diventano lo schema perfetto di un nuovo viaggio estivo. Due date per città, nessuna sovrapposizione con festività nazionali, la solita scelta di stadi e arene capienti per dare spazio a cori, striscioni, bandiere e quell’onda di voce che da quarant’anni accompagna Albachiara nel finale.
Sul fronte biglietti il conto alla rovescia è già partito: 7 luglio apertura in esclusiva per gli iscritti al Blasco Fan Club, 9 luglio finestra riservata ai titolari di carta Mastercard e 11 luglio vendita generale su Vivaticket, TicketOne e Ticketmaster. Negli ultimi tour i posti “prato gold” di fronte al palco sono andati esauriti in poche ore; gli organizzatori, Live Nation e Big Bang, hanno quindi predisposto un sistema di code virtuali per evitare il crash dei portali. A voi il compito di impostare l’allarme sul telefono, perché la caccia al tagliando sarà un’altra gara nel giro di pochi minuti.
Il presente: un 2025 che brucia record
Partiti il 27 maggio da Bibione con 56 mila presenti, siamo passati per Torino (72 mila), Firenze (130 mila in due serate con tanto di consegna delle chiavi della città), e ora Bologna: doppio colpo da 77 mila spettatori ciascuno l’11 e 12 giugno. Mancano ancora Napoli, Messina e Roma, ma la proiezione supera già i 600 mila biglietti strappati. Gli hotel intorno agli stadi registrano il tutto esaurito, le città organizzano navette notturne straordinarie, i fan campeggiano giorni prima con tende e chitarre: il rito collettivo continua a espandersi.
Dentro lo stadio, la liturgia è cambiata quel tanto che basta per sorprendere. In apertura Vita spericolata suonata per intero — richiesta rimasta in sospeso per anni — e poi un alternarsi di classici come Valium, Gli spari sopra, Sally, con l’aggiunta di brani “rispolverati” quali Ed il tempo crea eroi del 1978. La scaletta risulta un viaggio cronologico che ci fa scivolare dagli anni Ottanta fino all’ultimo album Siamo qui del 2021, mantenendo alto il tasso emotivo: si canta, si piange, si balla.
Perché Vasco allunga ancora la corsa
«Celebriamo la vita, questo concerto è luce», ha scritto lui su Instagram dopo la data zero di Bibione. Parole che spiegano meglio di qualsiasi briefing di marketing perché si aggiungano nuove tappe: c’è una domanda che non si placa e c’è un artista che — parole sue — “vive sul palco”. Ferrara, Olbia e Ancona non vedevano Rossi dal decennio scorso; Udine mancava dal 2011; Bari, dopo il pienone del 2024, era pronta per il bis. Insomma, andiamo dove il pubblico chiama.
Gli amministratori locali già festeggiano. L’esperienza insegna che un doppio concerto di Vasco può generare fino a 10 milioni di euro di ricaduta economica fra hospitality, ristorazione e mobilità: lo hanno calcolato gli assessorati al turismo dopo le serate milanesi del 2024 e le prime di Torino 2025. Con una capienza media di 40‑45 mila posti a sera, i cinque stadi 2026 muoveranno complessivamente oltre 400 mila persone, molte delle quali in arrivo da fuori regione. Prenotazioni e pacchetti viaggio sono già comparsi sui principali portali specializzati.
Una leggenda che non si spegne
Sommando le prossime due stagioni arriveremo a 36 apparizioni a San Siro nella carriera di Vasco, l’equivalente — qualcuno dice — di tre stelle sul petto di una squadra di calcio. La metafora gli piace: “Ogni volta che torno è come vincere di nuovo lo scudetto”, ha scherzato nel backstage milanese un anno fa. Dal debutto del 1989 ad oggi, l’artista ha venduto oltre 2,5 milioni di biglietti solo nello stadio milanese, senza contare i circuiti open‑air come Imola o Modena Park. Il record europeo resta saldo nelle sue mani.
Allora vi chiediamo: siete pronti a far parte del prossimo capitolo? Avete già scelto la città, ripassato i testi, organizzato il viaggio con la vostra “combriccola del Blasco”? Noi ci saremo, come sempre, con le corde vocali tese e il cuore aperto. Perché, alla fine, quel coro finale di Albachiara non è solo un bis: è un patto tra chi sale sul palco e chi lo sostiene da sotto, un incrocio di voci che da mezzo secolo resiste a ogni moda e a ogni epoca.