In un panorama mediatico in cui l’Africa postcoloniale è spesso rappresentata con clichè e narrazioni rigide, emerge una nuova prospettiva grazie al libro Africani brava gente di Matteo Giusti. L’opera, in uscita il 20 giugno per Paesi Edizioni, si propone di raccontare il continente africano in modo innovativo e dettagliato.
Racconto storico e testimonianze dirette
Il giornalista e africanista, riconosciuto tra i principali in Italia, ripercorre la storia del continente dalla stagione postcoloniale del 1960 fino ai giorni nostri, articolando il racconto per decenni. Attraverso un mix di cronologia e testimonianze dirette, il libro offre la parola a politici, attivisti e figure chiave, sottolineando come le decisioni degli stessi leader africani abbiano, in molti casi, compromesso il progresso dei loro popoli a vantaggio di ambizioni personali.
Rivalutare responsibilità e narrazioni
Giusti si impegna a smussare la visione unilaterale che attribuisce esclusivamente le responsabilità al colonialismo e al neocolonialismo. Il suo intento è quello di evidenziare che, mentre il passato coloniale ha lasciato ferite profonde, anche le scelte fatte dalle élite locali hanno giocato un ruolo determinante nei numerosi fallimenti e nelle repressioni sistematiche, citando esempi che vanno da Lumumba a Sankara.
Un rapporto complesso tra Africa e Occidente
Un ulteriore aspetto affrontato nel libro riguarda il rapporto distorto tra Africa e Occidente. Il continente, ricco di risorse nascoste ma spesso sfruttato, viene descritto come uno scenario in cui il divario tra governanti e governati si è progressivamente ampliato. Giusti denuncia come la ricchezza sotterranea dell’Africa sia stata innumerevolmente depredata, lasciando il popolo inconsapevole degli sfruttamenti.
Un riferimento per comprendere il Sud globale
Da Gheddafi ai tragici eventi nei Grandi Laghi, fino alle Primavere arabe, Africani brava gente vuole essere uno strumento essenziale per decifrare le intricate dinamiche e i problemi ancora irrisolti del continente, facendo emergere il valore dei fatti senza lasciarsi condizionare dalle ideologie. Il libro si presenta in questo modo come un contributo significativo alla comprensione della mutata geopolitica del Sud globale.