L’attuale offensiva estiva della Russia in Ucraina punta a due località strategiche nel fronte orientale, Pokrovsk e Kostyantynivka. Lo scopo dichiarato è quello di intrappolare le forze ucraine ed interrompere i rifornimenti verso Kramatorsk, il centro amministrativo dell’oblast di Donetsk sotto il controllo russo. Questa mossa si inserisce in un contesto di invasione su larga scala ormai al quarto anno.
Il contesto operativo e la situazione attuale
L’analisi di un noto quotidiano britannico sottolinea che, nonostante l’avanzata russa, Kiev non ha adottato una posizione esclusivamente difensiva. Dopo il fallimento della sua controffensiva estiva, l’Operazione Ragnatela ha infuso nuova fiducia alle truppe ucraine grazie all’eliminazione o al danneggiamento di un terzo dei bombardieri strategici avversari, aumentando notevolmente il morale. Nel frattempo, però, sul campo le forze di Mosca procedono con un avanzamento limitato e a costi elevati, in una situazione in cui si stima la morte di circa 950 soldati ogni giorno.
Obiettivi e dinamiche territoriali
Da oltre un anno, i russi cercano di conquistare Pokrovsk, anche se negli ultimi tempi l’avanzata è stata rallentata da efficaci contrattacchi. Pur sembrando aver abbandonato l’idea di un cambio del governo a Kiev, Putin continua a puntare al controllo totale dei territori unilaterali, quali Zaporizhzhia, Kherson, Luhansk e Donetsk, oltre a mantenere la Crimea. Parallelamente, le truppe russe hanno intensificato le operazioni verso il confine settentrionale, registrando incursioni e l’occupazione di piccoli villaggi, aumentando così la pressione nella zona nord-est, nelle vicinanze delle città di Sumy e Kharkiv, oggetto costante di attacchi con artiglieria e razzi a corto raggio.
La campagna aerea e l’innovazione tecnologica
L’azione militare russa si sta intensificando anche dal punto di vista aereo. Ogni notte si registrano decine di centinaia di proiettili e droni, supportati da missili da crociera e balistici, miranti a colpire bersagli sempre più numerosi, data la carenza di sistemi di difesa aerea, in particolare del sistema Patriot di produzione statunitense. L’ultimo massiccio bombardamento, avvenuto la notte scorsa, ha coinvolto anche la capitale, con Zelensky che lo ha definito “uno dei più grandi attacchi a Kiev” dall’inizio del conflitto.
Un aspetto rilevante è rappresentato dai droni a fibra ottica, la cui gittata ed efficacia sono aumentate notevolmente, rendendoli particolarmente difficili da neutralizzare grazie a un sistema di guida resistente ai dispositivi di disturbo. Questi strumenti hanno già avuto un ruolo determinante nel respingere le forze ucraine nella regione di Kursk.
Sostegni internazionali e prospettive per il futuro
Dal canto suo, l’Ucraina continua a resistere pur non possedendo ancora la capacità di espellere completamente le truppe russe dal proprio territorio. Alcune previsioni indicano come, entro l’anno prossimo, la situazione sul campo potrebbe migliorare grazie all’afflusso di nuovi aiuti europei, a seguito di un rallentato supporto militare da parte degli Stati Uniti. Sebbene l’amministrazione statunitense non abbia stanziato ulteriori fondi, restano circa 3,8 miliardi di dollari precedentemente assegnati. In aggiunta, la Nato ha annunciato un pacchetto di aiuti militari del valore di 20 miliardi di euro.
Altre nazioni si sono già attivate: la Germania prevede l’invio di bombe a lungo raggio, il Regno Unito ha destinato 350 milioni di sterline per finanziare l’acquisizione di 100mila nuovi droni e ha già fornito 144mila munizioni per artiglieria, mentre anche Olanda e Norvegia hanno predisposto nuovi pacchetti di sostegno.