Il governo ha annunciato il massimo impegno per rilanciare la siderurgia e tutelare l’occupazione, confermando la volontà di agire su più fronti. La decisione è stata espressa alla fine di un incontro con i rappresentanti sindacali sull’ex Ilva di Taranto, guidato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Principali decisioni e garanzie
L’esecutivo ha precisato che le trattative per la vendita dell’ex Ilva continuano grazie a costanti colloqui. Inoltre, è stato garantito il sostegno finanziario attraverso un decreto legge volto a permettere il proseguimento delle attività dell’azienda. Sono state inoltre confermate le condizioni che permettono il ricorso a forme di cassa integrazione.
Durante l’incontro sono intervenuti il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, insieme a Stefano Caldoro, responsabile per i rapporti con le parti sociali. Tra i sindacati hanno partecipato rappresentanti di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Ugl metalmeccanici, Usb e Federmanager, oltre ai rappresentanti di Invitalia e ai commissari straordinari dell’azienda.
Richieste e preoccupazioni dei sindacati
Il segretario generale della Fiom, Michele de Palma, ha dichiarato che lo Stato deve assumersi le proprie responsabilità e investire per rilanciare l’ex Ilva. Secondo lui, l’incontro non ha offerto tutte le garanzie richieste, e ha menzionato l’intenzione del governo di emettere un nuovo decreto che dovrebbe assicurare continuità operativa. Sulla questione di Baku Steel, invece, non sono emerse nuove informazioni che possano rendere più chiare le prospettive di un eventuale accordo.
Sasha Colautti, dell’Usb, ha evidenziato che l’incontro ha ristabilito la situazione precedente senza apportare elementi innovativi, pur riconoscendo l’impegno governativo nel garantire la continuità della produzione e l’attivazione della cassa integrazione, pur rimanendo incerti i dettagli concreti.
Dibattiti sulle risorse e sui tempi
Il leader dell’Uilm, Rocco Palombella, ha espresso insoddisfazione sottolineando che l’unico sviluppo è un ulteriore rinvio necessario per mettersi d’accordo sulle risorse finanziarie. Ha inoltre criticato la prospettiva di nuove tempistiche, considerandola inaccettabile. D’altro canto, Ferdinando Uliano, segretario della Fim, ha confermato la garanzia del governo per l’adozione di misure a sostegno della continuità produttiva, inclusa l’anticipazione per tutelare i lavoratori, pur ricordando che il numero dei posti di lavoro non potrà superare quelli registrati nell’aprile 2024.
L’esecutivo ha anche precisato che il decreto per finanziare le attività verrà adottato per tutto il tempo necessario e ha rimarcato l’importanza di definitivi accordi per facilitare le trattative in corso, compresa quella con Baku, che richiede ulteriori intese e il supporto dell’Aia. L’iter decisionale sarà completato anche in attesa dell’esito delle votazioni per il nuovo Sindaco di Taranto e del nuovo accordo istituzionale.
In conclusione, l’incontro ha messo in luce come, nonostante alcune conferme sul fronte finanziario e di tutela occupazionale, permangano numerose incognite, rendendo indispensabile un aggiornamento costante da parte delle istituzioni.