Nel corso degli incontri a Palazzo Chigi, il dossier Ilva resta al centro delle discussioni tra l’esecutivo e i sindacati, senza evidersi sviluppi sostanziali. È stato annunciato un decreto per liberare ulteriori risorse destinate alle casse di Acciaierie d’Italia, ma l’ammontare preciso resta ancora da definire.
Impegni e certezze mancanti
L’amministrazione conferma il massimo impegno a livello istituzionale per rilanciare la siderurgia e l’occupazione, mantenendo invariata l’attuale gestione della cassa integrazione per gli operai. Le trattative con i rappresentanti di Baku Steel continuano, nonostante le richieste dei sindacati che, con posizioni decise, esprimono insoddisfazione per la mancanza di certezze operative.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali, tra cui Fiom, Uilm e Fim, hanno dichiarato che l’incontro non ha offerto la chiarezza attesa. I leader dei metalmeccanici hanno sottolineato come permanga un ulteriore tempo d’attesa, evidenziando che le preoccupazioni e i problemi attuali non hanno ricevuto soluzioni rassicuranti, richiedendo allo Stato una maggiore responsabilità nella gestione.
Discussioni e prospettive per il futuro
Il confronto, guidato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha visto la partecipazione di funzionari appartenenti ai ministeri delle Imprese e del Made in Italy e del Lavoro, insieme ai rappresentanti delle parti sociali e alle figure designate per la gestione di Ilva. Sullo sfondo, le elezioni a Taranto hanno riacceso l’interesse su questo dossier, con un amministratore che ha dichiarato l’intenzione di affrontare fin da subito la questione, ritenendo che la città non debba più essere vittima di decisioni arbitrarie.
Una questione tecnica riguarda la proposta di una nave rigassificatrice nell’ambito dell’accordo con Baku Steel, elemento chiave per l’autorizzazione integrata ambientale e per la pianificazione della decarbonizzazione entro 12 anni. Mentre il governatore della Puglia aveva mostrato apertura su questo fronte, ora è atteso un chiarimento da parte del primo cittadino di Taranto, la cui posizione sarà determinante per evitare un possibile provvedimento giudiziario.
Infine, riguardo al comparto lavoro, sono state garantite misure a supporto dei lavoratori, con un’anticipazione della cassa integrazione e una previsione di integrazione al 70%, sempre nel rispetto dei numeri che risalgono ad aprile 2024, corrispondenti a circa 3.000 unità.